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Non era una sorpresa che una squadra dell'AL avesse ancora una volta dominato la corsa al pennant del 2002 con la potenza in battuta, grande difesa ed eccezionale pitching. Fu invece una sorpresa però, che la squadra rimasta in piedi alla fine della maratona non fossero i New York Yankees. Gli Anaheim Angels avevano sconvolto il mondo eliminando i campioni in carica 3-1 nei Divisional Playoffs e rotolando sopra i Minnesota Twins, quattro giochi a uno, nelle Championship Series. I loro avversari, i San Francisco Giants avevano combattuto per il top della NL, dopo aver sconfitto gli Atlanta Braves e i St. Louis Cardinals in una serrata corsa nella post-season. Era la prima volta dal 1995, dall'inizio della wild card in Major League Baseball, che entrambe le squadre vincitrici della wild card erano in lizza per il titolo. Gli Angels finirono la stagione regolare al secondo posto nell'American League West, quattro giochi dietro agli Oakland Athletics, vincitori della Division. Sconfiggendo i York Yankees nelle AL Division Series, vinsero la loro prima serie di post-season nella storia della franchigia. Poi sconfiggendo i Minnesota Twins e avanzando alle World Series, centrarono un'altra prima volta nella storia della franchigia. I Giants, nel frattempo, finivano la regular season al secondo posto nella National League West, 2 partite e 1/2 dietro i campioni della division (e campioni in carica delle World Series), gli Arizona Diamondbacks. Superando gli Atlanta Braves, nelle National League Division Series, e i St. Louis Cardinals nelle National League Championship Series staccarono il biglietto per le World Series, la loro 20a presenza al Fall Classic, ma solo la terza da quando si erano spostati da New York a San Francisco nel 1958. Fu la quarta World Series giocata tra due squadre della California, dopo il 1974, 1988 e 1989. I manager dei due club, Mike Scioscia degli Angels e Dusty Baker dei Giants, erano stati compagni di squadra nei Dodgers dal 1980 al 1983, e avevano vinto le World Series nel 1981. Questa fu la prima World Series caratterizzata dai manager che erano stati compagni di squadra come giocatori in una squadra World Championship. l Giants avevano vinto il loro ultimo titolo delle World Series prima del trasferimento, nel 1954, dopo di che arrivarono alle Series due volte, ma le persero entrambe. Tra queste, la drammatica sconfitta con i New York Yankees in sette partite nelle World Series del 1962, e una sweep con i loro rivali Oakland Athletics nelle World Series del 1989 che furono segnate dal terremoto di Loma Prieta. La loro ultima apparizione nella post-season era stata nel 2000, quando furono sconfitti dai New York Mets nelle NLDS. Il 2002 era la decima stagione di Dusty Baker come manager dei Giants ed era anche la terza stagione che il team giocava al Pacific Bell Park (ora AT & T Park). I Giants avevano finito la stagione precedente, con un record di 90-72, classificandosi al secondo posto nella NL West, due partite dietro gli Arizona Diamondbacks. Finirono anche al secondo posto in classifica nella NL wild card, tre partite dietro i St. Louis Cardinals. Nel 2001 persero dei giocatori di peso come Andrés Galarraga, free agent, e Shawn Estes, che era stato ceduto ai New York Mets in cambio di Tsuyoshi Shinjo e Desi Relaford. Tra gli acquisti figuravano Reggie Sanders, un free agent, e David Bell, che i Giants hanno avuto dai Seattle Mariners in cambio di Desi Relaford e contanti. Durante la stagione i Giants presero anche Kenny Lofton dai Chicago White Sox in cambio di due minor leaguer. Sanders, Bell, Shinjo e Lofton contribuirono a rafforzare l'attacco guidato da Barry Bonds, JT Snow, Rich Aurilia, Jeff Kent e il nuovo arrivato Benito Santiago. La pitching rotation dei partenti era guidata da Kirk Rueter e Jason Schmidt, con un bullpen guidato da Tim Worrell e il closer Robb Nen. Durante la stagione regolare del 2002, i Giants furono in testa alla classifica della West Division per la maggior parte del mese di aprile e in un paio di giorni a maggio, ma entro la fine di maggio caddero al terzo posto dietro i Los Angeles Dodgers e Arizona Diamondbacks. Trascorsero la maggior parte dei tre mesi successivi al terzo posto, ma il 9 settembre presero il secondo posto. I Giants finirono la stagione regolare con un record di 95-66, dietro ai Diamondbacks. Vinsero la wild card della NL, 3 partite e 1/2 davanti ai Dodgers. Dusty Baker divenne il primo manager nero a partecipare a una World Series da Cito Gaston con i Toronto nel 1992 e 1993. Questa fu la seconda apparizione consecutiva alle World Series dell'esterno dei Giants, Reggie Sanders, con due squadre diverse, nel 2001 arrivò con gli Arizona Diamondbacks. Questa era la prima volta che succedeva da Don Baylor che aveva giocato in tre anni consecutivi con i Boston Red Sox nel 1986, i Twins nel 1987, e con gli Athletics Oakland nel 1988. Franchigia della MLB dal 1961, gli Angels non avevano mai giocato nelle World Series. Arrivarono vicini diverse volte, tra cui le sconfitta nelle ALCS nel 1979 con i Baltimore Orioles, nel 1982 con i Milwaukee Brewers e nel 1986 con i Boston Red Sox. Dopo la sconfitta in quattro partite nelle ALCS del 1979, gli Angels portarono i loro avversari al limite dell'eliminazione nelle ultime due serie, ma persero le successive tre partite consecutive. Il 1986 fu l'ultima apparizione post-season degli Angels, anche se arrivarono vicino nel 1995, quando persero una sola partita di spareggio per l'AL West con i Seattle Mariners dopo aver bruciato un vantaggio di 14 partite in classifica. Il 2002 era la terza stagione degli Angels sotto il manager Mike Scioscia. Gli Angels avevano finito la precedente stagione segnata dagli infortuni con un record di 75-87, classificandosi al terzo posto nell'AL West. Il cambiamento più notevole di giocatori durante l'offseason fu la trade del prima base Mo Vaughn per i New York Mets in cambio del lanciatore Kevin Appier. In attacco, la squadra era guidata dagli Angels di lunga data Garret Anderson, Darin Erstad, Troy Glaus e Tim Salmon, con l'aggiunta dei nuovi arrivi quali Adam Kennedy e David Eckstein. La rotazione dei partenti era guidata da Ramón Ortiz e Jarrod Washburn, e a metà stagione era arrivato John Lackey, mentre il bullpen era condotto dal setup man Brendan Donnelly e il closer Troy Percival. Il bullpen venne rafforzato a fine settembre con l'aggiunta del ventenne prospetto rilievo Francisco Rodriguez. Gli Angels divisero gran parte della stagione nei primi posti con i Seattle Mariners e in alcune occasioni con gli Oakland Athletics nella AL West Division. Tuttavia, gli A's e gli Angels rimontarono a fine stagione grazie anche alla striscia negativa dei Mariners, che finirono al terzo posto. Gli A's vinsero 20 partite consecutive a un certo punto, e gli Angels finirono la stagione al secondo posto con un record di 99-63, quattro partite dietro a Oakland, ma vinsero la wild card dell'AL, sei partite davanti ai Boston Red Sox e Seattle Mariners. Le loro 99 vittorie furono il terzo migliore record dell'AL e il quarto migliore del baseball. Gara 1 venne giocata in casa degli Angels sabato 19 ottobre. San Francisco vinse 4-3 all'Edison International Field di Anaheim (ora Angel Stadium of Anaheim) davanti a 44603 spettatori. Come entrò nella box di battuta per aprire il secondo inning, Barry Bonds colpì un fuoricampo nella sua prima (e unica) World Series. Nel suo primo at-bat sul conteggio di 0-2 contro il partente degli Angels, Jarrod Washburn, Barry colpì un line drive per un home run a destra dando al suo club un rapido vantaggio. Con un out, Reggie Sanders lo seguì con un homer in campo opposto. Con i Giants che conducevano 2-1 nel quinto, l'ex Angels J.T. Snow colpì un fuoricampo da due oltre il muro del centro per dare a San Francisco un vantaggio di tre punti. Troy Glaus colpì due fuoricampo per gli Angels in questa partita, uno nel secondo e uno nel sesto contro il partente dei Giants, Jason Schmidt. Adam Kennedy con un singolo RBI nel sesto ridusse il deficit degli Angels a 4-3. Ma Schmidt fu molto efficace e con il rilievo Felix Rodriguez e il closer Rob Nen riuscirono a tenere a bada gli Halos per il resto della partita. Il giorno successivo andò in scena Gara 2. Anaheim vinse 11-10 in una partita in cui il vantaggio rimase oscillante tra le due squadre. Bonds di nuovo colpì un lungo homer con due out nel nono inning, contro Troy Percival. La telecamera catturò la reazione di Tim Salmon che sembrava dicesse "questa è la palla più lunga che abbia mai visto battere". Ma il più grande fuoricampo della notte, tuttavia, fu colpito da Tim Salmon, con due out e un corridore in base, nella parte bassa dell'ottavo inning. Il drammatico colpo ruppe il pareggio 9-9 e nonostante il fuoricampo solitario di Bonds nel nono che ridusse lo svantaggio, gli Angels riuscirono a chiudere vittoriosi la partita. Dopo il classico giorno di riposo per la trasferta, il 22 ottobre venne giocata a San Francisco Gara 3. Anaheim vinse 10-4 nella prima partita al Pacific Bell Park (ora AT & T Park). Gli Angels colpirono nel terzo e quarto inning, senza nessun home run, ben otto punti mettendo praticamente il sigillo all'incontro. Barry Bonds mise a segno un altro fuoricampo, diventando il primo giocatore a battere oltre la recinzione nelle sue prime tre partite delle World Series. L'annunciatrice dei Giants, Renel Brooks-Moon, venne riconosciuta dal Baseball Hall of Fame come la prima donna speaker di una partita di campionato in qualsiasi sport professionistico per il suo ruolo nelle World Series 2002. Il suo score card di Gara 3 è esposto nella Hall of Fame di Cooperstown. Davanti a più di 42000 tifosi il giorno dopo venne giocata Gara 4 e San Francisco centrò la vittoria per 4-3, pareggiando la serie. L'MVP delle NLCS, Benito Santiago, pareggiò la partita con un singolo nel quinto inning dopo che gli Angels avevano dato la base intenzionale a Barry Bonds, con un corridore in seconda e due out. David Bell mise i Giants avanti con un singolo RBI in fondo all'ottavo inning. Il punto non era guadagnato a causa della palla mancata dal ricevitore di Anaheim, Bengie Molina, nel corso del precedente at-bat, che permise a J.T. Snow di andare in seconda. In Gara 5 San Francisco cesellò una vittoria 16-4 con gli Angels che non furono mai in partita. Il momento più famoso di questa partita si verificò quando J.T. Snow segnò sul triplo di Kenny Lofton. Il batboy di tre anni, Darren Baker, figlio del manager dei Giants, Dusty Baker, corse a casa base per raccogliere la mazza di Lofton prima che il gioco fosse completato e venne sollevato di peso da Snow mentre attraversava il piatto, con David Bell che stava raggiungendo casa base. Se Snow non avesse agito in fretta, Darren avrebbe potuto farsi realmente male. Si tornò in California con i Giants avanti 3 a 2 nelle Series e il punto di svolta arrivò in Gara 6. I Giants erano avanti 5-0, con uno fuori nella parte bassa del settimo inning, otto outs dal loro primo titolo delle World Series, quando il manager Dusty Baker sostituì il partente Russ Ortiz per il setup man Félix Rodríguez, dopo che Ortiz aveva concesso due singoli consecutivi a Troy Glaus e al battitore designato Brad Fullmer. Con una mossa che scatenò parecchie critiche, Baker si fece dare la palla da Ortiz mandandolo in panchina. Durante il cambio di lanciatori la Rally Monkey apparve sul Jumbotron dello stadio, mandando i 45037 fans degli Angels in delirio. Scott Spiezio andò in battuta e mise in foul lancio dopo lancio prima di colpire un fuoricampo da tre punti che uscì di poco oltre il muro a destra. Il recupero continuò nell'ottavo inning, mentre Darin Erstad colpì un fuoricampo da leadoff, seguito dai singoli consecutivi di Tim Salmon e Garret Anderson (Chone Figgins entrò come pinch runner per Salmon). Quando Bonds giocò male il corto pop a sinistra di Anderson, Figgins e Anderson arrivarono rispettivamente in terza e seconda base. Con nessun out, due corridori in posizione punto e ora solo un vantaggio di 5-4, Baker portò il closer Robb Nen a lanciare contro Glaus, sperando che Nen potesse conservare il leggero vantaggio dei Giants. Ma, Glaus colpì un doppio nel settore centro-sinistra sopra la testa Bonds facendo segnare il punto del pareggio e quello vincente. Nel nono inning, il closer degli Angels Troy Percival mise strikeout Rich Aurilia per preservare la vittoria 6-5 davanti al pubblico di casa festante. Il recupero da un deficit di cinque punti fu il più grande nella storia delle World Series in una partita dall'eliminazione. Gara 7 si dimostrò un po' deludente rispetto al dramma vissuto in Gara 6. I Giants segnarono il primo punto su una volata di sacrificio, ma gli Angels risposero con un RBI sul doppio di Bengie Molina e un doppio da tre punti di Garret Anderson per il vantaggio di 4-1. Il partente rookie John Lackey tenne il vantaggio attraverso cinque inning, per poi passare il testimone al forte bullpen degli Angels. Nel nono inning, il closer Troy Percival fornì alcuni momenti di tensione mentre apriva l'inning mettendo due Giants in base, con un solo out. Ma Tsuyoshi Shinjo - il primo giocatore giapponese in una partita delle World Series – andò strikeout sventolando e Kenny Lofton, che rappresentava anche il punto del pareggio, andò al volo su Darin Erstad per terminare le Series. Gli Angels vinsero Gara 7, 4-1, per le loro prime e finora uniche World Series della franchigia. John Lackey divenne il primo lanciatore rookie a vincere Gara 7 delle World Series dal 1909. In Gara 7, tre lanciatori rookie (John Lackey, Brendan Donnelly, e Francisco Rodríguez) lanciarono otto inning concedendo insieme solamente un punto. Gli Angels avevano vinto le Series, nonostante avessero segnato un minor numero di punti (41) rispetto ai Giants (44). Anaheim aveva perso la prima partita in tutti e tre i turni dei playoff (Division Series, League Championship Series e World Series), ma risollevandosi per vincere ogni volta. Fu anche la prima, e attualmente unica, squadra a fare questo da quanto era stato creato nel 1994 il nuovo formato di post-season. Gli Angels erano diventati la prima squadra dell'AL, non East, a vincere le World Series dai Minnesota Twins del 1991. La vittoria delle World Series del 2002 iniziò l'epoca di maggior successo nella storia della franchigia degli Angels, ottenendo sei presenze dopo la stagione dal 2002 al 2009. Prima del 2002 erano stati nella post-season tre volte nella storia della franchigia. Arrivarono alle ALCS nel 2005 e nel 2009, ma persero quelle serie rispettivamente con i Chicago White Sox e New York Yankees, vincitori delle World Series. Gli Angels sono la squadra più recente a vincere il titolo nella sua prima apparizione alle World Series (Tutte le squadre che avevano raggiunto la loro prima World Series avevano perso - Houston Astros nel 2005, Colorado Rockies nel 2007, Tampa Bay Rays, nel 2008, e Texas Rangers nel 2010). I Giants sarebbero tornati alla post-season nella stagione successiva, ma persero le NLDS con i Florida Marlins, vincitori delle World Series. Dopo un secondo posto nel 2004, i Giants persero stagioni per i successivi quattro anni. Dopo aver perso 90 partite nel 2008, i Giants ne vinsero 88 per un sorprendente terzo posto nel 2009. Basandosi sulla loro stagione 2009, i Giants andarono ai playoff di nuovo nel 2010, sconfiggendo i Braves nelle NLDS, e i Phillies nelle NLCS in rotta per le World Series, dove sconfissero i Rangers in cinque partite, guadagnandosi il tanto atteso titolo che non erano riusciti a vincere nel 2002. Nel 2012, dopo essere stati sotto due partite a nessuna nelle NLDS contro i Cincinnati Reds e sotto di tre partite a una contro i St. Louis Cardinals, campioni in carica delle World Series, nelle NLCS spazzarono i Detroit Tigers per le loro seconde World Series in tre anni. Questa fu l'ultima World Series dove il vantaggio del campo di casa si alternava ogni anno tra la National e l'America League. Con il risultato di parità nell'All-Star Game del 2002, iniziò dal 2003 la regola che il vantaggio del campo di casa alle World Series sarebbe toccato alla League che vinceva l'All-Star Game.

Il programma delle World Series del 2002

I due manager Dusty Baker, a sinistra, e Mike Scioscia durante le World Series del 2002

Giants Barry Bonds guarda il suo homerun da solista nel 2° inning di Gara 1 delle World Series del 2002. Il ricevitore è Bengie Molina e l'arbitro di casa base è Jerry Crawford

L'esterno dei Giants, Kenny Lofton, nel vano tentativo di prendere al volo la battuta di Troy Glaus nel 2° inning di Gara 2 delle World Series 2002

L'esterno sinistro Barry Bonds (# 25) guarda uscire tra il pubblico il primo fuoricampo di Tim Salmon nel 2° inning di Gara 2 delle World Series del 2002

Tim Salmon (# 15) guarda uscire il suo secondo fuoricampo da due punti nell'8° inning di Gara 2 delle World Series del 2002

Tim Salmon festeggia con David Eckstein (# 22) il suo secondo fuoricampo (il primo battuto nel secondo inning e tutti e due da due punti) all'8° inning di Gara 2 delle World Series del 2002. A sinistra il catcher dei Giants Benito Santiago

Barry Bonds colpisce il fuoricampo da due punti nel 5° inning di Gara 3 delle World Series del 2002, riducendo lo svantaggio dei Giants di quattro punti

Il catcher degli Angels, Bengie Molina, mentre tocca J.T. Snow che è scivolato salvo, dopo aver corso dalla seconda sul singolo di David Bell, e aver segnato il 4 a 3 (risultato finale) per i Giants nell'8° inning di Gara 4 delle World Series del 2002. L'arbitro di casa base, a destra, è Mike Winters mentre chiama safe

Due immagini di J.T. Snow che trascina via il bat boy di tre anni Darren Baker, figlio del manager dei Giants, dal piatto di casa base dopo aver segnato per impedire che interferisca con l'arrivo del compagno David Bell nel 7° inning di Gara 5 delle World Series del 2002. Il catcher è Bengie Molina e l'arbitro di casa base è Mike Reilly

Il manager dei Giants, Dusty Baker, chiama il nuovo lanciatore, Felix Rodriguez, per sostituire Russ Ortiz nel 7° inning di Gara 6 delle World Series del 2002

Lo schermo Jumbotron dell'Edison Field di Anaheim durante il 7° inning di Gara 6 con la famosa Rally Monkey, prima del fuoricampo di Scott Spiezio, che mandò in delirio i 45037 fans degli Angels

Scott Spiezio colpisce il fuoricampo da tre punti nel 7° inning di Gara 6 delle World Series 2002 che scatenerà la rimonta degli Angels

A sinistra, Scott Spiezio (# 23) viene abbracciato da Brad Fullmer (# 20) dopo il fuoricampo da tre punti nel 7° inning di Gara 6 delle World Series del 2002

Troy Glaus colpisce il doppio nell'8° inning di Gara 6 delle World Series del 2002 che porta in vantaggio gli Angels 6-5

Gli Angels celebrano la loro vittoria in Gara 6 dopo l'incredibile rimonta che li proietta a Gara 7 delle World Series del 2002. Riconoscibili Troy Glaus (# 25), il catcher Jose Molina (# 28), Benji Gil (# 10), Francisco Rodriguez (# 57) e Tim Salmon

I manager Dusty Baker e Mike Scioscia prima dell'inizio del Gara 7 delle World Series del 2002

Garret Anderson colpisce il doppio da tre punti nel 3° inning di Gara 7 delle World Series del 2002

Il closer Troy Percival alza le braccia nel momento in cui Darin Erstad prende al volo la battuta di Kenny Lofton per chiudere Gara 7 e vincere il titolo delle World Series 2002

Bengie Molina, Troy Percival (# 40) e Troy Glaus (# 25) festeggiano dopo l'ultimo out la vittoria in Gara 7 e la conquista delle World Series 2002

La festa degli Angels dopo l'ultimo out di Gara 7 e la conquista delle World Series del 2002. Riconoscibili Francisco Rodriguez (# 57), Brendan Donnelly (# 53), Alfredo Amezaga (# 5), Adam Kennedy (# 2), il catcher Jose Molina e il prima base Scott Spiezio, al centro

Il closer di Anaheim Troy Percival, al centro, e Tim Salmon (# 15) festeggiano con i compagni di squadra la vittoria in Gara 7 e la conquista delle World Series del 2002

Il manager degli Anaheim Angels Mike Scioscia solleva il trofeo delle World Series del 2002 dopo la vittoria in Gara 7

Troy Glaus con il trofeo di MVP dopo le premiazioni sul campo per la vittoria delle World Series del 2002

Gli Angels, vincitori delle World Series 2002, oltre a sfilare per Anaheim e Disneyland Park, fecero anche un'apparizione speciale al Disney California Adventure Park

Il presidente George W. Bush accoglie gli Anaheim Angel, vincitori delle World Series del 2002, al Rose Garden il 27 maggio 2003

 

La più grande storia delle World Series 2003 non fu l'effettivo Fall Classic, ma la drammatica corsa ai pennant che portò alla serie stessa. Dopo anni di bassa popolarità, il record di presenze finalmente si concentrò nella postseason, rendendo i playoff i più seguiti di sempre via cavo. I fans accorsi anche ai ballparks stabilirono un nuovo record di presenze con oltre 1.858.979 biglietti venduti. Molti attribuivano questo rinnovato interesse a ciò che caratterizzò i playoff, vissuti da due dei più amati diseredati del baseball, i Boston Red Sox e i Chicago Cubs. Entrambe le squadre avevano sorpreso gli esperti, arrivando alla postseason e ciascuno continuava a scioccare i loro avversari contrattaccandoli ripetutamente nelle loro rispettive League. Dopo essere sopravvissuti al round delle Division, generazioni di appassionati sofferenti da lungo tempo di entrambi i club si crogiolavano nella possibilità che le maledizioni di "The Babe" e di "The Goat" stessero finalmente volgendo al termine. Il dio del baseball, apparentemente, aveva altri piani e le due squadre uscirono in sette partite a solo cinque strazianti out dal pennant e all'accesso alle World Series. Il Fall Classic del 2003 fu caratterizzato dalla presenza dei New York Yankees alla loro sesta apparizione alle Series in otto anni. I loro avversari della NL erano i Florida Marlins, vincitori della wild card, che apparivano per la seconda alle World Series nei loro undici anni di storia della franchigia. I Marlins diventarono la seconda squadra consecutiva a vincere la wild card e a vincere le World Series, dopo gli Anaheim Angels nel 2002. I Marlins iniziarono la stagione con un record di 16-22 e il manager Jeff Torborg venne licenziato. Venne assunto Jack McKeon, che si era ritirato dal baseball da oltre due anni. Andarono 75-49 sotto lo skipper McKeon e vinsero la wild card. A 72 anni, McKeon sarebbe diventato il manager più vecchio ad aver vinto una World Series. Persero la prima partita delle NLDS con i San Francisco Giants, ma andarono a vincerne tre consecutive. Poi sotto tre giochi ad uno con i Cubs nelle NLCS, vinsero le ultime tre partite. Sul lato dell'American League, i New York Yankees, recentemente soprannominati "l'impero del male", non avevano sorpreso nessuno dopo aver postato il miglior record nel baseball, 101-61, in rotta verso il loro 39° Fall Classic. Nelle Division Series si erano sbarazzati dei Minnesota Twins per tre gare a una e avevano faticato, dando qualche segnale di sbandamento, con i Boston Red Sox che li avevano portati alla settima partita, terminata 6-5. Nelle World Series, i Marlins con il loro giovane roster, che valeva 54 milioni dollari, affrontarono gli Yankees e il loro libro paga di 164 milioni dollari. Fronteggiando i Marlins, gli Yankees si erano scontrati con tutte le squadre della National League, che avevano vinto il pennant. Da allora, gli Houston Astros del 2005 e i Colorado Rockies del 2007 raggiunsero le World Series senza affrontare gli Yankees. Era il 100° anniversario delle World Series, e fu pubblicizzato come tale. In verità, era solo l'evento nr. 99 a causa di uno sciopero che annullò le World Series del 1994 e il boicottaggio della National League delle World Series del 1904. Gli Yankees ebbero il vantaggio del campo di casa in questo Fall Classic, perché l'AL aveva vinto il Midsummer Classic 2003. Precedentemenete, la MLB aveva alternato il vantaggio campo di casa per le World Series tra le due League, e se non fosse stata introdotta la modifica il vantaggio del campo di casa sarebbe stato assegnato alla NL nel 2003. Dopo i playoff emotivamente estenuanti, in cui quasi ogni partita letteralmente arrivò al lancio finale, molti fans avevano creduto che le Series sarebbero state una conclusione scontata e che non avrebbero potuto rivivere il dramma dei loro predecessori. Non sapevano che stava per svolgersi un'altra battaglia di "Davide contro Golia" e che nessuna delle due squadre sarebbe stata mai più la stessa … Gara 1 venne giocata a New York il 18 ottobre davanti a 55769 spettatori e gli Yankees aprirono la serie nello stesso modo in cui avevano aperto sia l'American League Divisional Series che l'America League Championship - con una sconfitta ... Un trio di lanciatori dei Marlins riuscì a tenere gli Yankees sotto controllo. Brad Penny, Dontrelle Willis e Ugueth Urbina riuscirono a tenere New York a due punti. Juan Pierre segnò il primo punto per Florida e realizzò gli altri due RBI. Gli Yankees segnarono i loro punti su un singolo di Derek Jeter e un home run solitario di Bernie Williams, il suo diciottesimo fuoricampo nella postseason in carriera, eguagliando il record condiviso da Reggie Jackson e Mickey Mantle. Urbina si trovò subito in difficoltà nel nono, dopo aver concesso le basi su ball al leadoff dell'inning Jason Giambi e, dopo un out, al pinch-hitter Rubén Sierra che spingeva il pinch-runner David Dellucci in posizione punto. Tuttavia, Alfonso Soriano venne messo strikeout looking sul conteggio di 3-2 e Nick Johnson colpì una volata al centro per terminare la partita. David Wells lanciò sette inning solidi per New York in uno sforzo perdente. La sconfitta era la prima degli Yankees in una partita in casa delle World Series da Gara 2 del Fall Classic del 1996. Gara 2 pareggiò i conti quando Andy Pettitte riportò gli Yankees in vita (per la terza serie consecutiva) con un quasi perfetto 6-1. Lanciando solo dopo tre giorni, Pettitte concesse solo un punto non guadagnato in oltre 8 inning e 2/3 per la sua nona vittoria consecutiva. Il giapponese Hideki Matsui diede al lanciatore tutto il supporto offensivo di cui avrebbe avuto bisogno, colpendo un fuoricampo da tre punti nel primo inning. Matsui diventò il primo giocatore giapponese a battere un home run in una World Series, e il secondo giocatore giapponese a giocare in una partita delle Series. Alfonso Soriano, che aveva avuto problemi al piatto durante i playoff, aggiunse un fuoricampo da due punti nel quarto che suggellò il risultato. Il partente dei Florida Mark Redman durò solo 2 inning e 1/3, concedendo quattro punti. Questa fu l'ultima partita delle World Series vinta dagli Yankees nel vecchio Yankee Stadium. Dopo il canonico giorno di riposo per lo spostamento delle Series al Pro Player Stadium di Miami, il 21 ottobre si giocò Gara 3. Fu un duello serrato di lanciatori per i primi sette inning. Il partente di Florida, Josh Beckett, tenne gli Yankees a un punto attraverso sette inning. Il punto solitario arrivò da una base su ball a basi piene dopo due lanci consecutivi borderline che furono chiamati ball. Il Marlins colpirono subito il partente di New York, Mike Mussina, con il singolo di Miguel Cabrera che portò a punto Juan Pierre nella parte bassa del primo. Mussina però non concesse nessun altro punto ai Marlins in sette inning. Beckett lanciò forte anche nell'ottavo mettendo Soriano strikeout ma concedendo un doppio a Derek Jeter. Venne sostituito dopo aver registrato dieci strikeout nella notte. Il rilievo Dontrelle Willis entrò sul punteggio di 1-1 e un out, ma concesse un singolo in campo opposto a Hideki Matsui per dare agli Yankees il loro primo vantaggio della serata. Chad Fox sostituì Willis ed eliminò Rubén Sierra per terminare l'inning. L'attacco degli Yankees si sarebbe fatto risentire nel nono. Aaron Boone, leadoff dell'inning, aprì con un fuoricampo a sinistra. Alfonso Soriano andò in base su ball e Derek Jeter, hit by pitch, lo spinse in seconda, mentre al piatto arrivava Bernie Williams che colpì un fuoricampo da tre al centro per dare agli Yankees il 6-1 definitivo. L'home run di Williams era il suo diciannovesimo nella postseason, un nuovo record della Major League. I suoi 65 RBI sono il maggior numero nella storia della postseason. Il closer degli Yankees, Mariano Rivera, lanciò gli ultimi due inning per la sua 30a salvezza nella postseason in carriera e Mussina ottenne la sua quinta vittoria in postseason. La partita fu interrotta per 39 minuti nel settimo per la pioggia. Era il primo ritardo dovuto al tempo in una partita delle World Series da Gara 1 del 1996, che aveva coinvolto anche gli Yankees. Il 22 ottobre si giocò Gara 4 davanti a 65934 fans. I Marlins colpirono duro il partente degli Yankees, Roger Clemens. Miguel Cabrera mise a segno un home run da due nel primo e Derrek Lee colpì un singolo RBI. Clemens si ristabilì e tenne i Marlins a secco nei successivi sei inning. Quando Clemens mise strikeout Luis Castillo per terminare il settimo, si pensò che questa fosse la sua ultima apparizione in carriera nelle major league. Con i flash che illuminarono lo stadio, la folla gli tributò una standing ovation, e anche i Marlins si fermarono ad applaudire in riconoscimento a quello che allora sembrava essere una carriera da hall-of-famer (Come poi si scoprì, Clemens avrebbe rimandato il suo ritiro per firmare con gli Houston Astros per il 2004). Nel frattempo, gli Yankees segnarono il loro primo punto su una volata di sacrificio di Aaron Boone nel secondo inning. Il partente dei Marlins, Carl Pavano, tenne gli Yankees con il solitario punto attraverso otto inning strong. Clemens era destinato ad essere il lanciatore perdente quando gli Yankees recuperarono nel nono contro Ugueth Urbina. Bernie Williams colpì un singolo con un out, Hideki Matsui ricevette la base su ball e Jorge Posada venne eliminato in un gioco forzato. Il pinch-hitter Rubén Sierra sporcò in foul due lanci con il conteggio pieno prima di mettere a segno un triplo nell'angolo destro del campo e pareggiare la partita. Il gioco andò agli inning supplementari. Gli Yankees minacciarono di segnare nella parte alta dell'undicesimo quando riempirono le basi con un out contro Chad Fox. Braden Looper sostituì Fox e mise strikeout Boone, e il sostituto catcher John Flaherty andò pop out in terza. Quando gli Yankees ritornarono in difesa, Torre fece una chiamata al suo bullpen che si sarebbe rivelata sia controversa che cara. Lo skipper degli Yankees andò con Jeff Weaver nell'11°, nonostante il fatto che egli non era apparso sul monte di lancio in 28 giorni. Weaver, che era stato retrocesso da titolare a un ruolo di rilievo, tenne a bada i Marlins con una serie di palle veloci ben posizionate. Dopo che Looper lanciò scoreless nella parte alta del dodicesimo, i Marlins vinsero la partita in maniera drammatica in fondo al dodicesimo quando Alex Gonzalez, leadoff dell'inning, colpì un home run contro Jeff Weaver che volò appena oltre la recinzione a sinistra per aiutare i Marlins a vincere 4-3. Col senno di poi, molti fans ritennero che la scommessa di Torre su Weaver non solo era costata agli Yankees Gara 4, ma alla fine, le Series. Gara 5 fu caratterizzata dalla rivincita dei partenti di Gara 1, Brad Penny per Florida contro David Wells per New York. Davanti al tutto esaurito di 65975 tifosi, gli Yankees non sembrarono molto forti, pasticciando una giocata nel quinto inning che portò altri due punti per i Marlins. Alfonso Soriano, in slumping, era in panchina e il prima base Jason Giambi soffriva di un infortunio alla gamba. Wells lasciò il gioco dopo aver lanciato un solo inning a causa di spasmi alla schiena. Il suo sostituto, José Contreras lanciò tre inning traballanti, concedendo tre basi su ball e quattro punti. Gli Yankees segnarono un punto con una volata di sacrificio di Bernie Williams nel primo inning. Nel secondo, i Marlins segnarono su un doppio RBI di Álex González e Brad Penny aiutò la sua causa con un singolo da due RBI. Segnarono ancora una volta sul doppio di Juan Pierre nel quarto e un singolo da due punti eseguito da Mike Lowell nel quinto, per dare ai Marlins il vantaggio di 6-1. Gli Yankees cominciarono a ridurre lo vantaggio con un singolo RBI di Derek Jeter nel settimo. Dontrelle Willis sostituì Penny e lanciò l'ottavo senza concedere punti. Nel nono, Jason Giambi colpì un home run da pinch-hitter contro il rilievo Braden Looper, portando il parziale a 6-3. Dopo una singolo di Jeter, Enrique Wilson colpì un doppio per accorciare ulteriormanete lo svantaggo, 6-4. Ugueth Urbina sostituì Looper ed eliminò Bernie Williams su una palla al volo vicina al muro che venne catturata da Juan Encarnación a pochi centimetri di distanza da un home run e Hideki Matsui su una palla a terra in prima base per preservare la vittoria dei Marlins. Questa fu l'ultima gara delle World Series in quello che era allora il Pro Player Stadium; i Marlins avrebbero continuato a giocare allo stadio fino alla fine della stagione del 2011. Questa fu la prima delle due partite consecutive in queste World Series in cui si celebrò la partita finale del Fall Classic nel rispettivo stadio. Le Series si spostarono di nuovo a New York per Gara 6 allo Yankee Stadium. Il manager dei Marlins, Jack McKeon, decise di iniziare con il 23enne Josh Beckett, a riposo da tre giorni. Beckett rispose con una straordinaria performance - il suo complete game shutout nella partita finale delle World Series fece di lui il primo a compiere l'impresa da Jack Morris dei Minnesota Twins nel 1991. Il suo rivale, Andy Pettitte, che aveva vinto undici partite consecutive successive alle sconfitte degli Yankees, diede a New York un valido sforzo, tenendo i Marlins a due punti (uno guadagnato) in più di sette inning. Pettitte eliminò i primi due battitori dei Marlins nel quinto, ma Alex Gonzalez e Juan Pierre misero insieme due singoli consecutivi per tenere aperto l'inning. Pettitte era davanti a Luis Castillo, 0-2, ma il seconda base lavorò sul conteggio di 2-2 prima di infilare un singolo alla destra del campo. L'esterno Karim Garcia raccolse la valida e tirò a casa base, ma il suo tiro rimase leggermente spostato dalla linea del prima base, permettendo a Gonzalez di segnare con una intelligente scivolata, evitando la toccata del catcher e toccando il piatto con la mano sinistra. Beckett rimase concentrato e tenne gli Yankees sotto nel sesto, mettendo strikeout Bernie Williams (looking) e Hideki Matsui (sventolando) e portando i Marlins a nove outs dal titolo. Jorge Posada leadoff nel settimo colpì un doppio a sinistra, ma Jason Giambi venne eliminato per la via 5-3, e poi Beckett mise strikeout Garcia e il pinch-hitter Ruben Sierra. A testimonianza del grande gioco difensivo di Florida, New York rimase a 0 su 7 nella notte con i corridori in posizione punto. Dopo che il closer degli Yankees, Mariano Rivera, entrò per prevenire eventuali punti supplementari, Beckett tornò sul monte per finire il lavoro, costringendo entrambi, Williams e Matsui, a battere al volo a sinistra. Poi costrinse Posada a battere un lancio interno sulla linea della prima base, che egli giustamente, raccolse e passò in prima per l'out finale. Mentre i giocatori dei Marlins correvano sul campo per la festa, le tribune dello Yankee Stadium rimasero in silenzio e i fans erano alle prese con un'altra World Series perduta. Molto simile agli Arizona Diamondbacks del 2001, Florida era riuscita a battere le probabilità e i favoriti Yankees per diventare i migliori nel baseball. A differenza della franchigia del '97 composta di free-agent "mercenari", i Marlins del '03 vantavano una squadra giovane che sembrava potesse rimanere intatta per le stagioni future. Le cose non sembravano così brillanti nella Grande Mela, dove però una dinastia era in procinto di vedere diversi cambiamenti - e un sacco di licenziamenti. Con la vittoria, i Marlins diventarono la prima squadra della NL dai Los Angeles Dodgers del 1981, l'ultima squadra avversaria a vincere le World Series allo Yankee Stadium, senza avere il vantaggio di giocare in casa. Erano solo la quarta squadra complessivamente a farlo dai Detroit Tigers del 1984 , seguiti dai Toronto Blue Jays del 1992 e i New York Yankees del 1999. I St. Louis Cardinals nel 2006, hanno recentemente compiuto la stessa impresa, come i Philadelphia Phillies nel 2008. I Marlins diventarono anche la seconda squadra di espansione nella NL a vincere due titoli delle World Series, dopo i New York Mets che avevano realizzato questa impresa nel 1986. Diventarono anche la squadra più veloce dell'espansione a vincere due titoli mondiali della serie, mentre i Mets avevano vinto il loro secondo titolo nella loro 25a stagione, e per i Toronto Blue Jays furono necessari 17 anni per vincere il loro secondo nel 1993. La vittoria delle World Series era la seconda dei Marlins pur non avendo mai vinto un titolo di Division. Gli Atlanta Braves avevano vinto la NL East ogni anno dal 1995 fino a questa World Series, lo sciopero aveva concluso la stagione 1994 senza vincitori di division, e i Philadelphia Phillies avevano vinto la division dei Marlins nel 1993. I Marlins divennero anche la prima squadra dopo la creazione delle Division Series a vincere le World Series senza aver mai avuto il vantaggio del campo di casa durante le loro intere postseason. I Marlins avevano vinto le Series, nonostante avessero segnato un minor numero di punti (17) rispetto agli Yankees (21). Con la chiusura dello stadio originale degli Yankees dopo la stagione 2008, questa fu l'ultima partita delle World Series giocata lì. Anche se i Marlins non hanno più giocato un'altra World Series dal 2003, gli Yankees nel nuovo Yankee Stadium, inaugurato nel 2009, hanno vinto la loro 27a World Series proprio lo stesso anno.

Il programma delle World Series 2003

Juan Pierre colpisce il singolo che porta a casa i due punti nel 5° inning di Gara 1 delle World Series del 2003. La partita finirà 3 a 2 per i Marlins

L'interbase dei Marlins, Alex Gonzalez, prende a mani nude una rimbalzante battuta da Jason Giambi nel 6° inning di Gara 1 delle World Series del 2003. Florida vinse la gara d'apertura delle Series per 3-2

Il lanciatore dei Florida Marlins, Mark Redman, mentre lancia nel 1° inning di Gara 2 delle World Series del 2003. Redman durò appena 2 inning e 1/3, concedendo 4 punti agli Yankees che continuarono a vincere 6-1

Hideki Matsui colpisce l'home run da tre punti contro il partente Mark Redman nel 1° inning di Gara 2 delle World Series del 2003

Alfonso Soriano colpisce l'home run da due punti contro il lanciatore Rick Helling dei Marlins nel 4° inning di Gara 2 delle World Series del 2003. Il ricevitore è Ivan Rodriguez e l'arbitro di casa base è Larry Young

Il partente dei New York Yankees, Andy Pettitte, esce dal diamante dopo aver spentoi Marlins nel 6° inning di Gara 2 delle World Series del 2003. Pettitte lanciò superbamente per 8 inning e 2/3 battendo i Marlins 6-1 e pareggiando le Series

La stretta di mano tra i due manager, Jack McKeon e Joe Torre, prima dell'inizio di Gara 3 delle World Series del 2003

I giocatori dei Florida Marlins, da sinistra, Josh Beckett, Gerald Williams e Juan Pierre, in panchina durante il ritardo per la pioggia, durato 39 minuti, nel 7° inning di Gara 3 delle World Series del 2003

Hideki Matsui guarda il suo valido che porta a punto Derek Jeter nell'8° inning di Gara 3 delle World Series del 2003. L'RBI di Matsui rompe l'equilibrio dell'1-1

Derek Jeter alza il pugno dopo aver segnato il punto nell'8° inning di Gara 3 delle World Series del 2003. Jeter realizzò tre delle sei valide degli Yankees nella partita vinta 6-1

A sinistra, il pitcher dei Marlins, Ugueth Urbina, passa davanti al dugout dei New York mentre i giocatori Derek Jeter, Nick Johnson e Hideki Matsui festeggiano il pareggio nel 9° inning di Gara 4 delle World Series del 2003. La partita terminerà nel 12° inning con la vittoria dei Marlins per 4-3

Alex Gonzalez fa il giro delle basi dopo aver colpito il fuoricampo vincente nel 12° inning di Gara 4 delle World Series del 2003

I Florida Marlins festeggiano Alex Gonzalez che ha colpito il walk-off home run, da leadoff, nel 12° inning per vincere Gara 4 delle World Series del 2003

Il Pro Player Stadium durante Gara 5 delle World Series del 2003

La grinta del partente di Florida, Brad Penny, dopo aver realizzato l'out finale nel 7° inning a spese di Bernie Williams in Gara 5 delle World Series del 2003

I Florida Marlins festeggiano sul campo dopo aver battuto per 6-4 i New York Yankees in Gara 5 delle World Series del 2003

Alex Gonzalez segna il primo punto nel 5° inning, di Gara 6 delle World Series del 2003, scivolando a casa base sul singolo di Luis Castillo mentre il catcher degli Yankees, Jorge Posada, non è in grado di effettuare la toccata

I Marlins festeggiano la vittoria in Gara 6 e la conquista delle World Series 2003. Sulla sinistra si riconosce Miguel Cabrera (# 20) e Mike Lowell, in primo piano a destra

La felicità di Mike Lowell, al centro, abbracciato a Brian Banks, dopo la vittoria in Gara 6 e la conquista delle World Series 2003

Josh Beckett, sollevato dai compagni, viene premiato con l'MVP per la sua shutout in Gara 6, la 14a nella storia delle World Series

Il manager dei Florida Marlins, Jack McKeon, alza le mani in segno di vittoria per le foto di rito, dopo la conquista delle World Series del 2003. Alla sinistra riconoscibile l'esterno Jeff Conine

Ivan "Pudge" Rodriguez stringe tra le braccia il trofeo delle World Series del 2003 dopo la vittoria di Gara 6

Il presidente dei Florida Marlins, Davide Samson, a sinistra, alza il trofeo delle World Series 2003, mentre il lanciatore Josh Beckett, a destra, tiene il trofeo MVP

Il prima base Derrek Lee, a sinistra, il lanciatore Dontrelle Willis, al centro, e l'esterno centro Juan Pierre scherzano con la folla durante la parata in onore dei Florida Marlins vincitori delle World Series del 2003 per le strade di Little Havana a Miami

Il presidente George W. Bush accoglie alla Casa Bianca i Florida Marlins, vincitori delle World Series del 2003, e stringe la mano al manager Jack McKeon

La copertina di Sport Illustrated del 3 novembre 2003, per celebrare la vittoria nelle World Series 2003 dei Florida Marlins

 

Nel 2003, i Red Sox avevano perso le American League Championship Series contro i New York Yankees. La sconfitta fu attribuita principalmente alla decisione dell'allora manager Grady Little di far partire il lanciatore Pedro Martínez nell'ottavo inning di Gara 7, e per questo fu licenziato due settimane più tardi. Durante l'off season 2003-04 i Red Sox assunsero Terry Francona come nuovo manager. Inoltre, firmarono il closer Keith Foulke e presero il partente Curt Schilling. I Red Sox giocarono in particolare due notevoli partite contro gli Yankees durante la stagione regolare. La partita del 1° luglio, in cui recuperarono da un deficit di tre punti per forzare agli inning supplementari, è ricordata soprattutto per un incidente nel dodicesimo inning quando l'interbase degli Yankees Derek Jeter effettuò una presa in corsa lanciandosi a capofitto tra il pubblico. Gli Yankees vinsero la partita nel successivo inning per prendere un vantaggio di otto game nell'American League East. Nel terzo inning della partita del 24 luglio, Bronson Arroyo dei Red Sox colpì Alex Rodriguez degli Yankees con uno dei suoi lanci. Rodriguez si diresse verso la prima base iniziando a gridare oscenità contro Arroyo. Il catcher dei Red Sox, Jason Varitek, si posizionò tra i due giocatori. Dopo una breve discussione, Varitek spinse il guanto in faccia a Rodriguez, provocando una rissa tra le panchine. I Red Sox alla fine vinsero la partita grazie ad un home run di Bill Mueller nel nono inning. Il 31 luglio, i Red Sox scambiarono l'interbase Nomar Garciaparra per i Chicago Cubs. Presero l'interbase Orlando Cabrera e il prima base Doug Mientkiewicz in questa trade. Vinsero la wild card per guadagnare un posto nella post season per il secondo anno consecutivo. Nel turno divisionale dei playoff, i Red Sox fronteggiarono gli Anaheim Angels nella serie al meglio delle cinque. Vinsero Gara 1 in gran parte grazie a un quarto inning di sette punti, e continuarono la sweep nella serie. Nel nono inning di Gara 3, con i Red Sox in vantaggio di quattro punti, Vladimir Guerrero pareggiò con un grand slam. Ma David Ortiz vinse la serie con un walk-off home run nel decimo. La post season della Major League del 2004 vide forse la più grande rimonta nella storia del baseball professionista. Giù tre giochi a zero nelle American League Championship Series, le perenni "bridesmaids" (damigelle) del baseball, altrimenti note come i Boston Red Sox, erano a tre out dall'eliminazione da parte dei loro odiati rivali, i New York Yankees. Contro il closer dal maggior numero di successi nella post-season della storia sul monte, Mariano Rivera, Boston miracolosamente risalì e vinse le ultime quattro partite diventando la prima squadra di sempre a ritornare da un deficit di tre giochi a nessuno e conquistare il titolo della League. Erano passati un centinaio di anni da quando i Red Sox avevano vinto l'ultimo pennant a New York con una vittoria per 3-2 nella prima partita di un doubleheader allo Hilltop Park nel 1904. Per decenni, New York aveva ripetutamente distrutto le speranze e i fedeli sogni dei Red Sox e molti consideravano la loro cosiddetta "rivalità" un affare "unilaterale". Nel 1949, gli Yankees superarono i Boston vincendo le ultime due partite della stagione allo Yankee Stadium. Vinsero anche una storica partita di play-off per l'American League East nel 1978 grazie al fuoricampo da tre punti di Bucky Dent al Fenway Park. Più recentemente, Aaron Boone colpì il fuoricampo nell'undicesimo inning e i neo battezzati "Evil Empire" (L'impero del Male) vinsero Gara 7 delle ALCS 2003. Ad aggiungersi al contesto storico e all'imminente dramma ci furono due epiche vittorie di Boston agli extra-inning, così come una prestazione stellare del pitcher neo acquisto Curt Schilling, che in sostanza iniziò due partite su "una caviglia". Col senno di poi, pure gli spettatori (da entrambi i lati), furono protagonisti. In tutta l'intera serie i fans dei Red Sox erano spesso inquadrati mentre pregavano o mostravano dei cartelli che dicevano: "We Believe", "Manny-fest Destiny" e "Please God - Don't Let Us Get Swept By The Yankees". Nel Bronx, le Bleacher Creatures risposero con un assordante grido di "Who's Your Daddy" (Chi è il tuo papà - riferendosi ad un imbarazzante commento post-partita fatto da Pedro Martinez) mentre alzavano cartelli con il volto di Babe Ruth, le scritte "1918" e "The Curse Lives On". In Gara 4 la rimonta dei Red Sox iniziò al nono inning. Kevin Millar prese la base su ball da Mariano Rivera. Dave Roberts entrò come pinch runner per Millar e rubò la seconda base. Bill Mueller colpì un singolo per pareggiare la partita. Un altro walk-off home run di Ortiz permise ai Red Sox di vincere al dodicesimo inning. Il singolo di Ortiz nel quattordicesimo inning di Gara 5 fece segnare il punto vincente per i Red Sox, in quella che fu la più lunga partita di post season nella storia del baseball. Pur avendo un tendine della caviglia slogata, Schilling iniziò Gara 6 per i Red Sox. Lanciò per sette inning, e concesse solo un punto, durante i quali il suo calzino si intrise di sangue. Nell'ottavo inning, Alex Rodriguez schiaffeggiò il braccio del lanciatore Arroyo facendo uscire la palla dal guanto, permettendo agli Yankees di segnare un punto. Ma, dopo la discussione di Francona con gli arbitri, Rodriguez fu chiamato out per l'interferenza e rimesso il corridore in seconda. I fans di New York gettarono oggetti in campo in segno di protesta e il gioco fu fermato per dieci minuti. I Red Sox vinsero la partita e divenne la prima squadra di baseball a forzare Gara 7 dopo essere stata sotto tre partite. La vittoria per 10-3 in Gara 7 mandò i Red Sox alle World Series per la prima volta in 18 anni. Purtroppo, a causa della grandezza del contesto dell'American League, la versione della conquista del pennant della National League, che fu altrettanto interessante, rimase un po' in ombra. I St. Louis Cardinals vantavano le migliori statistiche offensive nella NL durante la regular season come pure il giocatore più pagato del gioco, Albert Pujols, che aveva firmato nella prima parte dell'anno un record di franchigia di 100 milioni di $, per il suo contratto di sette anni. I Cardinals non erano riusciti ad arrivare ai playoff nella stagione precedente, ma la potenza di Albert Pujols, Scott Rolen e Jim Edmonds, che durante la regular season avevano battuto ciascuno più di 30 fuoricampo e 100 RBI, li trascinò a guidare la League. Avevano concesso inoltre agli avversari il minor numero di punti di ogni squadra nella League. Quattro dei loro partenti registrarono almeno 15 vittorie e il closer Jason Isringhausen fu leader delle salvezze con 47. Presero l'outfielder Larry Walker nel mese di agosto e finirono la stagione regolare con il miglior record di vittorie-sconfitte della League. I Cardinals si trovarono di fronte i Los Angeles Dodgers nel round divisionale dei playoff. Cinque fuoricampo in Gara 1, e nessun punto concesso dal bullpen in Gara 2 aiutarono i Cardinals a vincere le prime due partite. Un complete game del pitcher dei Dodgers, José Lima, permise a Los Angeles di forzare a Gara 4, durante la quale un home run di Pujols portò i Cards alla vittoria della serie. Nelle National League Championship Series, i Cardinals fronteggiarono gli Houston Astros e vinsero le prime due partite a St. Louis. Ma, gli Astros pareggiarono la serie nelle successive due partite a Houston, prima che un one-hit combinato dei lanciatori degli Astros Brandon Backe e Brad Lidge portasse in padroni di casa in vantaggio nella serie. Un RBI singolo di Jeff Bagwell nel nono inning di Gara 6, pareggiò la partita e costrinse agli inning supplementari. Nel 12°, Edmonds vinse la partita per i Cardinals con un walk-off home run. Nel sesto inning di Gara 7, pareggiarono su l'RBI di Albert Pujols seguito da un home run da due punti di Scott Rolen. Poi un singolo RBI di Larry Walker nell'ottavo inning portò i Cardinals alla vittoria per 5-2 e a guadagnarsi il loro primo ritorno alle World Series in 17 anni. Raggiungendo le World Series con i Cardinals, Tony La Russa diventò il sesto manager a vincere i pennant in entrambe le Leagues. Questo avvenne dopo che La Russa aveva diretto gli Oakland Athletics per tre pennant consecutivi tra il 1988 e il 1990, vincendo le World Series del 1989. Avrebbe tentato di unirsi a Sparky Anderson come gli unici uomini ad aver diretto squadre alle World Series in entrambe le league. Portava il numero 10 in omaggio a Anderson (che indossava il 10 mentre era manager dei Cincinnati Reds) e per indicare che stava cercando di vincere il decimo titolo della squadra. La serie fu molto discussa e analizzata dai media americani prima che iniziasse. Tra le moltissime testate che fecero delle previsioni dando vincente o l'una o l'altra, citiamo Star-News, Sports Illustrated e The Boston Globe. Star-News confrontò posizione per posizione i Red Sox e i Cardinals e concluse che i Cards erano più forti in otto posizioni, i Red Sox in quattro e pari in una. Prevedevano che i Cards avrebbero vinto la serie in sette partite. John Donovan di Sports Illustrated elogiò le due squadre per quanto fosse stato inaspettato il loro accesso alle World Series, dicendo che "non avrebbero dovuto essere qui". Disse anche che la serie era "un tuffo nel passato" a causa del fatto che entrambe le squadre erano franchigie molto vecchie e si erano già incontrate due volte nelle World Series. Nell'analisi di come le due si sarebbero equivalse, concluse che il il vantaggio dei Red Sox sarebbe stato il pitching staff mentre per i Cardinals la difesa e la battuta. In ultima analisi, concluse che Schilling e Martinez sarebbero stati la "chiave delle Series", e che i Red Sox avrebbero vinto in sei partite. Dan Shaughnessy del The Boston Globe disse che "Bally's Las Vegas davano i Red Sox 8-5 come favoriti per vincere la serie". Prima che la serie iniziasse, Shaughnessy scrisse un pezzo dicendo che, anche se i Red Sox avevano battuto gli Yankees, la serie doveva essere vinta, perchè era l'unico modo per cancellare la maledizione del Bambino, e gli avvilenti cori inneggianti al "1918!" non avrebbero più avuto eco allo Yankee Stadium. Nel corso della serie, scrisse un pezzo su quanto la gente del New England stava pensando ai propri cari che avevano passato tutta la loro vita a tifare per i Red Sox, sperando un giorno di vederli vincere le World Series. Entrambe le squadre avevano perso nelle precedenti apparizioni delle World Series in sette partite. I Red Sox avevano perso con i New York Mets nel 1986, mentre i Cardinals furono sconfitti nel 1987 dai Minnesota Twins. I Cardinals e i Red Sox non avevano vinto le World Series rispettivamente dal 1982 e nel 1918. Quando le due squadre si scontrarono nelle World Series del 1946 e del 1967, i Cardinals le vinsero entrambe in sette partite. Dopo aver vinto l'All-Star Game, fu assegnato all'AL il vantaggio del campo di casa, il che significava che i Red Sox avevano il vantaggio di giocare al Fenway Park quattro delle sette partite della serie. Sabato 24 ottobre andò in scena Gara 1 delle World Series al Fenway Park di Boston davanti a 35035 spettatori. Prima della gara, la band locale Dropkick Murphys eseguì "Tessie", e venne osservato un momento di silenzio per ricordare la studentessa locale Victoria Snelgrove, che era stata uccisa accidentalmente dalla polizia due giorni prima. Steven Tyler, il cantante degli Aerosmith, un'altra band locale, eseguì "The Star-Spangled Banner" e la leggenda dei Red Sox Carl Yastrzemski lanciò la prima palla. Tim Wakefield fece la sua prima partenza della post-season 2004 per i Red Sox e Woody Williams, che aveva vinto entrambe le precedenti due partenze nella post season, era il partente dei Cardinals. In fondo al primo inning, Williams concesse un doppio al leadoff Johnny Damon, e poi colpì Orlando Cabrera alla spalla con uno dei suoi lanci. Dopo che Manny Ramírez venne preso al volo, Ortiz colpì un home run da tre punti nel suo primo at-bat delle World Series. Kevin Millar poi segnò in virtù di un singolo di Bill Mueller per mettere i Red Sox avanti 4-0. I Cardinals segnarono un punto nel secondo e nel terzo inning su una volata di sacrificio di Mike Matheny che fece segnare Jim Edmonds e un home run a destra di Walker. Ma, in fondo al terzo, i Red Sox segnarono tre punti dopo che sette battitori consecutivi avevano raggiunto la base, dando loro un vantaggio di cinque punti. Dan Haren arrivò dal bullpen dei Cardinals per sostituire Williams durante l'inning. In cima al quarto inning, Bronson Arroyo andò a sostituire Wakefield, dopo aver concesso la base a quattro battitori. Quelle passeggiate, combinate con un errore di tiro di Millar e una palla passata a Doug Mirabelli, permise ai Cardinals di ridurre il vantaggio di due punti. Nel sesto inning, So Taguchi raggiunse la prima su una valida interna e avanzò in secondo quando Arroyo tirò la palla in tribuna. Il doppio di Edgar Rentería e di Walker pareggiarono la partita, 7 a 7. In fondo al settimo inning, Ramírez colpì valido con due uomini sulle basi, e un debole tiro di Edmonds permise a Bellhorn di segnare. Ortiz poi mise a segno un line drive che sembrò saltare fuori dal bordo del campo interno e colpì il seconda base dei Cardinals, Tony Womack, con una forza considerevole. Womack immediatamente si afferrò la clavicola quando entrò il secondo punto dei Red Sox. Nell'impossibilità di giocare fu sostituito da Marlon Anderson. Una precauzionale radiografia rivelò che non vi era alcun danno. Nella parte alta dell'ottavo inning, con un out e due uomini in base, il closer dei Red Sox, Foulke, entrò a lanciare. Edgar Rentería battè la palla verso Ramírez nel campo a sinistra, che involontariamente la calciò via, permettendo a Jason Marquis di segnare. Anche Walker colpì a sinistra su Ramírez nel successivo at-bat. Ramírez scivolò nel tentativo di cercare di prendere la palla, ma inciampò e deviò la palla per il suo secondo errore in due azioni, e il quarto dei Red Sox nel gioco. Roger Cedeño segnò sul gioco per pareggiare, 9 a 9. In fondo all'ottavo inning però, Jason Varitek raggiunse la prima su errore, e Bellhorn poi colpì un home run a destra per il suo terzo fuoricampo in altrettante partite e dare ai Red Sox il vantaggio di due punti. Nel nono inning, Foulke mise strikeout Cedeño e i Red Sox vinsero la partita per 11 a 9. Con un totale di 20 punti, fu il più alto punteggio di sempre nelle partite di apertura delle World Series. Con quattro RBI, Ortiz eguagliò anche il record della franchigia per una partita delle World Series. James Taylor, nativo di Boston, eseguì "The Star-Spangled Banner" prima di Gara 2 e la cantante Donna Summer, anche lei nativa a Boston, eseguì "God Bless America" nel settimo inning. Il primo lancio cerimoniale fu fatto da tre membri della squadra dei Red Sox del 1946 che avevano affrontato i Cardinals nelle World Series: Bobby Doerr, Dom DiMaggio e Johnny Pesky. Pur avendo un tendine lacerato della caviglia destra con il sangue che filtrava attraverso il calzino, Schilling iniziò Gara 2 per i Red Sox. A Schilling erano stati applicati quattro punti di sutura alla caviglia il giorno prima, causandogli notevoli disagi. La mattina di Gara 2 non era certo se sarebbe stato in grado di giocare. Dopo che gli venne rimosso uno dei punti di sutura, e sottoposto a trattamento con antibiotici fu in grado di iniziare. Matt Morris iniziò per i Cardinals dopo tre giorni di riposo (un giorno in meno rispetto al riposo ortodosso per un lanciatore partente). Nel primo inning, Albert Pujols colpì un doppio con due fuori, e Scott Rolen piazzò un line drive verso Mueller, che lo afferrò per terminare l'inning. Morris mise in base Ramírez e Ortiz con due out nella parte bassa dell'inning. Varitek poi colpì un triplo al centro campo per dare ai Red Sox il vantaggio di 2-0. Nel quarto inning, Pujols raddoppiò ancora e fu in grado di segnare su un errore di Mueller. Anche i Red Sox segnarono nella parte bassa dell'inning quando Bellhorn colpì un doppio al centro con due corridori in base, per dare loro il vantaggio di tre punti. Cal Eldred entrò per sostituire Morris nel quinto inning, dopo che aveva concesso la base al leadoff e quattro punti nei precedenti quattro inning. Mueller commise il suo terzo errore del gioco nel sesto inning, eguagliando il suo record delle World Series; tuttavia, i Cardinals non riuscirono a concretizzare. In fondo all'inning, Trot Nixon da leadoff colpì un singolo al centro, e altri due singoli arrivarono da Johnny Damon e Orlando Cabrera aggiungendo altre due punti per il 6 a 1. Alan Embree, che aveva sostituito Schilling all'inizio del settimo, lanciò un inning scoreless. Mike Timlin che sostituì Embree all'ottavo, concesse una volata di sacrificio a Scott Rolen e lo svantaggio si ridusse a quattro punti. Keith Foulke sostituì Timlin e mise strikeout Jim Edmonds per terminare l'inning, lanciando anche il nono per chiudere la partita. Per la seconda partita di fila, i Red Sox avevano vinto nonostante quattro errori difensivi. Con la vittoria, Schilling diventò il quinto lanciatore ad aver vinto una partita delle World Series con un team in entrambe le league, avendolo già fatto con squadre della National League, i Philadelphia Phillies nel 1993, e gli Arizona Diamondbacks nel 2001. Successivamente donò il calzino insanguinato che indossava durante la partita al museo del Baseball Hall of Fame. Gran parte della colpa per le sconfitte dei Cardinals nelle prime due partite fu dovuta al fatto che Rolen, Edmonds e Reggie Sanders, tre dei migliori battitori, avevano combinato una valida in 22 at-bats. Gara 3 venne giocata un giorno dopo il 26 ottobre al Busch Stadium davanti a 52015 tifosi accorsi a sostenere i Cards. Il battitore designato dei Seattle Mariners, Edgar Martínez, venne premiato con il Roberto Clemente Award 2004 prima di Gara 3, dopo aver annunciato il suo ritiro un mese prima. Il primo lancio cerimoniale fu fatto da Stan Musial, che aveva giocato per i Cardinals per 22 anni, e a riceverlo c'era l'ex lanciatore Bob Gibson. "The Star-Spangled Banner" e "God Bless America" furono cantate rispettivamente dalla cantante di musica country Martina McBride e dalla cantautrice Amy Grant. Durante la partita, un cartellone del ristorante fast-food Taco Bell che misurava 12 per 12 piedi (3,7 × 3,7 m) con scritto "Free Taco Here", venne appeso a circa 410 piedi (120 m) dal piatto di casa base, tra la sinistra e il centro. Taco Bell aveva promesso che, se il centro fosse stato colpito da un fuoricampo, avrebbero regalato un "Crunchy Beef Taco" a tutti negli Stati Uniti. Ancora una volta, i Red Sox presero il comando nel primo inning quando Ramírez colpì un home run contro l'ex pitcher dei Red Sox Jeff Suppan. Martínez fu il pitcher partente per i Red Sox, e nella parte bassa del primo inning, concesse ai Cardinals di caricare le basi con un out. Edmonds poi colpì una palla al volo verso Ramírez all'esterno sinistro, che la prese in corsa e tirò al ricevitore Jason Varitek a casa base. Varitek eliminò Walker, che stava cercando di segnare dalla terza, e chiuse l'inning. Nella parte bassa del terzo inning, i Cardinals avevano due corridori in base con nessuno out. Walker colpì una palla a terra verso la prima base, e il coach di terza dei Cardinals, José Oquendo, segnalò a Suppan in terza di correre a casa base. Tuttavia, a metà strada verso casa, Suppan improvvisamente si fermò. Edgar Rentería, che era scattato dalla seconda base verso la terza, fu costretto a tornare in seconda quando vide Suppan che si era fermato. Dopo aver eliminato Walker in prima base, David Ortiz iniziò a muoversi verso Suppan, che si era voltato di nuovo verso la terza, Ortiz tirò al terza base Mueller, che eliminò Suppan. Il battitore successivo Albert Pujols, fu eliminato da Mueller, e l'inning si concluse. Trot Nixon allungò il vantaggio dei Red Sox facendo segnare il secondo punto nella parte superiore del quarto, grazie ad un singolo a destra che mandò Mueller a casa base, dopo che questi aveva battuto un doppio con due out. Johnny Damon da leadoff nel quinto inning colpì un doppio a destra. I singoli di Orlando Cabrera e Ramírez, spinsero Damon a segnare il 3 a 0. Con due out, Mueller battè lungo la linea della prima base, consentendo a Cabrera di segnare il quarto punto dei Red Sox. Suppan fu sostituito da Al Reyes, il che significava che nessuno dei tre lanciatori partenti dei Cardinals avevano completato cinque inning durante le Series. Mike Timlin rilevò Martinez nella parte bassa dell'ottavo inning. Chiuse con sei strikeout, concesse tre valide ed eliminò gli ultimi 14 battitori che aveva dovuto affrontare. I Cardinals evitarono la shutout quando Walker colpì un home run al centro campo contro Foulke nel nono inning, ma il closer eliminò gli altri tre battitori che affrontò nell'inning assicurando la vittoria ai Red Sox per 4 a 1. Ora bastava una vittoria per coronare un sogno, e l'emozione nella zona del New England (così come nel resto del paese) continuò a crescere fino a proporzioni mostruose. Una citazione del giornalista sportivo Mike Bauman per Baseball Perspective riassunse la miracolosa rinascita del fascino di Boston, scrivendo che: "La vittoria sugli Yankees aveva cambiato l'equazione. Ed era cambiata l'emozione, dalla frustrazione e perenne delusione alla vivace attesa e all'ottimismo. Per la prima volta da decenni, i fedeli del Fenway sentivano la vera promessa di portare di nuovo il titolo nella più grande città del baseball degli Stati Uniti". Prima della partita, il cantante di musica country Gretchen Wilson, grande fan dei Cardinals, eseguì "The Star-Spangled Banner". Barry Bonds e Manny Ramírez ricevettero l'Hank Aaron Award rispettivamente per la National e l'American League. Gli ex giocatori dei Cardinals, Red Schoendienst e Lou Brock, lanciarono la prima palla. Fu visibile durante la partita una eclissi lunare ed era la prima nel corso di una partita delle World Series. Damon colpì un home run a destra nel primo at-bat di Gara 4 per dare ai Red Sox il vantaggio nel primo inning per la quarta partita consecutiva, e si rivelò essere il punto vincente. Ramírez colpì un singolo nel terzo inning per portare il suo record a 17 valide conseutive nella postseason. Il doppio di David Ortiz a destra e di Trot Nixon al centro, fecero segnare altre due punti ai Red Sox portando il vantaggio a tre punti. Nella parte alta dell'ottavo, Mueller da leadoff colpì un singolo a destra e Nixon lo seguì con il suo terzo doppio della partita. Jason Isringhausen entrò a lanciare per i Cardinals con due corridori in base e nessuno fuori, chiudendo l'inning senza concedere punti. Kevin Millar entrò come pinch-hitter per il lanciatore partente dei Red Sox, Derek Lowe, durante questo inning. Era la terza partita consecutiva in cui il lanciatore partente dei Red Sox non aveva concesso nessun punto guadagnato. Il closer dei Red Sox Foulke andò a lanciare nella parte bassa del nono inning. Pujols da leadoff colpì un singolo tra le gambe di Foulke che finì al centro campo. Dopo che Foulke eliminò i successivi due battitori, Pujols andò in seconda base, ma non c'era la base rubata a causa dell'indifferenza difensiva. Edgar Rentería poi colpì una palla a terra che fu presa da Foulke sul monte per assistere Doug Mientkiewicz in prima base e terminare la partita e conquistare le World Series. La vittoria delle Series era il primo titolo dei Red Sox in 86 anni. Erano anche la quarta squadra a vincere un Fall Classic senza mai inseguire nel punteggio in qualsiasi delle partite della serie, e la settima a vincere mancando tre out alla propria eliminazione. Con la vittoria, Lowe divenne il primo lanciatore di sempre a vincere tre serie di partite in un'unica post season. Anche se la serie venne vinta a St. Louis, erano presenti alla partita 3000 fans dei Red Sox. Ramírez, fu nominato Most Valuable Player della serie, e dopo disse: "Io non credo nelle maledizioni, credo che sei tu a fare il tuo destino". Kevin Millar disse che era stato importante finire i Cardinalis in quattro e non lasciarli andare per una quinta partita data la storia della squadra. La rivista Sports Illustrated onorò un mese dopo i Red Sox con il loro Sportsman of the Year, diventando la prima squadra professionista a vincere il premio. Per il lanciatore Curt Schilling era la seconda volta che vinceva il premio, dopo averlo condiviso con Randy Johnson nel 2001, suo compagno di squadra agli Arizona Diamondbacks. La vittoria dei Red Sox nelle World Series concluse la "maledizione del Bambino", che presumibilmente aveva afflitto la squadra da quando i Red Sox avevano venduto Babe Ruth ai New York Yankees nel 1919. Il pitcher Derek Lowe e altri giocatori dissero che la squadra non avrebbe mai più sentito scandire "1918!" allo Yankee Stadium. Il manager dei Red Sox, Terry Francona, diventò il terzo manager in quattro anni a vincere una World Series al suo primo anno da allenatore, dopo Bob Brenly degli Arizona Diamondbacks nel 2001 e Jack McKeon dei Florida Marlins nel 2003. Il giorno dopo la vittoria dei Red Sox, The Boston Globe raddoppiò la sua tiratura quotidiana, da 500000 a 1,2 milioni di copie, con il titolo, "Yes!" nella prima pagina. I Red Sox tennero la loro parata per la vittoria delle World Series sabato 30 ottobre. Il team fu trasportato in giro su 17 duck boats equipaggiati con altoparlanti in modo che i giocatori potessero parlare agli spettatori. A causa del grande interesse per la sfilata, gli organizzatori il giorno prima inclusero il fiume Charles, in modo che i fans potessero guardare dalle rive del fiume da Boston e da Cambridge. La sfilata iniziò alle 10:00 dal Fenway Park, passando per Boylston Street, poi a ovest sulla Tremont Street e Storrow Drive prima di entrare nel fiume. Ramírez teneva alzato un cartello che diceva: "Jeter is playing golf today. This is better!". Si stimò che fossero oltre tre milioni le persone che parteciparono alla parata, diventando così il più grande raduno di sempre nella città di Boston. I Boston Red Sox vennero premiati alla Casa Bianca dall'allora presidente George W. Bush dopo la loro vittoria delle World Series 2004. I Red Sox furono premiati con i loro anelli delle World Series l'11 aprile 2005, durante una cerimonia che precedeva la prima partita in casa della squadra nella stagione 2005. Gli ex giocatori dei Red Sox Bobby Doerr, Dom DiMaggio, Johnny Pesky e Carl Yastrzemski erano tutti presenti, così come la Boston Symphony Orchestra e la Boston Pops Orchestra. Nel corso della cerimonia, furono stesi cinque stendardi rossi nella parte superiore del mostro verde, ciascuno con gli anni delle precedenti World Series vinte dai Red Sox. Un banner molto più grande fu dispiegato a coprire tutta la parete con la scritta "2004 World Series Champions". James Taylor eseguì "America the Beautiful", e 19 membri della United States Army e Marine Corps che avevano combattuto nella guerra in Iraq entrarono in campo. Furono osservati dei momenti di silenzio per onorare la morte di Papa Giovanni Paolo II, morto nove giorni prima, e l'ex lanciatore di rilievo dei Red Sox, Dick Radatz. Gli anelli furono consegnati dal proprietario del team, John W. Henry. Gli ex giocatori dei Red Sox, Lowe e Dave Roberts, che si erano uniti ai Los Angeles Dodgers e San Diego Padres, rispettivamente, durante l'off season, erano presenti per ricevere i loro anelli. La cerimonia, durò circa un'ora, si concluse con il lancio della prima palla da parte dei giocatori della zona di Boston, tra cui l'ex giocatore di basket Bill Russell, l'ex giocatore di hockey su ghiaccio Bobby Orr, Tedy Bruschi e Richard Seymour dei Patriots. La squadra nel dugout di terza base dei New York Yankees, in segno di rispetto, tributò una standing ovation ai Red Sox. La folla al Fenway Park scoppiò in applausi quando il lanciatore degli Yankees Mariano Rivera venne annunciato, rompendo la tradizione dei fischi dei fans ai giocatori avversari. Rivera da buon sportivo si mise a ridere, mentre agitava le braccia in segno di apprezzamento ai tifosi. Nel mese di agosto, Simon & Schuster pubblicarono Faithful, un libro che raccontava le e-mail sui Red Sox, tra gli scrittori americani Stephen King e Stewart O'Nan e i fans dei Red Sox durante la stagione 2004. Nel marzo del 2005, Houghton Mifflin Company pubblicò Reversing the Curse (Invertire la maledizione), un libro di Shaughnessy, autore del bestseller The Curse of the Bambino, che racconta la stagione 2004 dei Red Sox. Con la sconfitta dei Cardinals, Tony La Russa non era riuscito a eguagliare Sparky Anderson come manager vincente delle World Series in entrambe le league. Avrebbe però raggiunto questo obiettivo nel 2006. I media espressero delusione per il fallimento dei Cards dopo la registrazione della migliore regular season della squadra in oltre 60 anni. Molti giornalisti credevano che i Cardinals non avessero giocato nei loro standard abituali, e gran parte della colpa era diretta a Rolen, Edmonds e Reggie Sanders, tre dei migliori battitori della squadra, che avevano combinato una sola valida in 39 at-bats nelle Series. Fu anche l'ultima volta che il Busch Memorial Stadium ospitò una World Series. I Cardinals si spostarono nel nuovo Busch Stadium nella stagione 2006. Entrambi i Red Sox e Cardinals ritornarono ai playoff nella stagione successiva. I Red Sox persero con i futuri campioni dei Chicago White Sox, nelle American League Division Series. I Cardinals, nella ripetizione delle National League Championship Series della stagione precedente, persero con gli Houston Astros. Entrambe le squadre avrebbero vinto una delle prossime tre World Series negli anni successivi. I Cards, come già detto, nel 2006, sconfissero i Detroit Tigers in cinque partite, diventando la prima squadra dai New York Yankees nel 1923, a vincere una World Series nella loro prima stagione in un nuovo stadio. Tony La Russa avrebbe raggiunto la distinzione che non potè realizzare nel 2004 di allenare i vincitori delle World Series in entrambe le league e avrebbe continuato a indossare il numero 10 in omaggio a Sparky Anderson. I Red Sox avrebbero vinto le World Series l'anno successivo, spazzando i Colorado Rockies in quattro partite. Tom Werner, chairman dei Red Sox, e il presidente del team Larry Lucchino dissero che il campionato 2004 fu: "per i genitori e i nonni che avevano sofferto per la maledizione del Bambino", mentre il 2007 fu "per i figli, i nipoti e per la Red Sox Nation".

Il programma delle World Series del 2004

I Boston Red Sox vincitori delle World Series del 2004

David Ortiz (# 34) colpisce il fuoricampo da tre punti nel primo inning di Gara 1 delle World Series del 2004

Mike Matheny # 22 e Woody Williams # 19 di St. Louis Cardinals parlano sul monte durante Gara 1 delle World Series 2004

Il manger Tony La Russa dei St. Louis Cardinals rimuove il lanciatore Woody Williams (# 19) nel terzo inning di Gara 1 delle World Series 2004. Il catcher Mike Matheny (# 22) di spalle

Tony Womack (# 4) dei St. Louis Cardinals segna su un grounout di SoTaguchi nel corso del quarto inning di Gara 1 delle World Series del 2004. L'arbitro di casa base è Ed Montague, a destra il ricevitore dei Red Sox Doug Mirabelli e sullo sfondo Edgar Renteria (# 3)

Nella foto sopra, Tony Womack (#4) dei St. Louis Cardinals è stato appena colpito alla clavicola dal groundball RBI di David Ortiz nel settimo inning di Gara 1 delle World Series del 2004. Nella foto sotto. esce dal campo aiutato dal trainer perchè impossibilitato a continuare

Jason Marquis (# 21) dei St. Louis Cardinals chiamato salvo a casa base dall'arbitro Ed Montague nella parte alta dell'ottavo inning durante Gara 1 delle World Series del 2004 al Fenway Park. Grazie all'errore di presa di Manny Ramirez entrò il punto. Il catcher che alza il guanto è Jason Varitek e sulla sinistra Larry Walker

Mark Bellhorn ha appena colpito il fuoricampo da due punti nell'ottavo inning di Gara 1 delle World Series 2004

Uno dei due errori difensivi di Manny Ramirez nell'ottavo inning durante Gara 1 delle World Series del 2004. La foto si riferisce all'errore sulla battuta di Larry Walker

Il closer Keith Foulke dei Boston Red Sox festeggia alzando il pugno dopo aver messo strikeout l'ultimo battitore dei Cards, Roger Cedeno, e vincere Gara 1 delle World Series del 2004

Keith Foulke abbracciato David Ortiz (# 34) e Trot Nixon, a sinistra, dopo aver eliminato Roger Cedeno per vincere Gara 1 delle World Series del 2004

Da sinistra: Dom Dimaggio, Bobby Doerr e Johnny Pesky stanno per effettuare il lancio cerimoniale prima di Gara 2 delle World Series del 2004 al Fenway Park

Il sangue della caviglia sul calzino destro del lanciatore Curt Schilling durante Gara 2 della World Series 2004

Curt Schilling durante Gara 2 della World Series 2004

Jason Varitek scivola in terza base dopo aver battuto il triplo che ha portato a casa due punti nella parte bassa del primo inning di Gara 2 delle World Series del 2004

Jason Varitek (a destra) si congratula con il compagno di squadra Derek Lowe (# 32) dopo aver segnato contro i St. Louis Cardinals durante il terzo inning di Gara 4 delle World Series del 2004 al Busch Stadium di St. Louis. Varitek e Lowe furono acquisiti da Boston alla scadenza delle trade nel 1997 per Heathcliff Slocum in un affare che Seattle sicuramente, con il senno di poi, avrebbe desiderato non aver mai fatto

Una serie di foto per fissare l'ultimo out di Gara 4 delle World Series del 2004. Il catcher Jason Varitek, a sinistra, abbraccia il pitcher Keith Foulke dopo la vittoria per 3-0

La corsa dei compagni di squadra dei Red Sox fuori del dugout per abbracciare Jason Varitek e Keith Foulke

Dave Roberts e Mike Timlin riescono a malapena a contenere il loro entusiasmo dopo la vittoria delle World Series 2004

Da sinistra: Pedro Martínez, Curt Schilling e David Ortiz celebrano in campo al Busch Stadium la vittoria in Gara 4 e la conquista delle World Series 2004. Martínez e Schilling vinsero le loro partite, concedendo assiema un punto in 13 inning, mentre Ortiz colpì .308 con 4 RBI

Da sinistra, Pedro Martinez e Curt Schilling si abbracciano dopo la vittoria in Gara 4 delle World Series del 2004

Da sinistra, Terry Francona, Theo Epstein, Larry Lucchino e John Henry portano il trofeo delle World Series 2004 nella clubhouse dei Red Sox per i festeggiamenti

Da sinistra, Johnny Damon e Mike Timlin celebrano la vittoria delle World Series del 2004 sotto una doccia di champagne

Johnny Damon dei Boston Red Sox celebra la vittoria alzando il trofeo delle World Series 2004 appena conquistato

Manny Ramirez premiato come MVP delle World Series del 2004

Derek Lowe, a sinistra, e Pedro Martinez durante la parata per la vittoria delle World Series del 2004 dei Boston Red Sox

Manny Ramirez alza il cartello con "Jeter is playing golf today. This is better!" durante la parata per le vie di Boston

Due momenti della parata dei Red Sox sui duck boats mentre percorrono il fiume Charles

I Boston Red Sox ricevuti dal presidente George W. Bush alla White House dopo la vittoria delle World Series del 2004

La copertina del Time di novembre 2004

La prima pagina del The Boston Globe del 28 ottobre 2004

Il grandissimo banner dei Boston Red Sox "World Series 2004 Champions" viene steso sul Green Monster durante la cerimonia della consegna degli anelli ai giocatori dei Red Sox nell'opening day al Fenway Park, l'11 aprile 2005 a Boston, prima della partita contro i New York Yankees

 

Il 2005 sarà sempre ricordato come "L'anno del riscatto nella Windy City". Questa fu la stagione in cui i Chicago White Sox scioccarono il mondo del baseball dopo aver vinto il pennant dell'AL e catturato la loro prima World Series dal 1959. I quarantasei anni sabbatici tra le due apparizioni furono i più lunghi nella storia dell'American League e offrirono una rara opportunità per l'emancipazione tanto attesa di "Shoeless Joe" Jackson e i suoi famigerati "Black Sox" - che furono accusati di aver venduto il Fall Classic nel 1919. I "South Siders" erano arrivati alla postseason in altre tre occasioni, nel 1983, quando persero tre delle quattro partite con i Baltimore Orioles, nel 1993, quando i Toronto Blue Jays li sconfissero in sei, e nel 2000, quando i Seattle Mariners li superarono in tre. Ma il loro ultimo titolo mondiale era arrivato 88 anni prima, quando avevano sconfitto i New York Giants nel 1917. Nel corso degli ultimi anni, da quando il baseball entrò nel 21° secolo, sia l'uguaglianza che l'imprevedibilità diventarono la norma, e molte squadre che erano perennemente non presenti nella postseason ora erano a caccia di vendetta. Come risultato, la storia dei ChiSox sembrava adatta a seguire un'altra "Cinderella-story", conosciuta come i Boston Red Sox, che avevano rotto il loro digiuno di più di ottanta anni nel precedente Fall Classic. Terminando la stagione regolare con un impressionante record di 99-63, Chicago era arrivata prima nell'AL Central League, aveva sconfitto tre partite a zero proprio i campioni del mondo dei Boston Red Sox nelle Division Series, e poi superato i Los Angeles Angels, 4-1, nelle Championship Series. Sorprendentemente, il roster di Chicago del '05 consisteva nella relativamente "sconosciuta squadra" che aveva iniziato la stagione con una formazione rinnovata e non provata. Tuttavia, coloro che dubitavano della versione "nuova e migliorata" della loro squadra divennero ben presto fiduciosi, quando a un certo punto i Sox presero un epico vantaggio di quindici partite nell'American League Central. Nonostante un periodo di siccità in agosto e a settembre che vide il loro vantaggio ridursi a una 1 partita e ½ sui Cleveland Indians, Chicago risalì e chiuse la regular season con 6 partite di vantaggio e il miglior pitching staff di partenti dell'AL, e un solido bullpen che aiutò a centrare quel successo. Uno dei componenti chiave della rinascita dei Chicago White Sox fu l'appassionato, eppure umile stile dello skipper Ozzie Guillen. Con un approccio con i piedi per terra e focalizzando l'intera squadra (non individualmente), Guillen fu in grado di formare un gruppo ben bilanciato, al contrario di una banda di egoisti e free agent superstar. Preferito sia dai fans che dai media, Ozzie fu applaudito per la sua semplicità e l'approccio da operaio del baseball. Con l'atteggiamento "if it ain't broke, don't fix it" (se non è rotto, non aggiustarlo), l'ex leggenda degli White Sox lasciò che fossero le performance dei suoi giocatori sul campo a parlare per lui. Dopo essersi dimostrati inadeguati nelle postseason nei loro primi 42 anni di esistenza, gli Houston Astros finalmente superarono la tempesta, battendo i vincitori perenni della National League East Division, gli Atlanta Braves, nonché i campione uscenti della NL St. Louis Cardinals per staccare il biglietto per le World Series. Lungo la strada, Houston e Atlanta stabilirono un record della Major League postseason con una maratona che durò cinque ore e 50 minuti (60 secondi più lunga della partita di playoff dalla stagione precedente tra i Boston Red Sox e i New York Yankees). Si concluse con la vittoria per 7-6 (e fine della serie) grazie al fuoricampo nel diciottesimo inning di Chris Burke degli Houston. I pitchers di entrambe le squadre assieme effettuarono cinquecentocinquantatre lanci, (Gli Astros trecento, i Braves duecentocinquantatre) con il 43enne Roger Clemens che uscì inaspettatamente fuori dal bullpen per la sua prima apparizione come rilievo dal 1984. Di solito un partente, "The Rocket" fu costretto nel ruolo di closer e concesse una sola valida in tre inning senza punti per guadagnare la vittoria. A differenza dei loro avversari dell'American League, Houston vantava un roster di veterani collaudati e futuri Hall of Famer, che avevano chiuso la stagione con un record di 89-73. Lo slugger Lance Berkman fu leader della squadra al piatto con una media battuta di .293, mentre il compagno di squadra Morgan Ensberg colpì trentasei fuoricampo e 101 RBI. Roy Oswalt realizzò venti vittorie, e Clemens fu leader della rotation con una ERA di 1.87 e 185 strikeout. Le cose non sempre appaiono promettenti come sembrano visto che Houston iniziò la stagione con una lista di problemi da incubo, e quasi un terzo del loro roster fu colpito da interventi chirurgici al ginocchio, influenza, polmonite e infezioni delle vie respiratorie superiori. Sorprendentemente, Houston in qualche modo riuscì a recuperare da un inizio abissale per andare 74-43 per il resto dell'anno (una percentuale di vittorie di .632 in più di quattro mesi). Ripetendo la loro performance della stagione 2004, vinsero la National League Wild Card nell'ultima giornata della stagione regolare. Gara 1 venne giocata allo U.S. Cellular Field di Chicago il 22 ottobre davanti a 41206 spettatori. Gli White Sox, che giocavano nella loro prima partita in casa dalle World Series del 1959, presero un vantaggio in anticipo con un home run di Jermaine Dye nel primo inning. Ne segnarono altri due nel secondo, quando Juan Uribe con il suo doppio portò a punto A.J. Pierzynski dopo che Carl Everett aveva già segnato in precedenza nell'inning su un groundout. Gli Astros avevano risposto nel secondo con un fuoricampo singolo di Mike Lamb e di nuovo nel terzo quando Lance Berkman colpì un doppio, portando a punto Adam Everett e Craig Biggio. Gli White Sox a metà del quarto ritornarono in vantaggio con il fuoricampo di Joe Crede che si rivelò essere il punto vincente. In fondo all'ottavo, Scott Podsednik colpì un triplo con Pierzynski in seconda. Roger Clemens registrò il suo più breve starter delle World Series, lasciando dopo il secondo inning con 53 lanci di cui 35 strike, a causa del riacutizzarsi di un problema al ginocchio che gli aveva fatto perdere il suo ultimo inizio di stagione regolare, mentre la sconfitta fu accreditata a Wandy Rodríguez. José Contreras lanciò sette inning, concedendo tre punti e sei valide per aggiudicarsi la vittoria. Prima di uscire, Contreras aveva concesso un doppio al leadoff Willie Taveras con nessun out. Neal Cotts entrò in campo nella parte superiore dell'ottavo inning. Era la prima volta in cinque partite che gli White Sox si erano avvalsi del loro bullpen. Cotts lanciò 2/3 di inning prima che Bobby Jenks fosse chiamato dal manager Ozzie Guillén a dargli il cambio. Ozzie utilizzò un segnale insolito per chiamare il robusto lanciatore (solitamente il manager si tocca o il braccio destro o sinistro a seconda se il lanciatore che entrerà è destro o mancino) tenendo le braccia una alta e una bassa come se indicasse una larga dimensione. Nel post partita durante la conferenza Ozzie scherzò sul segnale, dicendo che voleva essere chiaro che chiedeva "The Big Boy". Bobby Jenks tornò nel nono per guadagnare la salvezza e dare agli White Sox un vantaggio di 1-0 nella serie. Gara 2 venne giocata il giorno successivo e fu caratterizzata da una serata estremamente fredda (11 °C) e piovosa ma ciò nonostante i tifosi gremirono lo stadio di Detroit. Il fuoricampo di Morgan Ensberg sul primo lancio del partente Mark Buehrle mise gli Astros avanti nel secondo inning. Gli White Sox risorsero in fondo al secondo inning con due punti contro Andy Pettitte. Lance Berkman riportò in vantaggio gli Astros con due punti sul suo doppio nella parte alta del quinto. Nel settimo inning, Dan Wheeler caricò le basi accusando un doppio di Juan Uribe, concedendo la base su ball a Tadahito Iguchi, e il giudizio dell'arbitro di casa base Jeff Nelson che Jermaine Dye era stato colpito da un lancio. La sentenza fu considerata discutibile, quando i replay televisivi mostrarono che la palla aveva colpito la mazza di Dye (sarebbe stato un foul ball piuttosto che un HBP). Gli Astros misero sul monte Ciad Qualls, che prontamente servì un grand slam a Paul Konerko sulla prima palla che lanciò, il diciottesimo grand slam negli annali del Fall Classic. Nella parte superiore del nono, il closer degli White Sox Bobby Jenks bruciò il vantaggio concedendo un singolo da due punti al pinch-hitter José Vizcaíno. Nella parte bassa del nono, il closer degli Astros Brad Lidge con un out, concesse un walk-off home run - il XIV nella storia delle Series - a Scott Podsednik, ottenendo la sua seconda sconfitta in altrettante apparizioni post-season (la sua precedente sconfitta era stata in gara 5 delle National League Championship Series del 2005). Podsednik non aveva colpito un solo homer nella stagione regolare, e questo era il suo secondo della post-season. Le Series si trasferirono a Houston con gli White Sox che conducevano 2-0. Il 25 ottobre andò in scena al Minute Maid Park di Houston la terza partita del Fall Classic del 2005. Gara 3 fu la prima partita delle World Series giocata nello stato del Texas. Prima della gara, il Commissioner Bud Selig decise che il tetto retrattile sarebbe stato aperto al Minute Maid Park, tempo permettendo. Gli Astros si opposero, asserendo che il loro record di partite con il tetto chiuso era migliore di quello con il tetto aperto. L'Ufficio di Selig sostenne che la decisione si era basata su delle regole stabilite dagli Houston stessi che erano coerenti con la gestione organizzativa degli Astros di tutto l'anno, inerenti alle previsioni del tempo per quel periodo della stagione. Nella partita delle World Series più lunga per durata (5 ore e 41 minuti ) e uguale alla più lunga per numero di inning (quattordici, eguagliando Gara 2 delle World Series del 1916) - Lance Berkman colpì un singolo, con uno fuori, dopo che il leadoff Craig Biggio aveva messo in campo un doppio per il vantaggio degli Astros. Gli White Sox ebbero la possibilità di recuperare nella parte alta del secondo inning, dopo che Paul Konerko colpì un doppio da leadoff e A.J. Pierzynski aveva ricevuto la base su ball, ma Aaron Rowand colpì un line drive in doppio gioco. Adam Everett prese la palla e toccò Konerko fuori dalla seconda passando la palla a Biggio, che toccò il sacchetto. Houston segnò in fondo al terzo quando Everett arrivò in prima su valida. Fu poi catturato in trappola nel suo tentativo di rubare la seconda ma venne colpito dal tiro di Juan Uribe riuscendo a rientrare salvo in prima. Il bunt di sacrifico di Roy Oswalt spinse Everett in seconda e il singolo di Biggio lo spinse a punto. Berkman mise in campo di nuovo un doppio con due fuori, e Biggio arrivò in terza. Poi Morgan Ensberg con la sua valida spinse Biggio a casa per il terzo punto della partita. Nella parte bassa del quarto inning Jason Lane segnò il quarto punto degli Astros con un solitario home run. Dai replay si potè vedere che la palla non avrebbe dovuto essere un fuoricampo poiché colpì il lato sinistro della linea gialla sull'insolita parete alla sinistra - centro del campo. Gli White Sox recuperarono nella parte alta del quinto, fedeli al loro mantra del 2005 "Win Or Die Trying", a partire da un fuoricampo del leadoff Joe Crede. Subito dopo Uribe colpì un singolo e segnò su una base hit di Tadahito Iguchi con un out, seguito da Scott Podsednik che andò a casa su una morbida valida di Jermaine Dye. Pierzynski colpì, con due out, un doppio profondo all'esterno centro (zona del campo chiamata Tal's Hill perchè inclinata), facendo segnare Iguchi e Dye e dare agli White Sox il vantaggio. Gli Astros pareggiarono nell'ottavo con due out, quando Lane con il suo doppio fece segnare Ensberg dopo le basi su ball, back-to -back, a Ensberg e a Mike Lamb, e Dustin Hermanson, appena entrato, vide svanire la salvezza. Houston cercò di segnare il punto vincente nel nono, ma l'inning si chiuse con Chris Burke in terza, dopo che aveva preso la base su ball, raggiunto la seconda su un errore e rubato la terza. Gli Astros tentarono di nuovo nel decimo e l'undicesimo, ma fallirono ogni volta. Nella parte superiore del XIV° inning, dopo che Houston aveva eliminato i primi due battitori con uno spettacolare doppio gioco, Geoff Blum (un ex Astros) colpì un fuoricampo a destra contro Ezequiel Astacio. Dopo due singoli infield di Rowand e Crede, Uribe e Chris Widger andarono in base grazie al cattivo controllo di Astacio portando il vantaggio a 7-5. Gli Astros poi cercarono il pareggio mettendo corridori in prima e terza con due out grazie ad un errore di Uribe, ma il partente di Gara 2 Mark Buehrle sostituì il lanciatore Dámaso Marte e fece battere al volo Everett, portando gli White Sox ad una partita dalla vittoria delle loro prime World Series in 88 anni. Buehrle diventò il primo lanciatore ad iniziare una partita delle Series e salvare la successiva da quando Bob Turley degli Yankees lo fece nelle World Series del 1958. Furono stabiliti o eguagliati molti record nella partita, oltre al tempo e agli inning: Le squadre combinate utilizzarono 17 lanciatori (nove per gli White Sox, otto per gli Astros), effettuando un totale di 482 lanci, e concedendo la base a 21 battitori (una dozzina a Chicago, nove a Houston), utilizzando 43 giocatori (gli White Sox ne usarono 22 e gli Astros 21), e rimasero in base 30 corridori (15 per squadra), tutti nuovi record nella storia del Fall Classic. Scott Podsednik stabilì un nuovo record assoluto con otto ufficiali at-bats in questo gioco. Uno solo il record eguagliato relativo al totale dei doppi giochi, con sei (quattro per gli Astros, due per gli White Sox). Gara 4 fu il duello di lanciatori che era stato promesso durante la serie. Entrambi i partenti Brandon Backe, per Houston, e Freddy García, per Chicago, misero degli zeri sul tabellone attraverso sette inning, la più lunga striscia da Gara 7 delle World Series del 1991. Scott Podsednik aveva battuto un triplo con due out nella parte alta del terzo, ma Tadahito Iguchi colpì una rimbalzante sull'interbase e così sfumò la minaccia. Gli Astros ebbero le migliori possibilità per segnare nel sesto inning, ma Jason Lane, andò strikeout con le basi piene e due out. Agli White Sox si presentò la possibilità in cima al settimo con corridori in seconda e terza e due fuori, ma Juan Uribe andò strikeout. I Sox furono in grado di rompere l'equilibrio nel successivo inning contro il forte closer degli Houston, Brad Lidge. Il pinch-hitter Willie Harris colpì un singolo. Podsednik spostò Harris in seconda con un bunt di sacrificio. Carl Everett entrò come pinch-hitter per Iguchi e colpì una rimbalzante sul lato destro permettendo a Harris di muoversi verso la terza. Jermaine Dye, il giocatore più importante della serie, realizzò con il suo singolo l'unico punto vincente mandando Harris a segnare. Le cose si fecero drammatiche per i Sox nella metà dell'ottavo quando il rilievo Cliff Politte colpì Willy Taveras, fece un lancio pazzo, mandando Taveras in seconda, e concedendo la base a Lance Berkman. Dopo che Morgan Ensberg fu eliminato al volo al centro, il manager degli White Sox Ozzie Guillen mise Neal Cotts a chiudere l'inning. Cotts indusse il pinch-hitter José Vizcaino a battere a terra su Uribe. Bobby Jenks, il 24enne fireballer, iniziò il nono inning. Concesse un singolo a Jason Lane e un bunt di sacrificio a Brad Ausmus. Chris Burke che entrò come pinch-hitter, colpì un foul sul lato sinistro, ma Uribe fece una straordinaria presa in tribuna per il secondo out. La partita si concluse quando Orlando Palmeiro colpì un groundout su Uribe. Fu una giocata bang-bang e quando Paul Konerko prese la palla tirata da Uribe alle 11:01 pm iniziò la più grande celebrazione a Chicago dal sesto campionato NBA dei Bulls, in comproprietà con gli White Sox, avvenuto nel 1998. Come risultato, Jerry Reinsdorf, proprietario di entrambe le squadre, aveva vinto sette campionati in totale. La shutout di 1-0 era la prima partita con un punto a chiudere una World Series dal Fall Classic del 1995, in Gara 6 vinta dagli Atlanta Braves sui Cleveland Indians, e la prima partita 1-0 di sempre delle Series da Gara 5 delle World Series del 1996, quando i New York Yankees eliminarono i Braves nell'ultima partita giocata al Fulton County Stadium di Atlanta. Inoltre, questa era anche la seconda consecutiva World Series ad essere vinta da una squadra che si chiamava "Sox", dopo i Boston Red Sox che avevano vinto le World Series del 2004 contro i St. Louis Cardinals. Questo era successo anche nel 1917 e 1918. Nessuna delle due squadre avanzò nella post-season nel 2006, ma le World Series 2006 furono ancora caratterizzate da squadre vincitrici delle due Central Division dell'AL e della NL, questa volta rappresentata dai Detroit Tigers e dai St. Louis Cardinals. I Cardinals vinceranno le World Series in cinque partite, e il manager Tony La Russa diventerà il secondo allenatore a vincere le World Series in entrambe le league, avendole vinte in precedenza da skipper degli Oakland Athletics nel 1989. Entrambi, gli White Sox e gli Astros furono in corsa per la Wild Card fino alle ultime settimane della stagione, con gli White Sox che terminarono con 90 vittorie, e gli Astros con 82 vittorie. Gli White Sox fecero la loro prima apparizione post-2005 playoff nel 2008, mentre gli Astros devono ancora tornare ai playoff, fino al 2013. Facendo eco ai sentimenti di Boston durante il culmine della precedente stagione, generazioni di appassionati provenienti da tutti i ceti sociali scoppiarono in una festa di giubilo in tutto il lato sud della Windy City. Era una vittoria per l'età e la XIX sweep in quattro partite nella storia delle World Series, che aveva dato alla franchigia il suo primo titolo mondiale dal 1917. Col senno di poi, l'unico rammarico di Chicago nella stagione 2005 è che le vittorie dell'American League Central, la Division Series, le American League Championship Series e le World Series erano arrivate in trasferta a Detroit, Boston, Anaheim e Houston. Forse il più fiero "White Sock" di tutti loro era il manager Ozzie Guillen che aveva giocato 1743 partite per gli White Sox e non aveva mai vinto un titolo. Ad oggi, solo un uomo era apparso in più partite per una squadra e poi diretto la squadra per un titolo delle World Series: Red Schoendienst dei Cardinals (1795 partite e il titolo delle World Series nel 1967).

Il programma delle World Series del 2005

La squadra dei Chicago White Sox vincitori delle World Series del 2005

Una panoramica dello U.S. Cellular Field di Chicago con le due squadre schierate ad ascoltare gli inni prima dell'inizio di Gara 1

L'Hall of Famer Luis Aparicio (11), l'interbase stellare dell'ultima squadra degli White Sox che arrivò alle World Series nel 1959, saluta il pubblico di Chicago prima di effettuare il lancio cerimoniale per l'inizio di Gara 1

Jermaine Dye colpisce l'home run contro il partente degli Astros Roger Clemens nel primo inning di Gara 1. Il catcher degli Astros è Brad Ausmus e l'arbitro di casa base Joe West

Joe Crede mentre guarda uscire il suo home run nel quarto inning di Gara 1. Il catcher degli Astros è Brad Ausmus e l'arbitro di casa base Joe West

Ozzie Guillén mentre chiama dal bullpen il closer Bobby Jenks, soprannominato "The Big Boy", con una gestualità insolita nell'ottavo inning di Gara 1

Jermaine Dye nel settimo inning di Gara 2 mentre viene colpito, secondo il giudizio dell'arbitro di casa base Jeff Nelson, dal lancio del pitcher degli Astros Dan Wheeler per caricare le basi

Paul Konerko osserva uscire il suo grand slam nel settimo inning di Gara 2. Il catcher è Brad Ausmus e l'arbitro di casa base è Jeff Nelson. In primo piano il rilievo Chad Qualls, che era appena entrato a sostituire Dan Wheeler che aveva riempito le basi

Scott Podsednik (# 22) colpisce lo walk-off home run nella parte bassa del nono inning di Gara 2, contro il closer degli Astros Brad Lidge. Il catcher è Brad Ausmus e l'arbitro di casa base è Jeff Nelson

Scott Podsednik festeggiato dai suoi compagni dopo il suo walk-off home run nel nono inning di Gara 2. Riconoscibili Aaron Rowand (# 33), a sinistra, e A.J. Pierzynscki (# 12), di spalle

Lance Berkman colpisce il singolo RBI contro il partente dei Chicago White Sox, Jon Garland, nel primo inning di Gara 3. L'arbitro di casa base è Jerry Layne e il catcher dei Sox A.J. Pierzynski. Craig Biggio segnò sulla valida

Il prima base dei Chicago White Sox, Paul Konerko, mentre cerca di prendere un foul tra la folla colpito da Jason Lane, nel corso del secondo inning di Gara 3. Konerko sarebbe stato in grado di effettuare la presa della palla se non gli fosse stata rubata all'ultimo

A.J. Pierzynski colpisce il doppio da due punti contro Roy Oswalt (# 44) nel quinto inning di Gara 3. Il ricevitore è Brad Ausmus e l'arbitro di casa base Jerry Layne

Il coach di prima base degli Astros Jose Cruz, a sinistra, si congratula con Jason Lane per il suo singolo e doppio RBI nell'ottavo inning di Gara 3. Morgan Ensberg segnò sulla valida per pareggiare la partita, 5-5

Geoff Blum colpisce il solitario home run nel 14° inning di Gara 3 contro il rilievo Ezequiel Astacio, di spalle, per quello che si rivelò il punto vincente. Il ricevitore è Brad Ausmus e l'arbitro di casa base Jerry Layne

Scott Podsednik si tuffa sulla terza mentre il difensore degli Astros Morgan Ensberg aspetta l'assistenza dell'esterno destro dopo il triplo del giocatore dei Sox nel terzo inning di Gara 4. L'arbitro è Joe West e il coach di terza degli White Sox è Joey Cora che indica a Podsednik dove tuffarsi

Il seconda base degli White Sox Tadahito Iguchi tira in prima dopo aver eliminato su gioco forzato il corridore degli Astros Brad Ausmus durante il quinto inning di Gara 4. Il tiro di Iguchi eliminò Adam Everett per completare il doppio gioco

Il catcher degli White Sox A.J. Pierzynski esulta dopo che il battitore degli Astros Jason Lane (# 16) viene messo strikeout con le basi piene per finire il sesto inning di Gara 4

Il pitcher degli Astros Brandon Backe esulta dopo aver messo strikeout il battitore Juan Uribe con corridori in seconda e terza alla fine del settimo inning di Gara 4

Willie Harris (# 1) dei Chicago White Sox colpisce il singolo nell'ottavo inning di Gara 4 contro il rilievo degli Astros Brad Lidge. Il ricevitore è Brad Ausmus

Jermaine Dye guarda il suo singolo per l'RBI vincente contro il rilievo degli Astros Brad Lidge nell'ottavo inning di Gara 4. Il riceviore è Brad Ausmus e l'arbitro di casa base Derryl Cousins

Willie Harris (# 1) dei Chicago White Sox segna il punto vincente (e la vittoria delle World Series) sul singolo di Jermaine Dye nell'ottavo inning di Gara 4. Il riceviore è Brad Ausmus

L'interbase degli White Sox Juan Uribe (# 5) si tuffa tra la folla per prendere un foul battuto da Chris Burke nel nono inning di Gara 4 con il terza base Joe Crede (# 24) in assistenza

Il closer degli White Sox Bobby Jenks esulta dopo l'ultimo out per la via 6-3 del pinch-hitter degli Astros Orlando Palmeiro che chiude il nono inning di Gara 4 e consegna il titolo delle World Series a Chicago

Gli White Sox festeggiano dopo l'ultimo out di Gara 4 la vittoria delle World Series del 2005, per la prima volta dopo 88 anni

Da sinistra: A.J. Pierzynski, Aaron Rowand e Joe Crede dei Chicago White Sox festeggiano dopo la vittoria in Gara 4 e la conquista delle World Series 2005

Il manager degli White Sox Ozzie Guillen alza il trofeo delle World Series del 2005

Jermaine Dye con il trofeo di MVP delle World Series del 2005

Due foto della parata degli White Sox per le strade di Chicago nei festeggiamenti per la vittoria delle World Series del 2005. La città di Chicago stimò che a presenziare lungo il percorso della parata ci fossero 1 milione e 750 mila persone

Le copertine di Sport Illustrated e di Sporting News per celebrare la vittoria dei Chicago White Sox nelle World Series del 2005

Il presidente George W. Bush riceve dai Chicago White Sox vincitori delle World Series del 2005 il giubbetto e la casacca della franchigia

 

Le World Series del 2006 furono caratterizzate dalla presenza di due delle franchigie più leggendarie nella storia della Major League che si diedero nuovamente battaglia. Gli stadi potevano essere nuovi, ma queste squadre non erano affatto estranee tra loro perchè St. Louis e Detroit si erano già incontrate due volte nelle World Series, con i Cardinals che avevano vinto in sette partite nel corso del Fall Classic del 1934 e i Tigers che avevano alzato l'ambito trofeo nel corso del 1968. Era solo la quinta volta in 40 anni che le Series venivano giocate da due squadre che erano entrambe rimaste nella stessa città dalla costituzione dell'American League nel 1901; l'ultima volta erano state le World Series del 2004 tra St. Louis e i Boston Red Sox. Gli ultimi tre precedenti al 2004 furono nel 1975 (Boston - Cincinnati), 1968 (Detroit - St. Louis) e 1967 (Boston - St. Louis). I Cardinals, che si erano trasferiti nel Busch Stadium nel mese di aprile, diventarono la quarta squadra a vincere le Series nella stagione del debutto del loro stadio di casa, unendosi ai Pittsburgh Pirates del 1909 (Forbes Field), Boston Red Sox del 1912 (Fenway Park) e New York Yankees del 1923 (Yankee Stadium - I). Nel 2009, si sarebbero uniti i New York Yankees (Yankee Stadium). St. Louis vinse anche il loro 10° Fall Classic, il maggior numero di titoli di qualsiasi franchigia della National League, e secondi solo ai 27 (allora 26) titoli degli Yankees, e il loro primo dal 1982. I Cardinals finirono la stagione regolare con un record di 83-78. Questo è il secondo peggior record di sempre per un vincitore della League (nel 1973 i New York Mets finirono 82-79) e il peggior record di sempre per un campione delle World Series. In precedenza i Minnesota Twins del 1987 finirono 85-77 e sconfissero i Cardinals nelle World Series. Secondo molti esperti di baseball nessuna delle due squadre aveva molte chance di avanzare fino ad ottobre. Entrambe avevano inciampato attraverso la seconda metà della loro stagione. I Tigers, gioivano della loro prima stagione di successo dopo 12 anni di anonimato, sorprendendo il mondo del baseball grazie ad un vantaggio di dieci partite nell'American League Central, ma il distacco evaporò negli ultimi mesi e persero la division per i Minnesota Twins, l'ultimo giorno della stagione dopo essere stati travolti in casa dai Kansas City Royals, all'ultimo posto, stabilendosi per un posto nei playoff come Wild Card dell'AL. I Cardinals avevano un vantaggio di sette partite nella National League Central sui Cincinnati Reds e 8 partite e ½ sugli Houston Astros con solo due settimane da giocare. Tuttavia, la combinazione di sette sconfitte consecutive di St. Louis e una serie di otto vittorie consecutive degli Astros (evidenziate da una sweep di quattro partite perse dai Cardinals a Houston) ridusse il vantaggio dei Cardinals a 1/2 game con poche partite da giocare. Ma, i Cardinals riuscirono ad aggiudicarsi la division dopo la sconfitta degli Astros con gli Atlanta Braves nell'ultimo giorno della stagione. Così, sia i Tigers che i Cardinals erano chiaramente perdenti sulla carta nelle loro partite tra division, rispettivamente contro i New York Yankees e San Diego Padres. Il pitching staff dei Tigers si prese cura del decantato lineup degli Yankees, e vinsero la loro serie 3-1. I Cardinals vinsero anche loro la serie 3-1, tra cui le prime due partite a San Diego. I Tigers poi spazzarono gli Oakland Athletics nelle ALCS, vincendo Gara 4 su un walk-off homerun da tre punti realizzato da Magglio Ordóñez in fondo al nono. I Cardinals vinsero la loro serie contro i New York Mets, con l'aiuto di un fuoricampo nel nono inning di Yadier Molina in una tirata Gara 7. I Tigers ebbero il vantaggio del campo di casa delle World Series, a causa della vittoria dell'AL per 3-2 sulla NL nel 77° All-Star Game dell'11 luglio al PNC Park di Pittsburgh. Queste due squadre avevano già giocato una contro l'altra nel giugno del 2006. I Tigers spazzarono i Cardinals 3-0 a Detroit, nella striscia di otto sconfitte consecutive dei Cardinals. Questa era la prima volta dal 2000, quando si erano scontrate durante la stagione regolare nell'inter-league, che si incontravano nuovamente nelle World Series. Queste World Series stabilirono la terza volta consecutiva per entrambe le squadre che cercavano di vincere un campionato dopo almeno un periodo di siccità di 20 anni. Nel 2004, i Boston Red Sox avevano interrotto i loro 86 anni di pausa, sconfiggendo i Cardinals, nel 2005 i Chicago White Sox avevano concluso la loro siccità durata 88 anni sconfiggendo gli Houston Astros, che erano in competizione nella loro prima World Series dopo 43 stagioni. I Tigers non erano più apparsi nelle World Series da quando avevano vinto nel 1984. I Cardinals avevano vinto l'ultima volta nel 1982, perdendo tre volte da allora, nel 1985, 1987 e 2004. I Tigers erano l'ottava squadra vincitrice della wild card a competere nelle World Series da quando era stata introdotta la wild card nel 1994; Alle World Series dal 2002 al 2007 parteciparono sempre dei team che avevano vinto la wild-card. Grazie allo slancio delle loro sorprendenti facile vittorie nelle ALDS e ALCS, Detroit entrò nelle Series come superfavorita. Bob Nightengale di USAToday espresse il sentimento popolare quando disse "Tigers in three". Il manager dei St. Louis Tony La Russa raggiunse alla fine del Fall Classic del 2006 il suo mentore, Sparky Anderson, come il solo secondo manager a vincere le World Series con squadre in entrambe le League. La Russa aveva vinto nel 1989 con gli Oakland Athletics. Casualmente, Anderson compì l'impresa dirigendo Detroit nel loro precedente titolo, nel 1984. Fu scelto per effettuare il primo lancio in Gara 2. È interessante notare che, se i Tigers avessero sconfitto i Cardinals, Jim Leyland avrebbe agganciato Anderson in questa impresa, invece di LaRussa, avendo già vinto le World Series del 1997 con i Florida Marlins. Quando arrivò a St. Louis, La Russa indossò il numero 10 per simboleggiare l'unità della squadra per il loro 10° titolo e rendere omaggio a Anderson, che portava il numero 10, mentre era manager dei Cincinnati Reds. Dopo aver vinto il Fall Classic, La Russa scelse di continuare ad indossare il numero 10 in omaggio a Anderson. Jim Leyland era il settimo manager a vincere dei pennant in entrambe le League. I precedenti sei furono Joe McCarthy (1929 con i Cubs e nel 1932, 1936-1939 e 1941-1943 con gli Yankees), Yogi Berra (1964 Yankees e 1973 Mets), Alvin Dark (1962 Giants, 1974 A's), Sparky Anderson (1970, 1972, 1975-1976 Reds e 1984 Tigers), Dick Williams (1967 Red Sox, 1972-1973 A's e 1984 Padres) e Tony La Russa (1988-1990 A's e 2004 e 2006 con i Cardinals). Inoltre, i due managers sono ancora intimi amici. Leyland era il coach di terza base di La Russa per i Chicago White Sox nei primi anni '80. Leyland lavorò anche come "advance scout" per i Cardinals prima di essere assunto dai Tigers. Questa fu la prima World Series in 22 anni ad avere di fronte due manager che avevano vinto il titolo, ma entrambi con nuove squadre. Come accennato in precedenza, Leyland aveva già vinto le World Series del 1997 con i Florida Marlins, e La Russa aveva vinto le World Series del 1989 con gli Oakland A's. Il 21 ottobre iniziarono le World Series con Gara 1 al Comerica Park di Detroit. Per la prima volta nella storia, furono designati due rookies partenti: Anthony Reyes per i St. Louis e Justin Verlander per Detroit. Sembrò che i Tigers avessero inquadrato Reyes già nella parte bassa del primo inning, quando Craig Monroe colpì un doppio e Magglio Ordóñez ricevette la base su ball. Monroe andò a punto sul singolo di Carlos Guillén, dando ai Tigers il vantaggio di 1-0. Tuttavia nella parte alta del secondo, Scott Rolen colpì un lungo fuoricampo solitario a sinistra, per pareggiare. Rolen era 0 su 15 in carriera nelle World Series prima di colpire l'home run. Il record precedente era stato 0 su 13, stabilito da Benny Kauff dei New York Giants nelle World Series del 1917. Nel terzo inning i Cards sfondarono, quando Chris Duncan con un doppio fece segnare Yadier Molina per dare ai Cardinals il vantaggio. Sul lancio successivo di Verlander, l'MVP della National League del 2005, Albert Pujols, colpì un fuoricampo da due punti, punendo il rookie che effettò il lancio al pericoloso slugger, invece di dargli la base con due out e giocarsi Jim Edmonds. Nel frattempo, Anthony Reyes entrava nella storia. Il lanciatore che aveva il minor numero di vittorie nella stagione regolare vinceva Gara 1 come partente dopo aver eliminato diciassette battitori di fila dal primo inning al sesto inning, un record delle World Series per un rookie. Il record precedente era di tredici, stabilito da John Stuper (STL 1982) e Dickie Kerr (CHW 1919). Alla fine Reyes aveva lanciato otto inning e 1/3, concedendo quattro valide, due punti e realizzato quattro strikeout. I Cards avevano approfittato di nuovo degli errori di Detroit nel sesto, quando Brandon Inge commise due errori in una sola giocata. Con corridori in seconda e terza, Inge prima tirò male a casa base facendo segnare un punto e quindi ostruì Scott Rolen, che tentava di correre a casa, per segnare un altro punto. Craig Monroe colpì un home run solitario contro Reyes nel fondo del nono, che fu sostituito dal closer Braden Looper per chiudere la partita. Il punteggio finale fu 7-2 per i Cardinals, ed era la prima volta dal 2003 che la National League vinceva una partita delle World Series, ed era anche la prima partita delle Series vinta dai St. Louis da Gara 5 delle World Series del 1987. Il giorno dopo andò in scena la seconda gara a Detroit. Con una temperatura iniziale di 44° F (7° C), la polemica circondò l'inizio di Gara 2 quando il partente dei Tigers, Kenny Rogers, fu scoperto avere una sostanza sul palmo della sua mano di lancio durante il primo inning. Sebbene i battitori dei Cardinals sostenessero che la palla stava facendo "cose ​​strane" nel primo inning, il manager di St. Louis Tony LaRussa non chiese che fosse controllata la mano di Rogers per determinare che tipo di sostanza fosse. Rogers sostenne che era una combinazione di sporcizia e resina (legale), ma rispettò la richiesta da parte degli arbitri di lavarsi le mani prima del secondo inning. Impassibile, Rogers continuò a lanciare otto inning shutout mentre concedeva solo due valide, allungando la sua striscia nella postseason a 23 inning consecutivi shutout. Craig Monroe colpì il suo secondo fuoricampo nella serie, e Carlos Guillén, a cui mancava solo il fuoricampo per il cycle, e Sean Casey colpirono un RBI ciascuno per dare ai Tigers un vantaggio di 3-0 per arrivare al nono. Il closer Todd Jones entrò in gioco per chiudere la partita, ma si complicò un po' la vita con due out quando concesse a Scott Rolen un singolo. L'errore di Pujols su una rimbalzante permise a Rolen di andare in terza e poi a punto sul doppio di Jim Edmonds. Con corridore in terza e prima la rimbalzante di Molina finì tra le mani dell'interbase Ramon Santiago che passò la palla in seconda per il terzo out e la vittoria dei Tigers per 3-1. Craig Monroe diventò il quinto giocatore di sempre a colpire un home run in ciascuna delle sue prime due partite nelle World Series. Gli altri furono Barry Bonds per i Giants nel 2002, Ted Simmons per i Brewers nel 1982, Dusty Rhodes per i New York Giants nel 1954 e Jimmie Foxx per i Philadelphia Athletics nel 1929. Le Series si trasferirono a St. Louis per Gara 3 che venne giocata il 24 ottobre nel nuovo Busch Stadium III davanti a 46513 fans. Dopo la shutout di Rogers in Gara 2 arrivò la risposta del partente dei padroni di casa Chris Carpenter che con otto inning shutout guidò i Cardinals alla vittoria per 5-0. Carpenter, faceva il suo debutto alle World Series (aveva saltato l'intera World Series del 2004 a causa di un infortunio) concedendo solo tre valide, mettendo strikeout sei battitori e nessuna base su ball, con solo 82 lanci. Solo un corridore dei Tigers raggiunse la seconda base. St. Louis segnò i primi due punti nel quarto inning con le basi piene e un doppio di Jim Edmonds contro Nate Robertson. Altri due punti furono segnati in fondo al settimo su un errore del pitcher dei Detroit Joel Zumaya, che effettuò un'assistenza sbagliata al terza base Brandon Inge su quello che doveva essere un out forzato di routine. St. Louis aggiunse un altro punto nell'ottavo su un lancio pazzo. Il rilievo Braden Looper lanciò un perfetto nono inning per chiudere la partita e dare ai St. Louis la seconda vittoria nella serie. I Cardinals diventarono la prima squadra come i Cincinnati Reds nel 1970 ad ospitare una partita delle World Series nella loro prima stagione in un nuovo ballpark. Gara 4 fu spostata di un giorno a causa della pioggia, la prima volta che si verificava lo spostamento per pioggia da Gara 1 del 1996. I Cardinals vinsero, guidando la serie 3-1. I Tigers andarono in vantaggio 3-0 in cima al terzo, dopo che Sean Casey aveva battuto un doppio RBI, tra cui un home run. L'altro RBI arrivò da Iván Rodríguez, che mandò a punto Carlos Guillén. Rodriguez, che era andato hitless nelle precedenti tre partite, andò anche 3 su 4. Nella parte bassa del terzo, i Cardinals ridussero lo svantaggio con un doppio di David Eckstein che fece segnare Aaron Miles, autore della prima base rubata della serie da parte delle due squadre. Il doppio di Yadier Molina portò a punto Scott Rolen nel quarto per tagliare la testa alla tigre e andare sul 3-2. Il punteggio rimase immutato fino a quando nella parte bassa del settimo Eckstein colpì un doppio sopra la testa di Curtis Granderson, che era scivolato sull'erba bagnata del Busch Stadium. Eckstein poi segnò su un bunt di sacrificio di So Taguchi che arrivò salvo perchè l'assistenza del pitcher Fernando Rodney volò sopra la testa di Placido Polanco in copertura in prima, pareggiando la partita. Più tardi, nello stesso inning, Preston Wilson colpì un singolo a sinistra con due out portando a punto Taguchi dalla terza. I Tigers pareggiarono nella parte alta dell'ottavo su un doppio di Brandon Inge che mandò a punto Iván Rodríguez. In fondo all'ottavo inning, i Cardinals ripresero il vantaggio e mantennero il comando quando Miles segnò su un doppio di Eckstein che sfiorò il guanto dell'outfielder Craig Monroe, mentre giocava poco profondo e non valse a nulla il suo tuffo perchè la palla rimase fuori dalla sua portata. Gara 5 fu giocata in una giornata in cui aveva piovuto parecchio, ma che aveva smesso abbastanza presto per non ritardare il gioco. I Cardinals vinsero per aggiudicarsi il titolo con quattro gare a una, la prima serie terminata in cinque partite dal Fall Classic tra Yankees e Mets del 2000. Justin Verlander lanciò un primo inning sottotono per Detroit concedendo tre basi su ball ed eguagliando il record delle World Series con due lanci pazzi in un solo inning. Però non concesse punti, grazie ad una buona giocata dell'interbase Carlos Guillén che realizzò il terzo out su quella che era sembrata una valida infield. I Cardinals presero il comando nel secondo inning su un singolo del leadoff Yadier Molina seguito da due groundouts avanzanti, e poi da un singolo infield di David Eckstein. Il terza base di Detroit, Brandon Inge, fece una buona giocata per fermare la palla battuta da Eckstein, ma poi la cattiva assistenza in prima permise a Eckstein di avanzare in seconda. L'errore di tiro era il settimo nella serie per i Tigers. Il pitcher dei Cardinals Jeff Weaver (un ex Tigers) stava gestendo la partita nel quarto inning, e sembrava non aver nessun problema dopo l'eliminazione sul groundout del leadoff, subito seguito da un popup di routine battuto da Magglio Ordóñez. Questo popup si rivelò essere molto più problematico di quanto non apparisse: l'esterno destro Chris Duncan lasciò cadere la palla, apparentemente distratto dall'esterno centro Jim Edmonds che stava correndo anche lui per la presa. Con Ordóñez in base sull'errore, il successivo lancio fu colpito da Sean Casey che lo spedì nelle tribune a destra appena dentro il palo di foul per dare a Detroit il vantaggio di 2-1. I Cardinals reagirono immediatamente nella parte bassa dell'inning, con i singoli di Yadier Molina e So Taguchi mettendo corridori in prima e seconda con uno fuori. Il pitcher Jeff Weaver fece un bunt per spingere i corridori in seconda e terza ma il lanciatore Justin Verlander raccolse ed effettuò il tiro in terza per tentare il gioco forzato spedendo però la palla alla sinistra del difensore di terza. Questo permise a Molina di segnare e Taguchi e Weaver arrivarono tranquillamente in terza e seconda. Più tardi, Verlander disse "L'ho presa e mi sono detto, non tirarla, invece l'ho tirata. Ho esitato". L' errore di tiro di Verlander era il quinto errore dei lanciatori di Detroit nelle World Series, dopo averne commesso uno in ogni gara, stabilendo il nuovo record delle World Series (Un cartello tenuto da un fan dei Cardinals in tribuna diceva "HIT IT TO THE PITCHER"). Il battitore successivo, David Eckstein, colpì un groundout che fece segnare il corridore dalla terza, e St. Louis si assicurò il vantaggio, 3-2. Chris Duncan sbagliò un'altra palla nella parte alta del sesto consentendo a Sean Casey un doppio con due out, ma questa volta il corridore si fermò in seconda quando Iván Rodríguez venne messo strikeout per terminare l'inning. David Eckstein colpì un singolo seguito dalla base su ball a Preston Wilson nella parte bassa del settimo mettendo corridori in prima e seconda con nessuno fuori per iniziare con il cuore del lineup dei Cardinals: Pujols, Edmonds e Rolen. Pujols andò al volo come pure Edmonds, così sembrò che Detroit potesse ancora contenere i Cardinals. Invece, Scott Rolen colpì un singolo e fece segnare Eckstein, e i Cardinals si portarono sul 4-2. Jeff Weaver chiuse l'ottavo con tre eliminazioni consecutive, e i Cardinals arrivarono al nono, tre out dal loro primo titolo delle World Series in 24 anni. L'uomo a cui fu chiesto di ottenere quei tre out era Adam Wainwright, che aveva ottenuto il lavoro di closer dopo che il free agent portato a St. Louis nel 2002, Jason Isringhausen, aveva avuto un intervento chirurgico a fine stagione. L'hitter clean-up di Detroit, Magglio Ordonez, era il leadoff dell'inning. Si difese sul conteggio pieno ma poi colpì un groundout. Il secondo battitore, Sean Casey, lavorò sul conteggio pieno e poi colpì un doppio per portare il punto del pareggio al piatto. Il terzo battitore, Iván Rodríguez, era avanti nel conteggio 2-0, ma colpì una rimbalzante su Wainwright che assistette in prima, mettendo i Cardinals ad un out dalla vittoria. Il quarto battitore, Placido Polanco, andò in svantaggio 1-2, ma poi riuscì a strappare una base su ball per mettere il punto del pareggio in prima. Il quinto battitore, Brandon Inge, andò in svantaggio 0-2, mettendo ancora una volta i Cardinals ad uno strike dalle World Series. Inge non allungò ancor di più il dramma quando girò a vuoto il successivo lancio (e fu la prima World Series a chiudersi con uno strikeout da quella del 1988), per consegnare il titolo delle World Series ai Cardinals. La giocata finale della stagione 2006 avvenne alle 22:26 Central Standard Time. Dopo la partita, Wainwright, che aveva lanciato una palla curva per lo strike numero tre per vincere il pennant e uno slider a Inge per vincere le Series, dichiarò: "Probabilmente non lancerò mai un'altra curva o uno slider di nuovo senza pensare a quei due lanci". David Eckstein, che era andato 6 su 9 con quattro RBI fondamentali durante Gara 4 e 5, fu nominato Most Valuable Player dopo Gara 5 e disse: "E' un grande onore, ma sentivo che stavo cercando di fare solo quello che faccio di solito. Sono stato molto fortunato. Ho trovato alcuni buchi". Nessuna delle due squadre arrivò ai playoff la stagione successiva. I Tigers finirono con 88 vittorie, otto dietro i Cleveland Indians, campioni della division nell'AL Central, mentre i Cardinals finirono con 78 vittorie, sette alle spalle dei Chicago Cubs, campioni della division nella NL Central. I Cardinals del 2007 divennero gli ultimi campioni in carica delle World Series a finire con un record perdente e perdere i playoff la successiva stagione fino a quando i San Francisco Giants seguirono la loro stagione vincente nel 2012 con un record di 76-86 nel 2013. I Tigers non sarebbero arrivati ancora ai playoff fino al 2011, quando vinsero il titolo dell'AL Central per la prima volta dal loro ultimo titolo di division AL East nel 1987. I Tigers avrebbero vinto di nuovo l'AL Central nel 2012 e sarebbero tornati alle World Series di quell'anno dove furono spazzati dai San Francisco Giants in quattro partite. Anche nel 2013 vinsero la Central Division per poi perdere il pennant con i Boston Red Sox in sei partite. I Cardinals sarebbero tornati ai playoff nel 2009, vincendo la NL Central per poi essere spazzati dai Los Angeles Dodgers nelle NLDS. I Cardinals entreranno ancora nei playoff come wildcard nel 2011, per vincere il pennant della NL e sconfiggere i Texas Rangers nelle World Series, ma non riusciranno a difendere quel titolo nelle NLCS del 2012 perdendo contro i Giants in sette partite. Vinceranno anche nel 2013 la Central Division e conquisteranno il pennant della NL per poi perdere con i Boston Red Sox nelle World Series in 6 partite.

Il programma delle World Series del 2006

I Detroit Tigers e i St. Louis Cardinals schierati lungo le linee di foul al Comerica Park di Detroit prima dell'inizio di Gara 1 delle World Series del 2006

Gli ex giocatori dei Detroit Tigers Al Kaline, a sinistra, e Willie Horton, salutano la folla prima del tradizionale lancio della prima palla in Gara 1

Il pitcher dei Detroit Tigers Justin Verlander lancia a Albert Pujols nel primo inning di Gara 1

Il partente dei St. Louis Antonio Reyes in azione durante Gara 1. Reyes concesse due punti in otto inning per la vittoria dei Cardinals per 7-2

Il ricevitore dei St. Louis Cardinals Yadier Molina guarda Carlos Guillen che colpisce un singolo che porta a punto Craig Monroe nel primo inning di Gara 1

Scott Rolen (# 27), a sinistra, stringe la mano al coach di terza base Jose Oquendo (# 11) dopo aver colpito il fuoricampo nel secondo inning di Gara 1

Scott Rolen (# 27) batte il cinque con il compagno di squadra Juan Encarnacion (# 43) dopo aver colpito il fuoricampo solitario nel secondo inning di Gara 1 per pareggiare la partita. In ginocchio il ricevitore dei Tigers Ivan Rodriguez

Albert Pujols, con due out, colpisce il fuoricampo da due punti nel terzo inning di Gara 1 contro il partente di Detroit Justin Verlander. Chris Duncan segnò sul fuoricampo per portare il vantaggio dei Cardinals a 4-1

Lo slugger dei St. Louis, Albert Pujols (# 5), a sinistra, festeggia il suo home run nel terzo inning di Gara 1 con il compagno di squadra Chris Duncan (# 16)

Il ricevitore dei Detroit Tigers, Ivan Rodriguez, si tuffa per fermare l'assistenza sbagliata del terza base Brandon Inge mentre Jim Edmonds (# 15) segna nel sesto inning di Gara 1. Rolen che stava girando la terza per correre a casa entrò in contatto con Inge in territorio foul, cadendo a terra e, a causa dell'ostruzione, segnò il 7-1

Il lanciatore partente dei Cardinals Anthony Reyes aspetta che Craig Monroe, sullo sfondo, completi il giro delle basi dopo aver colpito un home run solitario nel nono inning di Gara 1

Jim Edmonds, a destra, abbraccia il lanciatore Anthony Reyes, di spalle, e So Taguchi, a sinistra, si congratula con il pitcher vincente dopo la vittoria dei Cardinals per 7-2 vittoria in Gara 1 delle World Series

Due foto del grande manager Sparky Anderson mentre si prepara e poi lancia la prima palla di Gara 2 delle World Series del 2006

L'ex interbase dei Detroit Alan Trammell saluta il pubblico prima di effettuare il tradizionale lancio in Gara 2

I tifosi a Detroit sfidano il tempo inclemente prima di Gara 2 delle World Series del 2006

Craig Monroe dei Tigers colpisce il fuoricampo solitario nel primo inning di Gara 2. Il ricevitore dei Cardinals è Yadier Molina

Craig Monroe saluta la folla dopo aver colpito il fuoricampo contro Jeff Weaver nel primo inning di Gara 2

Il lanciatore partente dei Cardinals Jeff Weaver in azione nel primo inning di Gara 2

Albert Pujols (# 5) nell'on-deck, mentre Scott Spiezio è in battuta contro il lanciatore Kenny Rogers nel primo inning di Gara 2. Il ricevitore è Ivan Rodriguez e l'arbitro di casa base è Alfonso Marquez

Il partente dei Tigers, Kenny Rogers, con la strana sostanza sul palmo della sua mano di lancio durante il primo inning di Gara 2

Il lanciatore Kenny Rogers, a sinistra, parla con l'arbitro di casa base Alfonso Marquez dopo la fine del secondo inning di Gara 2. Rogers nel primo inning aveva della sostanza non identificata sulla sua mano di lancio. Gli arbitri parlarono con il manager dei Cardinals Tony La Russa alla fine del primo inning e poi Rogers fu costretto a lavarsi le mani

L'interbase David Eckstein (# 22) dei Cardinals tira sopra Ramon Santiago dei Tigers per completare un doppio gioco durante il secondo inning di Gara 2

Il ricevitore dei Cardinals Yadier Molina colpito al gomito da un foul di Sean Casey deli Tigers nel quarto inning di Gara 2

Sean Casey dei Tigers colpisce un RBI singolo nel quinto inning di Gara 2

Carlos Guillen dei Tigers segna sulla valida battuta da Casey nel quinto inning di Gara 2 per mettere i Tigers avanti 3-0.

Carlos Guillen batte il singolo nel settimo inning di Gara 2 contro il lanciatore dei Cardinals Randy Flores (# 34). Guillen aveva battuto tre valide e gli mancava il fuoricampo per complatere il cycle. Il ricevitore dei Cardinals è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Alfonso Marquez

Kenny Rogers, a destra, esulta dopo aver raccolto la battuta di Eckstein a terra per un doppio gioco e terminare l'ottavo inning di Gara 2

Il pitcher di rilievo dei Tigers, Todd Jones, manca un grounder hit battuto da Juan Encarnacion nel nono inning di Gara 2

Jim Edmonds batte un singolo nel nono inning di Gara 2 per ridurre lo svantaggio a 3-1

Il ricevitore Ivan Rodriguez, il closer Todd Jones, al centro, l'interbase Ramon Santiago, a destra, e il terza base Brandon Inge celebrano la vittoria dopo il terzo out nel nono inning di Gara 2

I giocatori dei Detroit Tigers e dei St. Louis Cardinals allineati lungo le linee di foul durante l'esecuzione dell'inno nazionale prima di Gara 3 delle World Series del 2006 al Busch Stadium

Il manager dei Cardinals Tony La Russa, a destra, saluta il manager Tigers Jim Leyland durante le presentazioni della squadra prima dell'inizio di Gara 3

Il partente di St. Louis Chris Carpenter durante Gara 3. Concede tre valide e nessun punto realizzando sei strikeout in oltre otto inning

Scott Rolen protesta con l'arbitro di casa base Wally Bell dopo essere andato strikeout contro Nate Robertson nel secondo inning di gara 3. Il ricevitore dei Tigers è Ivan Rodriguez (# 7)

Curtis Granderson guarda sconfortato il diamante dopo aver battuto un groundout sulla seconda per il terzo out del terzo inning di Gara 3. In terza base c'era Brandon Inge per il potenziale 1-0 di Detroit

Craig Monroe (# 2) dopo aver sventolato a vuoto il terzo strike nel quarto inning di Gara 3

Albert Pujols (# 5) batte il doppio contro Nate Robertson nel quarto inning di Gara 3. Il ricevitore dei Tigers è Ivan Rodriguez e l'arbitro di casa base è Wally Bell

Jim Edmonds (# 15) mentre batte il doppio con le basi piene contro Nate Robertson (# 29) nel quarto inning di Gara 3 per portare i Cardinals sul 2-0. Il ricevitore dei Tigers è Ivan Rodriguez e l'arbitro di casa base è Wally Bell

Carlos Guillen cammina verso il dugout dopo essere stato eliminato per strikeout dall'arbitro di casa base Wally Bell nella parte alta del quinto inning di Gara 3. I Tigers avevano battuto fuoricampo in tutte le 10 partite di postseason prima che Carpenter li fermasse

Albert Pujols colpisce una rimbalzante sul pitcher dei Tigers Joel Zumaya nel settimo inning di Gara 2. Zumaya effettuò un'assistenza sbagliata in terza con corridori in prima e seconda e nessun out facendo segnare due punti

David Eckstein (# 22) gira la terza base e si dirige a casa mentre il terza base dei Tigers Brandon Inge cade nel tentativo di raggiungere la palla tirata dal lanciatore Joel Zumaya dopo aver raccolto la battuta di Albert Pujols nel settimo inning di Gara 3. Il coach di terza dei Cardinals è Jose Oquendo (# 11)

Preston Wilson dei Cardinals scivola salvo a casa base su un errore di tiro del relievo Joel Zumaya in terza nel settimo inning di Gara 3

Il lanciatore partente Chris Carpenter esulta dopo un doppio gioco che chiude il settimo inning di Gara 3

Il terza base Neifi Pérez gira un doppio gioco effettuando il tiro in prima dopo aver eliminato su gioco forzato Preston Wilson nell'ottavo inning di Gara 3

So Taguchi segna il punto su un lancio pazzo del rilievo dei Tigers Zach Miner (# 31) nell'ottavo inning di Gara 3

L'esterno destro So Taguchi fa una presa in scivolata su una volata battuta da Magglio Ordoñez nel settimo inning di Gara 3

Il ricevitore di Detroit Ivan Rodriguez rotola a terra dolorante dopo essere stato colpito da un foul nell'ottavo inning di Gara 3

I tifosi di St. Louis attendono l'inizio di Gara 4 sotto la pioggia battente. La partita viene rinviata al giorno successivo

John Rodriguez dei St. Louis Cardinals dal dugout guarda la pioggia che farà slittare Gara 4 al giorno successivo

Il manager dei Detroit Tigers Jim Leyland, a sinistra, e il manager dei St. Louis Cardinals Tony La Russa mentre rientrano nella cluhouse del Busch Stadium dopo la decisione di rinviare Gara 4

L'Hall of Famer dei St. Louis Cardinals Lou Brock effettua il cerimoniale lancio prima di Gara 4

Brandon Inge tenta il tiro in prima sul singolo di David Eckstein nel primo inning di Gara 4. Eckstein colpirà poi tre doppi e un singolo in questa partita vinta dai Cardinals per 5-4

Sean Casey (# 2) dei Tigers festeggia con Ivan Rodriguez (# 7) dopo aver battuto un home run solitario nella parte alta del secondo inning di Gara 4 contro il partente dei Cardinals Jeff Suppan. Sarà il primo homer contro Suppan in questa postseason

Curtis Granderson (# 28) dei Tigers segna nel terzo inning di Gara 4 mentre il catcher Yadier Molina guarda. Granderson colpirà un doppio da leadoff, la sua prima valida in 15 at-bat nelle World Series, e segnerà sul singolo, con due out, di Casey. Rodriguez seguirà con un RBI singolo, portando i Tigers sul 3-0

Curtis Granderson dei Tigers insegue il doppio battuto da David Eckstein dei Cardinals nel settimo inning di Gara 4. Granderson scivolerà nel tentativo di prendere la palla, riaccendendo i ricordi di Curt Flood delle World Series del 1968 tra le due squadre

David Eckstein (# 22) batte il cinque con Albert Pujols, dopo aver segnato un punto nel settimo inning di Gara 4

L'outfielder dei Tigers Craig Monroe si tuffa sulla volata battuta da David Eckstein nell'ottavo inning di Gara 4. Eckstein diventerà il 57° giocatore a realizzare quattro o più valide in una partita delle Series e il primo da Larry Walker dei Cardinals in Gara 1 nel 2004

So Taguchi dei Cardinals arriva salvo in prima base su un errore di tiro del pitcher dei Tigers Fernando Rodney che aveva raccolto il suo bunt nel settimo inning di Gara 4. Il seconda base Placido Polanco (# 14), in copertura in prima, salta inutilmente nel tentativo di prenderla. L'arbitro di casa base, a destra, è Mike Winters

Ivan Rodriguez (# 7) stringe la mano al manager Jim Leyland dopo aver segnato sul doppio di Brandon Inge nell'ottavo inning di Gara 4 per pareggiare la partita 4-4

I Cardinals festeggiano dopo la vittoria in Gara 4 per 5-4. I Cardinals sono 3-1 nelle Series

Stan Musial saluta la folla prima di effettuare il primo lancio in Gara 5 delle World Series del 2006

Il prima base dei Detroit Tigers Sean Casey non può prendere l'assistenza del terza base Brandon Inge su una palla colpita da David Eckstein nel secondo inning di Gara 5

Brandon Inge (# 15) cerca di andare oltre dopo che il terza base dei Cardinals Scott Rolen lo ha eliminato per toccata sull'assistenza del pitcher Jeff Weaver che aveva raccolto la rimbalzante battuta da Justin Verlander nel terzo inning di Gara 5

Sean Casey colpisce un homer da due punti nel quarto inning di Gara 5 contro il partente Jeff Weaver, a sinistra. Il ricevitore i Yadier Molina e l'arbitro di casa base è John Hirschbeck

L'esterno destro dei Cardinals Chris Duncan commette un errore su una palla battuta da Magglio Ordonez nel quarto inning di Gara 5. A sinistra Jim Edmonds (# 15)

Il terza base Brandon Inge non può arrivare sulla palla tirata dal pitcher Justin Verlander nel quarto inning di Gara 5. Yadier Molina scavalca Inge e va a segnare il punto del pareggio 2-2

Ivan Rodriguez (# 7) lancia la sua mazza dopo essere stato messo strikeout per terminare la parte alta del sesto inning di Gara 5

David Eckstein (# 22) colpisce un singolo nel settimo inning di Gara 5 contro Fernando Rodney

Scott Spiezio (# 26) e David Eckstein celebrano la vittoria dei Cardinals in Gara 5 e la conquista delle World Series del 2006

Il closer Adam Wainwright (# 50) festeggia con il catcher Yadier Molina, a sinistra, mentre Scott Rolen abbraccia Albert Pujols e Brandon Inge, messo strikeout per la terza eliminazione, corre fuori dal campo al termine di Gara 5

Il lanciatore Adam Wainwright (in alto) festeggia assieme a tutta la squadra la vittoria delle World Series 2006

Il prima base Albert Pujols, a sinistra, con il figlio, A.J. Alberto Jr., sulle sue spalle, tiene il trofeo delle World Series del 2006 con il manager Tony La Russa, a destra, e il GM Walt Jocketty, al centro

David Eckstein premiato come MVP delle World Series del 2006

I fans dei St. Louis Cardinals festeggiano sulla statua di Stan Musial dopo aver sconfitto i Detroit Tigers in Gara 5 e conquistato le World Series del 2006

Il manager dei Cardinals Tony La Russa saluta i tifosi durante la parata per la vittoria delle World Series

L'MVP delle World Series 2006 David Eckstein (secondo da sinistra) dona al presidente Bush la casacca dei St. Louis Cardinals nel corso della cerimonia in loro onore alla Casa Bianca

Le copertine di Sport Illustrated per la vittoria dei St. Louis Cardinals delle World Series del 2006

 

Il giornalista Jayson Stark di ESPN così scriveva il 28 ottobre del 2007:

"DENVER - Non è mai una cosa facile da comprendere quando l'universo cambia davanti ai vostri occhi. Non sei mai sicuro del perché. Non sei mai sicuro di come. E di solito, non sei mai sicuro di quando. Ma se qualcuno ti chiede, si può dire loro che avete visto tutto svolgersi l'ultima domenica notte di ottobre, in un suggestivo campo da baseball nel Colorado incastonato tra le cime delle montagne. Non hai visto solo i Boston Red Sox vincere le World Series. Non hai solo visto i Red Sox spazzare le World Series. Hai visto qualcosa di più grande, qualcosa di più profondo, qualcosa di storico. Questo non era il 2004. Che ora è storia antica. Questo non sono stati 86 anni di tormento e di miseria, maledizioni e fantasmi, spazzati via dagli eventi svolti su un campo da baseball. Questo era diverso. Molto diverso. Non avrebbe potuto essere più diverso. Questa è la franchigia che ha trasformato la vita come eravamo abituati a conoscerla a testa in giù. Questa non è più una squadra definita in tutti questi anni non vincente. Questa è una squadra che intaglia una nuova nicchia nell'universo sportivo. Non commette errori. I Red Sox ora sono una delle franchigie più forti del baseball. E quello che hanno appena fatto - in questa World Series, in questo mese di ottobre e soprattutto la scorsa settimana e mezza ...."

Le World Series del 2007, la 103a edizione della Major League Baseball, ebbe inizio mercoledì 24 ottobre e si concluse domenica 28 ottobre. Fu caratterizzata dallo scontro tra i campioni della National League dei Colorado Rockies, alle loro prime World Series, e i campioni dell'American League dei Boston Red Sox. I Red Sox vinsero le Series in quattro partite, spazzando i Colorado Rockies per raccogliere le loro seconde World Series in quattro stagioni e le loro settime in assoluto, ma fu anche la terza sweep in quattro anni dei campioni dell'AL. Terry Francona diventò il secondo manager dei Red Sox a vincere due titoli delle World Series, unendosi a Bill Carrigan, che aveva vinto nel 1915 e nel 1916. Comprese le ultime tre partite delle ALCS, i Red Sox sconfissero i loro avversari con il punteggio di 59-15 nelle loro ultime sette partite. Francona divenne anche il primo manager a vincere le sue prime otto partite delle World Series. I Colorado Rockies, nel frattempo, diventarono la prima squadra della National League a subire una sweep in una World Series dopo aver spazzato le NLCS, e solo la seconda squadra di sempre a subire un simile destino, dopo gli Oakland Athletics del 1990. I Colorado Rockies entrarono nelle Series avendo vinto 21 delle ultime 22 partite, compresa la sweep sui Philadelphia Phillies nelle NLDS e gli Arizona Diamondbacks nelle NLCS. Avevano anche battuto i San Diego Padres nel tie-break della NL Wild Card. I Red Sox travolsero i Los Angeles Angels di Anaheim nelle ALDS e sconfissero i Cleveland Indians nelle ALCS, sotto tre partite ad una, vincendo le tre gare finali con un punteggio combinato di 30-5. Nessuna delle due squadre era entrata nella postseason nell'anno precedente. I Rockies ebbero otto giorni di inattività, il periodo massimo nella storia della MLB, causati dalla loro sweep nelle NLCS, mentre le ALCS erano andate a sette partite. I Red Sox avevano il vantaggio del campo di casa nelle World Series a seguito della vittoria dell'American League per 5-4 nell'All-Star Game del 2007. Le prime due partite furono giocate a Boston, e la terza e la quarta a Denver. Mercoledì 24 ottobre iniziarono le World Series al Fenway Park davanti a 36733 tifosi. I Red Sox conquistarono una vittoria a mani basse trascinati dal MVP dell'ALCS Josh Beckett, che mise strikeout nove battitori, tra cui i primi quattro che affrontò, per la sua quarta vittoria nella postseason 2007 (e la sesta in carriera). Il rookie Dustin Pedroia segnò il primo punto per i Sox da leadoff con un home run oltre il Green Monster. L'homer di Pedroia era il secondo fuoricampo di un leadoff nel primo inning della prima partita delle World Series (l'altro era stato colpito da Don Buford dei Baltimora Orioles nel 1969). Boston segnò tre punti nel primo inning, che si rivelarono essere tutti i punti che sarebbero stati sufficienti, e ne aggiunsero altri sette nel quinto inning, grazie alle ultime sei valide delle diciassette che colpirono, e a tre basi piene per basi su ball. I Red Sox finirono con tredici punti sul tabellone, il maggior numero di sempre in una Gara 1 delle World Series, ed eguagliarono un altro record con nove valide da extra base. Dopo la debacle di Gara 1, Colorado sembrò ritornare in forma nella seconda partita, segnando rapidamente su un groundout di Todd Helton. Tuttavia, il veterano della postseason Curt Schilling (5 1/3 IP, un punto, quattro valide) e il bullpen di Boston (Okajima, 2 1/3 IP e Papelbon 1 1/3 IP) non concessero nessun altro punto. L'RBI sul doppio di Mike Lowell nel quinto inning diede a Boston il vantaggio dopo la volata di sacrificio di Jason Varitek che aveva pareggiato il gioco nel quarto inning. Matt Holliday dei Colorado aveva battuto quattro delle cinque valide in Gara 2, tra cui un singolo contro Papelbon, con due out nell'ottavo. Prima di effettuare un altro lancio, Papelbon vide Holliday prendere troppo e con un efficace pickoff lo eliminò in prima base per il suo primo pickoff in carriera. La partita terminò 2 a 1 e i Red Sox forti di due vittorie si prepararono per la trasferta a Denver. Il 27 ottobre andò in scena Gara 3 al Coors Field davanti a 49983 tifosi. Questa era la prima partita delle World Series che veniva giocata in Colorado. La partita durò 4 ore 19 minuti, e diventò quella più lunga di nove inning nella storia delle World Series. Gara 3 era anche la 600a partita delle World Series. I Red Sox segnarono per primi realizzando sei punti nel terzo inning grazie anche ai due doppi del rookie Jacoby Ellsbury nello stesso inning. Il lanciatore patente Daisuke Matsuzaka lanciò cinque inning senza concedere punti e lasciò nel sesto dopo aver concesso due basi su ball e un eliminato. Matsuzaka stesso aveva contribuito con le basi piene a un doppio RBI con il suo singolo nel terzo inning. Era la sua prima base hit e RBI nelle major league. Il partente di Colorado Josh Fogg fu messo fuori gioco dopo soli 2 innings e 2/3. Le mazze dei Rockies ritornarono in vita nel sesto e settimo inning contro il normalmente solido ma in questi frangenti traballante bullpen di Boston. L' MVP delle NLCS, Matt Holliday, trascinò i Rockies ad un punto di svantaggio con un fuoricampo da tre punti contro Hideki Okajima. I rookies Ellsbury e Dustin Pedroia, che colpirono rispettivamente quattro e tre valide durante la notte, la prima volta nella storia delle World Series che due rookies ciascuno aveva battuto almeno tre valide in una partita, ottennero quei punti che rilanciarono i Red Sox in alto nell'ottavo inning, facendo segnare Julio Lugo e Coco Crisp sui doppi RBI back-to-back, aumentando il vantaggio a 9-5. Jonathan Papelbon entrò nell'ottavo inning con due uomini in base per far battere al volo Holliday e chiudere senza danni la ripresa, lasciando i corridori in prima e seconda. Jason Varitek con la sua volata di sacrificio fece segnare il decimo punto di Boston nella parte alta del nono a Mike Lowell, che non era generalmente considerato una minaccia in base, ma che aveva appena rubato la terza base, la prima volta che un corridore dei Red Sox rubava la terza base nelle World Series dal 1975. Papelbon tornò nella parte bassa del nono per completare la salvezza, ottenendo i primi due out prima di concedere un triplo a Brad Hawpe, per poi finire il gioco con un groundout di Yorvit Torrealba. I Red Sox vinsero Gara 3 con il punteggio finale di 10-5 .

I Red Sox continuarono a battere tutti i record delle World Series in Gara 3:

Ellsbury (quattro valide) e Pedroia (tre) insieme segnarono tre punti e quattro RBI, pur essendo i primi rookie che battevano 1-2 in un lineup delle World Series.

Ellsbury diventò il terzo rookie nella storia delle Series con quattro valide in una partita, unendosi a Freddie Lindstrom dei New York Giants (Gara 5 del 1924) e Joe Garagiola dei Cardinals (Gara 4 del 1946).

Matsuzaka era diventato il primo lanciatore giapponese a iniziare e vincere una partita delle World Series. Gli unici lanciatori nella storia dei Red Sox , diversi da Matsuzaka, a realizzare due RBI ed essere il lanciatore vincente furono Babe Ruth nel 1918 e Cy Young nel 1903.

I sedici doppi dei Red Sox eguagliarono un record delle World Series, fissato dai Cardinals vincitori nel 1982. I Red Sox avrebbero battuto il record in Gara 4, finendo con diciotto.

Gara 4 iniziò subito con il botto per i Boston Red Sox. Il leadoff rookie Jacoby Ellsbury si presentò nel primo inning con un doppio e avanzò su un groundout di Dustin Pedroia, seguito da un singolo RBI di David Ortiz. Nel settimo inning, l'MVP delle Series, Mike Lowell, colpì un home run per dare a Boston il vantaggio di 3-0. L'attacco di Colorado rispose con Brad Hawpe che colpì un home run contro la palla veloce di Manny Delcarmen, portando i Rockies a due punti. Il lanciatore di rilievo Brian Fuentes ridiede subito il punto, permettendo al pinch-hitter di Boston Bobby Kielty di colpire il primo lancio dell'ottavo inning, allungando il vantaggio dei Red Sox a 4-1. Nella parte bassa dell'inning il lanciatore di Boston Hideki Okajima concesse un singolo a Todd Helton, con un out, seguito da un home run da due punti di Garrett Atkins, che portò Colorado ad un punto. Jonathan Papelbon sostituì Okajima e conseguì la terza salvezza delle Series. Alle 24:06, oramai lunedì 29 ottobre, Papelbon mise strikeout il pinch hitter Seth Smith per l'out finale delle World Series del 2007. Boston vinceva il suo secondo titolo delle World Series in quattro anni e il settimo nella sua storia.

Il programma delle World Series del 2007

I Boston Red Sox vincitori delle World Series del 2007

I Colorado Rockies e i Boston Red Sox il 24 ottobre 2007 al Fenway Park mentre ascoltano l'inno nazionale prima di Gara 1

L'ex stella dei Red Sox Carl Yastrzemski è pronto ad effettuare il lancio cerimoniale prima dell'inizio di Gara 1

Il partente Josh Beckett effettua il suo primo lancio in Gara 1

Tre fotogrammi del fuoricampo del leadoff Dustin Pedroia nel primo inning di Gara 1. Il catcher è Yorvit Torrealba e l'arbitro di casa base è Ed Montague

Dustin Pedroia mentre gira le basi dopo aver colpito l'home run solitario nel primo inning di Gara 1

I fans dei Boston Red Sox reggono un cartello con la scritta 'Beckkkkkkkkkett' durante Gara 1 per i 9 K realizzati dal partente Josh Beckett in 7 IP

Dustin Pedroia, a destra, e J.D. Drew (# 7) dei Boston Red Sox festeggiano dopo aver vinto Gara 1

J.D. Drew cade dopo essere stato colpito da un hit by pitch del partente dei Colorado Ubaldo Jimenez nel secondo inning di Gara 2

La spaccata di Todd Helton sull'assistenza del terza base dei Colorado Garrett Atkins che consente di eliminare Dustin Pedroia (# 15) nel quinto inning di Gara 2

Kazuo Matsui, al centro, Garrett Atkins (# 27), Todd Helton, a destra, e Troy Tulowitzki, a sinistra, durante il cambio di lanciatore nella parte bassa del quinto inning di Gara 2. Il partente Ubaldo Jimenez venne sostituito dal rilievo Jeremy Affeldt

Curt Schilling (# 38) dei Boston Red Sox saluta la folla del Fenway Park nel sesto inning di Gara 2, dopo essere stato sostituito da Hideki Okajima

Jonathan Papelbon cade per evitare la palla battuta nel mezzo da Matt Holliday nell'ottavo inning di Gara 2

Due immagini di Matt Holliday (# 5) dei Colorado Rockies che viene eliminato da Kevin Youkillis sul pick off di Jonathan Papelbon nell'ottavo inning di Gara 2

Matt Holliday si dirige verso il campo esterno dopo essere stato eliminato da Kevin Youkillis nell'ottavo inning di Gara 2

Due immagini della gioia di Jonathan Papelbon dopo l'ultimo out di Gara 2

I difensori dei Boston Red Sox che accorrono a congratularsi con il closer Jonathan Papelbon dopo l'ultimo strikeout che pone fine a Gara 2, visti dall'alto del Fenway Park

I Boston Red Sox celebrano la vittoria di Gara 2. Di schiena sono riconoscibili J.D. Drew (# 7) e Manny Ramirez (# 24)

Dustin Pedroia (# 15) e David Ortiz battono il cinque dopo aver segnato sul singolo di Mike Lowell nel terzo inning di Gara 3. Di spalle J.D. Drew (# 7) pronto a complimentarsi con i due compagni di squadra

Il prima base dei Colorado Rockies Todd Helton (# 17) salta per prendere il tiro su un singolo bunt di Dustin Pedroia nel terzo inning di Gara 3

Mike Lowell scivola salvo in terza base evitando la toccata di Garrett Atkins nel terzo inning di Gara 3

Manny Ramirez viene eliminato dal catcher dei Rockies Yorvit Torrealba sull'assistenza a casa di Matt Holliday nel terzo inning di Gara 3

David Ortiz colpisce un RBI singolo contro il partente dei Colorado Aaron Cook (# 28) nel primo inning di Gara 4. Il catcher è Yorvit Torrealba e l'arbitro di casa base è Chuck Meriwether

Troy Tulowitzki (# 2) dei Colorado Rockies guarda l'arbitro di casa base Chuck Meriwether che lo chiama strikeout nel primo inning di Gara 4

Todd Helton colpisce il doppio nel secondo inning di Gara 4

Todd Helton (# 17) scivola in avanti per evitare la toccata di Dustin Pedroia dopo aver battuto il doppio nel secondo inning di Gara 4. Di Spalle l'arbitro di seconda base Mike Reilly chiama il salvo

L'esterno sinistro Manny Ramirez corre per raccogliere il doppio battuto da Kazuo Matsui nel corso del terzo inning di Gara 4

Mike Lowell, in alto, mentre effettua il giro delle basi dopo aver battuto il fuoricampo da leadoff nel settimo inning di Gara 4 contro Aaron Cook (# 28), in basso

Aaron Cook (# 28) esce dal campo nel settimo inning di Gara 4 dopo aver concesso il fuoricampo a Mike Lowell

Mike Lowell viene festeggiato dai compagni di squadra per il suo home run da un punto nel settimo inning di Gara 4. Di spalle Julio Lugo (# 23) e David Ortiz (# 34)

Garrett Atkins # 27 batte l'home run di due punti nell'ottavo inning contro Hideki Okajima (# 37). Il ricevitore è Jason Varitek e l'arbitro di casa base è Chuck Meriwether

Garrett Atkins (# 27) viene salutato da Todd Helton (# 17) dopo il suo home run di due punti nell'ottavo inning che porta Colorado a un punto dai Boston

David Ortiz elimina in prima base Yorvit Torrealba (# 8) su assistenza del seconda base Dustin Pedroia nel nono inning di Gara 4

Quattro foto che immortalano Mike Lowell mentre si tuffa a casa base nel quinto inning di Gara 4 sul singolo di Jason Varitek. Julio Lugo e l'arbitro di casa base Chuck Meriweather guardano l'arrivo

Il catcher dei Colorado Rockies Yorvit Torrealba mentre cerca inutilmente di eliminare Lowell

Il manager Terry Francona, nascosto dietro il lanciatore Jon Lester (# 31), è salito sul monte per sostituirlo con il rilievo Manny Delcarmen nel sesto inning di Gara 4. David Ortiz (# 34) e Dustin Pedroia (# 15) si congratulano con Lester per la sua grande performance

Mike Lowell (# 25) colpisce l'home run solitario nel settimo inning di Gara 4. Il catcher dei Colorado è Yorvit Torrealba e l'arbitro di casa base è Chuck Meriwether

Il manager Clint Hurdle (# 13) sostituisce Aaron Cook (# 28) nel settimo inning di Gara 4. Cook scende con i Rockies sotto 3-0 e 0 out

L'home run solista del pinch-hitter Bobby Kielty nell'ottavo inning di Gara 4 per dare ai Red Sox il vantaggio di 4 a 1. . Il catcher dei Colorado è Yorvit Torrealba e l'arbitro di casa base è Chuck Meriwether

Bobby Kielty, al centro, riceve le congratulazioni dai suoi compagni di squadra dopo aver aver battuto da pinch-hitter appena entrato l'home run contro Brian Fuentes nell'ottavo inning di Gara 4. Riconoscibili Manny Ramirez e David Ortiz

Il closer Jonathan Papelbon e il catcher Jason Varitek (# 33) si abbracciano dopo aver messo strikeout il pinch hitter Seth Smith per l'ultimo out di Gara 4

La corsa in campo del resto della squadra dei Boston Red Sox dopo l'ultimo out per festeggiare la vittoria in Gara 4 e la conquista delle World Series 2007. Sulla foto in alto si riconoscono Curt Schilling, a sinistra, Kevin Youkilis (# 20), Jonathan Papelbon (# 58) e Jason Varitek

Mike Lowell alza il pugno dopo la vittoria in Gara 4 prima della cerimonia di premiazione

Il terza base Mike Lowell viene sollevato in aria dal coach Luis Alicea durante i festeggiamenti per la vittoria in Gara 4 e la conquista delle World Series

Mike Lowell con il trofeo di MVP delle Series

Il lanciatore Kyle Snyder commosso tiene tra le braccia il trofeo delle World Series 2007

Il manager Terry Francona e il GM Theo Epstein sorridenti mentre posano con il trofeo delle World Series 2007 appena conquistato

Julio Lugo, al centro, e Mike Lowell, dietro, festeggiano nella clubhouse con champagne dopo la vittoria in Gara 4 e la conquista delle World Series del 2007

Due momenti della sfilata dei Red Sox sulle Duck boats tra due ali di tifosi urlanti

David Ortiz solleva il trofeo delle World Series per i fans durante la parata in Tremont Street

I fans dei Red Sox urlano ai loro giocatori durante la parata per le strade di Boston

Tom Werner, presidente dei Boston Red Sox, alza il Trofeo delle World Series durante la parata per le strade di Boston

I Boston Red Sox accolti alla White House dal presidente George W. Bush dopo la vittoria delle World Series 2007

Le copertine di Sport Illustrated per la vittoria delle World Series del 2007 dei Boston Red Sox

 

Le World Series del 2008 videro di fronte i Philadelphia Phillies, campioni della National League, e i Tampa Bay Rays, campioni dell'American League. I Philadelphia Phillies arrivavano alle World Series dopo aver sconfitto i Milwaukee Brewers e i Los Angeles Dodgers nelle Divisional e Championship Series della National League. La squadra aveva vinto il suo accesso ai playoff dopo il suo secondo titolo consecutivo nella National League East con un record di 92-70. Questa era la prima apparizione alle World Series dei Phillies in quindici anni. I Tampa Bay Rays avevano raggiunto le World Series dopo aver sconfitto i Chicago White Sox e i Boston Red Sox nelle Divisional e Championship Series dell'American League. Il team era al primo viaggio nella postseason nei suoi 10 anni di storia, dopo aver vinto il titolo dell'American League East con un record di 97-65, ed essere terminata in ultima posizione nella stagione precedente. Poiché ogni squadra era arrivata prima nella rispettiva division durante la regular season, queste erano anche le prime Series dal 2001 senza una squadra wild-card. I Phillies avevano realizzato un record vincente nel mese iniziale di aprile e avevano segnato 60 punti in un arco di cinque game a fine maggio, andando 14-4 nel mese di giugno. Persero 9 delle 11 partite a fine giugno, ma uscirono dalla pausa dell'All-Star Game con un record di 9-6. Realizzarono il miglior record in trasferta della National League, con 44-37. Philadelphia restituì la sweep ai Los Angeles Dodgers nel mese di agosto e andò 13-3 nelle ultime 16 partite, per vincere il titolo NL East per la seconda stagione consecutiva davanti ai Mets di tre partite. Sconfissero i Milwaukee Brewers nelle Division Series 3-1, e i Dodgers nelle Championship Series, 4-1 per prenotare il loro posto nel Fall Classic del 2008. Anche i Tampa Bay Rays avevano iniziato la stagione con un record vincente nel mese di aprile. I Rays divennero la prima squadra dal 1903 ad avere il miglior record della League al Memorial Day (l'ultimo lunedi di maggio), dopo essere finiti ultimi nella stagione precedente. La squadra andò 16-10 nel mese di giugno, ma perse sette partite consecutive prima del break dell'All-Star Game. Nel mese di agosto, i Rays persero sette partite per finire il mese con un record complessivo di 84-51. La squadra concluse la stagione, anche se con un record di 13-14 nel mese di settembre, vincendo il titolo dell'American League Est, per la prima volta nella storia della franchigia. I Rays sconfissero i Chicago White Sox 3-1 nelle Division Series. Nelle Championship Series, Tampa Bay sconfisse i Boston Red Sox in sette partite (4-3), per arrivare alla loro prima World Series. Diventarono la terza squadra della MLB nella post "Divisional Era" dal 1969 ad arrivare alle World Series nel loro primo viaggio nei playoff, unendosi ai New York Mets del 1969 e ai Florida Marlins del 1997. Le Series iniziarono mercoledì 22 ottobre al Tropicana Field a St. Petersburg, Florida, davanti a 40783 tifosi. I Philadelphia Phillies segnarono i primi due punti della serie quando Chase Utley colpì un home run con Jayson Werth in base nella parte alta del primo inning. I Phillies caricarono le basi nel secondo inning, ma non furono in grado di segnare quando Shane Victorino venne eliminato a casa base dall'assistenza di B.J. Upton. I Rays riempirono le basi nella parte bassa del terzo inning, ma Upton colpì a terra in un doppio gioco che chiuse l'inning e il punteggio rimase 2-0 per i Phillies. Philadelphia allungò il proprio vantaggio quando Carlos Ruiz portò a casa Victorino nel quarto inning. Nella parte bassa dell'inning, un home run solitario di Carl Crawford ridusse lo svantaggio dei Rays. I padroni di casa segnarono il secondo punto nell'inning seguente, quando un doppio di Akinori Iwamura portò a punto Jason Bartlett. Il partente di Tampa Bay, Scott Kazmir, venne sostituito dopo sei inning, e J.P. Howell e Grant Balfour assieme fermarono le mazze dei Phillies per 1 inning e ⅓. Ryan Madson sostituì il partente dei Phillies, Cole Hamels, nell'ottavo inning, lanciando un singolo inning perfetto. Nella parte alta del nono inning, due corridori dei Phillies raggiunsero la base con un eliminato. Trever Miller salì sul monte per Tampa Bay e con quattro lanci mise strikeout Ryan Howard, prima di essere a sua volta sostituito. Philadelphia lasciò due corridori in seconda e terza base senza segnare ed entrò nella parte inferiore del nono inning avanti di un solo punto. Il closer di Philadelphia, Brad Lidge, mise strikeout i primi due battitori che affrontò e fece battere un pop in foul al terzo battitore preso al volo dal terza base Pedro Feliz per ottenere la salvezza. Gara 2 andò in scena il giorno dopo e Tampa Bay segnò i primi due punti della partita nel primo inning. Akinori Iwamura e B.J. Upton segnarono su due groundouts consecutivi di Carlos Peña e Evan Longoria. Nell'inning successivo Upton colpì un singolo facendo segnare Dioner Navarro. Nel secondo inning successe una cosa strana, l'arbitro di casa base Kerwin Danley si appellò all'arbitro di prima base, Fieldin Culbreth, dopo aver chiamato il terzo strike su una mezza sventola, e l'umpire di prima chiamò il quarto ball su Rocco Baldelli. Questi poi tentò di segnare dalla seconda base, ma fu eliminato a casa dall'esterno destro Jayson Werth, tenendo a 3-0 il vantaggio dei Rays. Cliff Floyd segnò il quarto punto dei Rays dopo aver colpito un singolo nel quarto inning, avanzò in terza base e segnò su un bunt di sacrificio di Jason Bartlett. Il partente dei Rays, James Shields, tenne a zero i Phillies attraverso 5 innings e ⅔, prima di essere sostituito da Dan Wheeler che lanciò un inning scoreless supplementare. Eric Bruntlett colpì un home run nella parte alta dell'ottavo inning per portare il punteggio sul 4-1. I Phillies aggiunsero un secondo punto nella parte alta del nono inning, ma non furono in grado di segnare altri punti e Tampa Bay si aggiudicò la seconda gara delle Series. Le World Series si trasferirono a Philadelphia per il trittico in casa dei Phillies. Gara 3 iniziò dopo un'ora e 31 minuti di ritardo a causa della pioggia. La star della musica country Tim McGraw, figlio del rilievo dei Phillies Tug McGraw, sparse le ceneri di suo padre sul monte di lancio al Citizens Bank Park, prima dell'inizio del gioco. I Phillies misero il primo punto sul tabellone nella parte bassa del primo inning dopo che il leadoff Jimmy Rollins colpì un singolo e poi segnò sul groundout di Chase Utley. Nel secondo inning, Carl Crawford, dei Rays, colpì un doppio, rubò la terza base e segnò su una volata di sacrificio di Gabe Gross all'esterno centro. Carlos Ruiz diede ai Phillies il loro secondo vantaggio della notte, quando colpì un home run solitario nella parte bassa del secondo inning. I partenti Matt Garza e Jamie Moyer lanciarono, rispettivamente, 6 e 6 innings e ⅓ . Il punteggio di 2-1 rimase invariato fino al sesto inning quando Chase Utley e Ryan Howard colpirono il 14° back-to-back home run nella storia delle World Series. Crawford segnò il suo secondo punto della partita nella parte alta del settimo inning quando fu portato a casa di nuovo da Gross. Dioner Navarro continuò il recupero segnando su un groundout di Jason Bartlett per portare lo svantaggio a 4-3. Nella parte alta dell'ottavo inning, il leadoff B.J. Upton mise a segno un singolo, poi rubò seconda e terza e segnò su un errore di tiro del ricevitore per pareggiare. Il leadoff Eric Bruntlett fu colpito da un lancio nella parte bassa del nono, andò in seconda su un lancio pazzo e in terza su un errore di tiro. Tampa Bay intenzionalmente diede la base ai due battitori successivi per caricare le basi, creando un gioco forzato al piatto. Poi fecero avanzare gli interni (compreso l'esterno destro Ben Zobrist che diventò il quinto infielder) sperando di convertire qualsiasi groundball in un gioco forzato a casa e prevenire il punto vincente. Tuttavia, Bruntlett segnò il punto vincente sul singolo di Ruiz, il primo walk-off infield singolo nella storia delle World Series, dando ai Phillies il vantaggio di 2-1 nelle Series. In Gara 4, Philadelphia prese subito il vantaggio di 1-0 nella parte inferiore del primo inning, quando Jimmy Rollins colpì un doppio e segnò su base ball a Pat Burrell, più tardi, con le basi piene. I Phillies raddoppiarono il loro vantaggio nel terzo inning quando Chase Utley raggiunse la prima su un errore del seconda base Akinori Iwamura e segnò sul singolo di Pedro Feliz. I Rays segnarono il loro primo punto, quando Carl Crawford mise a segno un home run solitario nella parte alta del quarto inning. L'home run da tre punti di Ryan Howard nella parte bassa dello stesso inning portò il punteggio sul 5-1. Eric Hinske il pinch-hitter dei Tampa Bay colpì un fuoricampo solitario per ridurre lo svantaggio dei Rays a tre punti, ma il pitcher dei Phillies Joe Blanton rispose con un solo home run per allungare ancora a quattro il distacco, ed era la prima volta che un lanciatore colpiva un home run da quando lo realizzò Ken Holtzman in Gara 4 nelle World Series del 1974. Blanton lanciò sei inning, concedendo due punti e quattro valide per vincere la sua prima partita delle Series. Jayson Werth colpì un home run da due punti nell'ottavo inning - il terzo dei Phillies - per portare il punteggio sull'8-2. Nello stesso inning Ryan Howard colpì il suo secondo fuoricampo, e il quinto RBI, per portare i Phillies a otto lunghezze. Quattro lanciatori di rilievo dei Phillies combinarono tre inning shutout, concedendo una sola valida. A causa del tardivo completamento della partita precedente, Gara 3 e 4 si conclusero nello stesso giorno. I Phillies conducevano le Series 3 a 1 e avevano la possibilità di chiudere il Fall Classic in casa nella 5a Gara che iniziò lunedì 27 ottobre. Philadelphia segnò nel primo inning per la terza partita consecutiva, prendendo un vantaggio di 2-0, quando Shane Victorino con il suo singolo portò a punto Jayson Werth e Chase Utley. Tampa Bay ridusse lo svantaggio nel quarto inning, grazie al doppio di Carlos Peña e al singolo di Evan Longoria, le prime valide di entrambi i giocatori nelle Series. I Rays poi pareggiarono nel sesto inning, quando B.J. Upton segnò dalla seconda base su un singolo di Peña. Il gioco venne sospeso a metà del sesto inning a causa della pioggia, diventando la prima partita nella storia delle World Series a non essere giocata fino al completamento o dichiarata in parità. Dopo che la partita venne sospesa, il capo equipaggio arbitrale, Tim Tschida, disse ai giornalisti che lui e i suoi colleghi avevano ordinato ai giocatori di uscire dal campo perché il vento e la pioggia avevano minacciato di rendere il gioco "comico". Chase Utley convenne, dicendo che al sesto inning il "campo interno era praticamente sott'acqua". La pioggia continuò a cadere a Philadelphia martedì, rinviando ulteriormente il gioco a mercoledì 29 ottobre. Il gioco riprese con i Phillies in battuta nel fondo del sesto inning. Il pinch hitter Geoff Jenkins colpì un doppio e andò in terza sul bunt di sacrificio di Rollins. Il singolo di Jayson Werth poi portò a punto Jenkins e i Phillies ritornarono in vantaggio, 3-2. Nella parte alta del settimo inning, Rocco Baldelli pareggiò nuovamente la partita con un home run da solista. Più tardi nell'inning, Utley fintò un tiro in prima, e poi tirò a casa per il terzo out su Bartlett, nella giocata descritta in seguito come quella che aveva salvato le Series per i Phillies. Nella parte bassa del settimo, il leadoff Pat Burrell colpì un doppio. Eric Bruntlett, pinch runner per Burrell, segnò su un singolo di Pedro Feliz e mise i Phillies di nuovo avanti, 4-3. Nella parte alta del nono, Brad Lidge concesse un singolo e una base rubata, ma fu in grado di mettere strikout Eric Hinske per vincere le World Series. I Phillies avevano vinto le Series, nonostante avessero commesso almeno un errore in ogni partita. A partire dal 2013, questa rimane l'ultima volta che una squadra della National League vinceva le World Series in casa senza il vantaggio del fattore casa. Questa fu anche la prima serie di postseason persa da una squadra di MLB dello stato della Florida; in precedenza, i Rays e i Florida Marlins erano 8-0 nelle serie di postseason.

Implicazioni della sospensione:

In condizioni normali, le partite sono considerate ufficiali dopo cinque innings, o quattro innings e mezzo se la squadra di casa sta conducendo in quel momento. Tuttavia, le partite di postseason vengono gestite dall'Ufficio del Commissioner, quindi la programmazione è a discrezione dello stesso. Così, con la previsione di pioggia a Philadelphia, il Commissioner Bud Selig aveva informato sia i Rays che i Phillies, prima che il gioco cominciasse, che non sarebbe stato permesso di aggiudicarsi le Series in una partita accorciata dalla pioggia. A causa della pioggia, Gara 5 fu sospesa dopo il completamento della parte alta del sesto inning. La pioggia aveva continuato a cadere a Philadelphia martedì 28 ottobre, e la partita riprese mercoledì 29 ottobre. I dati ufficiali della MLB stabilirono che anche se il gioco terminò il 29 ottobre, era stato ufficialmente giocato due giorni prima ed era stato completato in tale data. Questa fu la prima partita nella storia delle World Series ad essere sospesa. C'erano state tre partite finite in parità nella storia delle World Series: 1907, 1912 e 1922, tutte terminate a causa dell'oscurità. In generale, nessuna parità è possibile in base alle norme moderne, che prevedono la sospensione di una partita in parità e la ripresa di essa alla futura data possibile. Il meteo aveva causato numerosi ritardi e rinvii nella storia della serie (famosi rinvii in anticipo furono nel 1911, 1962, 1975, 1986, 1996 e 2006), ma mai nessun gioco venne sospeso prima del 2008. Anche se non ufficialmente sospesa la partita, il rinvio più famoso rimane quello che avvenne nelle World Series del 1989, in cui l'inizio di Gara 3 fu ritardato di dieci giorni (il più lungo nella storia del Fall Classic) a causa del terremoto di Loma Prieta che colpì l'area della baia di San Francisco. Durante la successiva offseason, l'interpretazione di Selig delle regole divenne ufficiale, quando i proprietari delle 30 franchigie della Major League Baseball approvarono un cambiamento delle regole che stabiliva che tutte le "partite di postseason e partite aggiunte alla stagione regolare per determinare le qualificazioni per la postseason" diventavano partite sospese se terminavano prima che fossero stati giocati i nove inning regolamentari, indipendentemente dal fatto che la partita fosse altrimenti qualificata ufficiale, o dal punteggio al momento in cui il gioco terminava. La partita viene ripresa quando le condizioni lo permetteranno nella stessa situazione dal punto della sospensione.

Le condizioni meteorologiche:

Con le temperature che precipitarono a 2°C e una pioggia fredda che cadeva al Citizens Bank Park, alcuni giocatori dei Phillies e dei Rays optarono per un "Elmer Fudd" look, indossando berretti appositamente realizzati con paraorecchie incorporate. I caps, prodotti dalla New Era, furono introdotti durante lo spring training di quell'anno, ma non vennero utilizzati in campo fino a Gara 5. La New Era fornì anche i caps regolari per entrambe le squadre, che alcuni giocatori continuarono a portare nonostante il freddo.

Ci furono degli errori arbitrali durante le World Series del 2008. In gara 3, il pitcher dei Phillies, Jamie Moyer passò la palla a Ryan Howard eliminando Carl Crawford in prima base, ma l'arbitro Tom Hallion chiamò Crawford salvo. Nel primo inning di Gara 4, Evan Longoria eliminò per toccata Rollins in terza base, anche se l'arbitro Tim Welke lo chiamò salvo. La league ammise questi errori.

Le seconde World Series dei Phillies portarono una serie di primati, non solo per loro, ma anche per Philadelphia. Vincendo le loro prime World Series dal 1980, i Phillies portarono la città di Filadelfia al suo primo titolo tra gli sport professionisti da quando i 76ers vinsero le finali NBA del 1983. Nel riassumere i primati e da quanto tempo i fans della città l'aspettavano, il presidente dei Phillies David Montgomery disse che "il nostro primo nome è Philadelphia", e lui e il manager Charlie Manuel dedicarono il titolo alla città di Philadelphia e ai tifosi. Manuel dedicò anche il titolo a sua madre, che morì il giorno di Gara 2 delle NLCS. Il giorno di Halloween, il 31 ottobre, circa due milioni di fans si assieparono su Broad Street per la parata, che divenne il più grande raduno di folla per un titolo professionistico a Philadelphia da quando i Flyers avevano vinto le finali della Stanley Cup del 1974. Questa sfilata ebbe un'importanza particolare per il pitcher, Jamie Moyer, e per il Broadcaster dei Phillies, Harry Kalas, in quanto entrambi erano anche alla parata del 1980. Moyer era cresciuto nella zona di Philadelphia ed era un fan dei Phillies e il suo eroe d'infanzia era Steve Carlton, un membro del team del 1980, e aveva vinto contro di lui nella sua prima partenza in Major League. Moyer era in entrambe le sfilate dei Phillies per la vittoria delle World Series, saltando la scuola per assistere nel 1980, e come lanciatore nel 2008. Kalas era alle due parate, come broadcaster dei Phillies. "Quando si confronta questa parata a quella del 1980", disse Kalas alla WCAU-TV, "questa è più grande ... la più grande che abbia mai visto". I Phillies ritornarono alle World Series nel 2009, il primo campione in carica a tornare alle Series dai New York Yankees nel 2001. Durante quella stagione finirono primi nella National League East con un record di 93-69, ed eliminarono i Colorado Rockies e i Dodgers nei playoff della NL. Poi persero con gli Yankees in sei partite.

Migliaia di fans dei Rays parteciparono ad un raduno a Straub Park di St. Petersburg, per festeggiare la loro stagione 2008. Il sindaco Rick Baker disse che la rimonta "in realtà era stata fatta. C'era stata tanta richiesta nella comunità. Essi non hanno vinto le World Series, ma hanno vinto il pennant dell'AL. E noi vogliamo celebrare questo e li ringraziamo".

"Sembra un'eresia fare anche la domanda, ma se queste World Series trattassero di un incontro dei pesi massimi, che squadra sarebbe lanciata nel ruolo di Rocky? La risposta naturale sarebbe Phillies; Sono, dopo tutto, della città natale di Rocky, e solo la Liberty Bell e il cheesesteak sembra essere più di Philadelphia di Rocky. I Rays, però, e anche il più ardente abitante di Filadelfia deve ammetterlo, hanno in loro un certo carattere del Rocky di Sylvester Stallone" - Sportswriter Steve Gilbert su MLB.com (20/10/08)

Il programma delle World Series del 2008

I Backstreet Boys cantano l'inno nazionale prima di Gara 1 delle World Series 2008 al Tropicana Field di St. Petersburg, in Florida

Il manager Charlie Manuel (a sinistra) dei Philadelphia Phillies stringe la mano al manager Joe Maddon dei Tampa Bay Rays prima dell'inizio di Gara 1

Chase Utley (# 26) colpisce l'home run da due punti nella parte alta del primo inning di Gara 1. Il ricevitore è Dioner Navarro (# 30) e l'arbitro di casa base è Tim Welke

Shane Victorino (# 8) è eliminato a casa base dal catcher Dioner Navarro (# 30) sull'assistenza dell'esterno B.J. Upton nel secondo inning di Gara 1. L'arbitro di casa base è Tim Welke

Carl Crawford colpisce il fuoricampo solitario nel quarto inning di Gara 1. Il ricevitore è Carlos Ruiz (# 51) e l'arbitro di casa base è Tim Welke

Il catcher Carlos Ruiz si congratula con il pitcher Brad Lidge dopo la vittoria per 3-2 in Gara 1

I Phillies celebrano la vittoria in Gara 1. Riconoscibili Pedro Feliz (# 7), Brad Lidge (# 54), Geoff Jenkins (# 10) e Carlos Ruiz (# 51)

BJ Upton segna il secondo punto su un groundout di Evan Longoria nella parte bassa del primo inning di Gara 2

B.J. Upton (# 2) colpisce un singolo RBI che porta a casa Dioner Navarro nella parte bassa del secondo inning di Gara 2

Due foto del catcher Carlos Ruiz (# 51) che prende la palla tirata dall'esterno destro Jayson Werth per eliminare Rocco Baldelli (# 5) nel secondo inning di Gara 2. L'arbitro di casa base è Kerwin Danley e a sinistra Dioner Navarro

Dioner Navarro colpisce un singolo nel secondo inning di Gara 2

Jason Bartlett spinge a casa Cliff Floyd con un bunt nel quarto inning di Gara 2

Il pinch hitter Eric Bruntlett gira le basi dopo aver colpito l'home run solitario nell'ottavo inning di Gara 2

Evan Longoria (# 3) Akinori Iwamura, Carlos Pena (# 23) e Carl Crawford celebrano la vittoria per 4-2 in Gara 2

Tim McGraw dopo il lancio della prima palla in Gara 3. Il padre di McGraw, Tug McGraw, era stato lanciatore dei Phillies dal 1974 al 1984, portando la squadra ad una vittoria delle World Series nel 1980

Chase Utley (# 26) colpisce il groundout RBI nel primo inning di Gara 3

Chase Utley (# 26) guarda uscire il suo fuoricampo nel sesto inning di Gara 3. Il pitcher è Matt Garza (# 22) e il catcher è Dioner Navarro mentre l'arbitro di casa base è Fieldin Culbreth

Ryan Howard (# 6) guarda uscire il suo fuoricampo nel sesto inning di Gara 3. Chase Utley e Ryan Howard colpirono il 14° back-to-back home run nella storia delle World Series

Due foto che ritraggono il pitcher Jamie Moyer (# 50) mentre passa la palla a Ryan Howard per eliminare Carl Crawford in prima base nel settimo inning di Gara 3. L'arbitro di prima Tom Hallion chiamò salvo Crawford (# 13)

 

Gabe Gross colpisce il groundout nel settimo inning di Gara 3 e Carl Crawford segna il secondo punto dei Rays. Il pitcher è Jamie Moyer (# 50), il catcher Carlos Ruiz (# 51) e l'arbitro di casa base Fieldin Culbreth

Pedro Ruiz (# 51) colpisce il singolo sulla terza base e Eric Bruntlett (a destra sulla terza base) segna il punto della vittoria nel nono inning di Gara 3. Ruiz realizzò il primo walk-off infield singolo nella storia delle World Series

Matt Stairs (a destra) esulta con le mani alzate mentre Eric Bruntlett (# 4) segna il punto vincente nel nono inning di Gara 3. Il catcher dei Tampa Bay è Dioner Navarro (# 30)

Jimmy Rollins (# 11) colpisce il doppio nel primo inning di Gara 4 contro il pitcher Andy Sonnanstine dei Tampa Bay Rays. Il ricevitore è Dioner Navarro e l'arbitro di casa base è Tom Hallion

Sei fotogrammi della trappola nel primo inning di Gara 4, in cui Evan Longoria eliminò per toccata Jimmy Rollins che rientrava in terza base. L'arbitro di terza, Tim Welke, lo chiamò salvo. Di spalle il pitcher Andy Sonnanstine (# 21) e nell'ultima foto le proteste del manager dei Rays Joe Maddon

Carl Crawford colpisce l'home run solitario nel quarto inning di Gara 4

Ryan Howard (# 6) colpisce il fuoricampo da tre punti nel quarto inning di Gara 4. Il catcher è Dioner Navarro e e l'arbitro di casa base è Tom Hallion

Ryan Howard (# 6) riceve il cinque da Shane Victorino (# 8) dopo aver battuto il fuoricampo da tre punti nel quarto inning di Gara 4

Eric Hinske a casa base ringrazia il cielo dopo aver battuto il solitario home run nel quinto inning di Gara 4. Il ricevitore è Carlos Ruiz (# 51)

Joe Blanton (# 56) colpisce il fuoricampo solitario nel quinto inning di Gara 4. Il catcher è Dioner Navarro

Cole Hamels, dei Philadelphia Phillies, effettua il primo lancio contro Akinori Iwamura, dei Tampa Bay Rays, in Gara 5. A ricevere Carlos Ruiz e l'arbitro di casa base è Jeff Kellogg

Ryan Howard tocca il sacchetto di prima per eliminare Carlos Pena dei Tampa Bay Rays nella parte alta del secondo inning di Gara 5. Di spalle il pitcher Cole Hamels #35

Shane Victorino riceve le congratulazioni del coach di prima, Davey Lopes (# 15), dopo aver battuto il doppio RBI nella parte bassa del primo inning di Gara 5

Carlos Pena colpisce il doppio nel terzo inning di Gara 5. La sua prima valida nelle Series

B.J. Upton ruba la seconda nel sesto inning di Gara 5 e poi andrà a punto sulla valida di Carlos Pena. L'interbase dei Phillies, Jimmy Rollins, in difesa del sacchetto. Le condizioni del campo come si può vedere non permettevano più la regolarità della partita e alla fine della parte alta del sesto fu definitivamente sospesa

Carlos Pena colpisce l'RBI singolo nella parte alta del sesto inning di Gara 5 per pareggiare la partita

Gli addetti al campo del Citizens Bank Park stendono il telo per coprire il diamante alla fine della prima parte del sesto inning

Il Commissioner Bud Selig espone, con il regolamento del baseball alla mano, la decisione di sospendere Gara 5 nel corso della conferenza stampa a Philadelphia, lunedi 27 ottobre. La partità verrà ripresa mercoledì 29 ottobre dalla parte alta del sesto inning

Geoff Jenkins (# 10) subito dopo aver colpito il doppio nella parte alta del sesto inning di Gara 5

Geoff Jenkins (# 10) esulta dopo aver segnato sul singolo RBI di Jayson Werth nella parte bassa del sesto inning di Gara 5 che riporta in vantaggio i Phillies, 3-2

Rocco Baldelli colpisce l'home run solitario nella parte alta del settimo inning di Gara 5, pareggiando la partita

Il ricevitore Carlos Ruiz elimina Jason Bartlett mentre tenta di segnare sul singolo interno di Akinori Iwamura. Questa fondamentale eliminazione fu opera del seconda base dei Phillies Chase Utley che dopo aver raccolto la palla fintò il tiro in prima per poi tirare a casa ed eliminare Bartlett

Pedro Feliz colpisce il singolo per far segnare Eric Bruntlett nella parte bassa del settimo inning di Gara 5 e riportare nuovamente in vantaggio i Phillies, 4-3

Il catcher Carlos Ruiz (# 51) scatta verso il closer Brad Lidge (# 54) per festeggiare dopo lo strikeout di Eric Hinske nella parte alta del nono inning di Gara 5. L'arbitro di casa base è Jeff Kellogg

La festa dei giocatori dei Phillies dopo l'ultimo out in Gara 5 e la conquista delle World Series del 2008

Il tabellonne del Citizens Bank Park con le immagini della festa per vittoria delle World Series 2008

I giocatori dei Phillies alzano il trofeo delle World Series 2008

Il pitcher Jamie Moyer porta come trofeo delle World Series 2008 la pedana di lancio appena estratta dal monte del Citizens Bank Park

Cole Hamels con il trofeo di MVP delle World Series 2008

Una panoramica della folla di Philadelphia presente alla parata dei Phillies per la vittoria delle World Series del 31 ottobre 2008

Il manager Charlie Manuel saluta la folla durante la parata a Philadephia per la vittoria delle World Series 2008

Da sinistra: I giocatori Cole Hamels, Ryan Howard e Jayson Werth ridono durante la festa al Citizens Bank Park dopo la parata per la vittoria delle World Series 2008

La mascotte Phillie Phanatic mentre balla di fronte alla City Hall durante la parata del 31 ottobre a Philadelphia

Il Presidente Barack Obama alza la casacca con il suo nome donata dai Philadelphia Phillies, vincitori delle World Series 2008, durante la cerimonia in loro onore alla Casa Bianca

Le copertine di Sport Illustrated per la vittoria dei Phillies nelle World Series del 2008

 

Le World Series del 2009 furono la 105a edizione della Major League Baseball. I playoff, al meglio delle sette partite, videro affrontarsi i Philadelphia Phillies, vincitori del pennant della National League e campioni in carica delle World Series, e i New York Yankees, vincitori dell'American League. Le due franchigie si erano già incontrate nelle World Series del 1950 dove gli Yankees spazzarono i Phillies in quattro partite. Nel 2009, gli Yankees sconfissero i Phillies, quattro partite a due, vincendo il 27° titolo delle World Series della franchigia. La serie fu giocata tra il 28 ottobre e il 4 novembre e fu vista da una media di circa 19 milioni di telespettatori. Il vantaggio del campo di casa per le Series andò all'AL per l'ottavo anno consecutivo grazie alla loro vittoria per 4-3 nell'All-Star Game. I Phillies vinsero la National League East Division con un record di 96-69 e raggiunsero le World Series sconfiggendo i Colorado Rockies nelle NL Division Series (3-1), e i Los Angeles Dodgers nelle NL Championship Series (4-1). I Phillies diventarono la prima squadra a ripetersi come campioni della National League dagli Atlanta Braves del 1995-1996. Gli Yankees vinsero l'American League East Division, registrando il miglior record nelle Majors (103-59), sconfissero i Minnesota Twins nelle AL Division Series (3-0) e i Los Angeles Angels of Anaheim nelle AL Championship Series (4-2) per avanzare alle loro prime World Series dal 2003. Durante l'off-season i Phillies nominarono Rubén Amaro Jr. General Manager, per sostituire Pat Gillick che si era ritirato al termine di un contratto di tre anni. Il loro più importante cambiamento di giocatori nell'offseason fu all'esterno sinistro, quando Pat Burrell, divenuto free agent, se ne andò e fu sostituito da un altro free agent Raúl Ibáñez. Un altro notevole acquisto fu il lanciatore free agent Chan Ho Park che originariamente firmò l'opzione per rinforzare il bullpen, dal momento che al rilievo J.C. Romero erano state comminate 50 giornate di sospensione per aver violato la politica sulle droghe della Major League. Chan Ho Park divenne il quinto partente nella rotation durante lo spring training. Durante la regular season, i Phillies furono leader della Division per la maggior parte dell'anno, prendendo il primo posto il 30 maggio. I Phillies fecero un grande acquisto allo scadere delle trade, scambiando quattro giocatori delle minor per il lanciatore Cliff Lee e l'outfielder Ben Francisco dai Cleveland Indians. Lee vinse sette delle sue dodici partenze nella stagione regolare del 2009. Ibáñez iniziò forte l'anno, battendo ben oltre .300 con 17 fuoricampo e 46 RBI nei primi due mesi della stagione, spingendo il New York Post a definirlo un "probabile candidato per l'MVP". Finì nella disable liste a metà giugno per un infortunio all'inguine, e anche se tornò non batté sopra i .260 per i restanti mesi. Anche se Ibáñez non ricevette i voti per l'MVP, i suoi compagni di squadra Ryan Howard e Chase Utley ebbero un anno di successi, finendo rispettivamente al 3° e 8° posto nel ballottaggio. Ryan Howard vinse il NLCS MVP per la sua potente performance offensiva durante la serie. Howard eguagliò il record di Lou Gehrig nella postseason realizzando almeno un RBI in otto partite di fila in tutte le NLDS e NLCS. I Phillies erano i primi campioni delle World Series che ritornavano l'anno successivo, dai New York Yankees del 2000-2001. L'offseason degli Yankees iniziò nel novembre del 2008 con lo spostamento del controllo della loro organizzazione dal proprietario di lunga data George Steinbrenner a suo figlio Hal Steinbrenner. Tra i giocatori in partenza figuravano Mike Mussina - che aveva annunciato il suo ritiro il 20 novembre 2008 - Bobby Abreu, Jason Giambi, e Carl Pavano, tutti free agents. Notevoli free agents figuravano tra i nuovi acquisti come i partenti C.C. Sabathia e A.J. Burnett e il prima base Mark Teixeira. Un'altra acquisizione importante fu l'outfielder Nick Swisher, scambiato con i Chicago White Sox. Gli Yankees giocarono la stagione 2009 allo Yankee Stadium, il loro primo anno nel nuovo stadio dopo aver giocato per 84 anni nel "Vecchio" Yankee Stadium. Sabathia vinse 19 partite e i giocatori di posizione Alex Rodriguez e Teixeira, entrambi, realizzarono forti numeri in attacco; Rodriguez con 30 fuoricampo e 100 RBI e Teixeira con 39 e 122. Il closer Mariano Rivera guadagnò la sua 500esima salvezza contro i rivali New York Mets, diventando il secondo lanciatore nella storia a farlo. L'11 settembre del 2009, l'interbase Derek Jeter registrò la sua 2722ª valida in carriera, superando Lou Gehrig, per diventare il leader di tutti i tempi degli Yankees. Sabathia fu nominato MVP delle ALCS con due vittorie nella serie. La vittoria degli Yankees nelle ALCS portava a 40 le apparizioni nelle World Series nella storia della franchigia, e alle loro prime da quando avevano perso con i Florida Marlins nel 2003. Le due squadre si erano incontrate per una serie di tre partite di interleague allo Yankee Stadium nel maggio 2009, con i Phillies che ne vinsero due delle tre. La serie comprendeva due blown saves (Nelle statistiche, la blown saves (BS o B) viene assegnata quando il lanciatore entra in una partita nella situazione che gli permetterebbe di guadagnare la salvezza ma che invece consente alla squadra avversaria di segnare il punto del pareggio) del closer Brad Lidge dei Phillies nella 2a e 3a , anche se i Phillies tornarono a vincere l'ultima partita negli inning supplementari. Lo scontro tra le due squadre venne fortemente discusso e analizzato nei media prima dell'inizio della serie. Gli attacchi di entrambe le squadre erano particolarmente pubblicizzati, con gli Yankees e Phillies leader nelle rispettive League nei punti segnati a partita. Il terza base degli Yankees Alex Rodriguez attirò una particolare attenzione nei media per il suo successo nei turni precedenti dei playoff del 2009 in contrasto con le prestazioni postseason del passato. Le due formazioni presentavano una ventina di ex All-Stars e tre ex vincitori del premio MVP. Solo un titolare regolare tra entrambe le squadre, il ricevitore dei Phillies Carlos Ruiz, non aveva battuto almeno dieci fuoricampo durante la stagione regolare 2009. Le due squadre combinarono 468 home run durante la stagione, il maggior numero tra due avversarie nella storia delle World Series. I lanciatori partenti per Gara 1, C.C. Sabathia e Cliff Lee, furono descritti come degli assi che avevano dominato la postseason 2009 con una ERA di 0.96. Questo matchup fu di particolare rilievo, visto che Sabathia e Lee erano ex compagni di squadra nei Cleveland Indians e ognuno aveva vinto il Cy Young Award con questa franchigia. Il manager degli Yankees Joe Girardi aveva usato una rotazione di partenza di tre lanciatori durante i playoff, in contrasto con la rotazione di quattro lanciatori utilizzato dai Phillies. Questa differenza portò USA Today a dare alla rotazione di partenza dei Phillies i favori della serie, quando a queste World Series fu tolto il giorno di riposo rispetto ai precedenti turni di playoff, rendendole più favorevoli alla strategia dei Phillies. Gene Wojciechowski di ESPN criticò la strategia di Girardi, sostenendo che Chad Gaudin avrebbe dovuto lanciare in Gara 5 o 6, invece di A.J. Burnett e Andy Pettitte che avrebbero lanciato con soli tre giorni di riposo. Wojciechowski sosteneva che mentre Sabathia aveva dimostrato la capacità di lanciare con un breve riposo, Burnett e Pettitte avrebbero dovuto avere il loro tempo regolare tra le partenze. Burnett aveva attirato qualche critica, quando lanciò male nella sua ultima apparizione dove aveva concesso sei punti in oltre sei inning. Alcuni credevano che Girardi avesse optato per una rotazione di tre lanciatori perché limitato dalla mancanza di un quarto lanciatore partente. Sia Gaudin che Joba Chamberlain erano stati molto altalenanti come starter nella stagione regolare ed erano stati spostati nel bullpen nella postseason. Anche i due closer, Mariano Rivera e Brad Lidge, avevano attirato molta attenzione. Rivera e Lidge erano stati gli unici closer che non avevano realizzato una salvezza durante la postseason 2009, mentre i closer delle altre squadre avevano ottenuto 11 salvezze nelle 24 partite di postseason prima delle World Series del 2009. Entrambi avevano avuto una buona perfomance durante la postseason, ma Lidge aveva realizzato un 7,21 di ERA durante la regular season, in contrasto con l'ERA di Rivera di 1.76. Come risultato, USA Today diede i favori agli Yankees, notando che Lidge aveva due blown saves contro gli Yankees nel corso della regular season. La serie iniziò il 28 ottobre 2009, la data d'inizio più tardiva nella storia delle World Series. Gara 4 fu giocata domenica 1 novembre e Gara 6 il 4 novembre. La serie era solo la terza che finiva in un mese diverso da ottobre. La prima fu nel 1918, giocata interamente nel mese di settembre dopo che la stagione regolare era stata accorciata a causa della prima guerra mondiale. L'altra serie fu nel 2001 quando gli attentati dell'11 settembre causarono un ritardo nella stagione regolare e le World Series finirono nel mese di novembre. All'inizio della stagione il Commissioner Bud Selig espresse interesse per la pianificazione di una partita delle World Series durante le ore diurne, invece della serata. Gli orari alla fine furono spostati prima delle 20:00 per la prima volta in 30 anni, ma nessuna partita fu giocata di pomeriggio. I Philadelphia Eagles e i New York Giants, della NFL, giocarono al Lincoln Financial Field di fronte al Citizens Bank Park, il giorno di Gara 4. La NFL spostò il kickoff d'inizio di quella partita alle 13:00 per evitare che finisse troppo vicino all'inizio di Gara 4. Allo stesso modo, Gara 5 fu giocata al Citizens Bank Park lo stesso giorno che i Philadelphia Flyers ospitavano i Tampa Bay Lightning, della NHL, al Wachovia Center. L'ingaggio iniziale della partita era prevista per le 19:00, ma la NHL la spostò alle 17:00 per evitare conflitti. Gli arbitri delle Series erano Joe West, Dana DeMuth, Gerry Davis, Brian Gorman, Jeff Nelson e Mike Everitt. L'equipaggio delle World Series includeva almeno un arbitro che non aveva mai lavorato nelle 24 delle passate 25 World Series; ma, a seguito di alcuni errori degli arbitri nei turni precedenti di playoff, questo equipaggio non ne aveva fatti. I Phillies avevano vinto le World Series nella stagione precedente contro i Tampa Bay Rays per il secondo titolo della franchigia. Gli Yankees avevano perso nella loro precedente apparizione alle World Series con i Florida Marlins nel 2003 e non avevano più vinto dal 2000 contro i New York Mets. Questa fu la quinta World Series giocata tra squadre di New York e Philadelphia, ed era la prima tra Yankees - Phillies dal 1950. Era anche la quarta volta consecutiva che i Phillies si trovavano fronte una squadra dell'attuale AL East Division nelle Series, mentre gli Yankees avevano affrontato per tre volte un avversario della NL East Division nelle loro quattro più recenti apparizioni. Questa Series presero due soprannomi ufficiali: "Turnpike Series", per il New Jersey Turnpike che collega New York a Philadelphia attraverso lo stato del New Jersey, e "Liberty Series", per la Liberty Bell di Philadelphia e la Statua della Libertà di New York. Lo Yankee Stadium con 50207 spettatori aprì le Series il 28 ottobre. Prima di Gara 1, la First Lady Michelle Obama e la Second Lady Jill Biden scortarono l'ex catcher degli Yankees Yogi Berra e veterano della Seconda Guerra Mondiale sul monte, dove il primo lancio cerimoniale fu eseguito da un veterano della guerra in Iraq. Ryan Howard dei Phillies realizzò la prima valida delle World Series 2009 con un doppio nel primo inning ma la partita rimase sullo 0-0 per due inning. I Phillies segnarono il primo punto con il fuoricampo da solista di Chase Utley nella parte superiore del terzo inning. Attraverso i primi cinque inning, il partente di Philadelphia, Cliff Lee non concesse nessun punto e accusò solo tre valide, mettendo strikeout sette battitori Yankees. Nella parte superiore del sesto, Utley colpì un altro home run solitario per dare ai Phillies il vantaggio di 2-0. I partenti Lee e C.C. Sabathia continuarono a lanciare fino all'inizio dell'ottavo, quando Sabathia fu sostituito da Phil Hughes che concesse la base ai primi due battitori e fu sostituito a sua volta da Dámaso Marte. Marte realizzò due out veloci e fu sostituito da David Robertson, che concesse la base a Jayson Werth e un singolo da due punti a Raúl Ibáñez. I Phillies aggiunsero altri due punti nel nono con un RBI sul singolo di Shane Victorino e un RBI sul doppio di Howard. Lee finì con un complete game che concesse un punto non guadagnato su sei valide, realizzò dieci strikeout e nessuna base su ball. La performance di Lee fece storia per diversi motivi:
- Questa era la quarta partenza in postseason nella carriera di Lee. In tutte e quattro le partenze, lanciò almeno sette inning e non concesse più di un punto guadagnato. L'unico altro lanciatore partente di sempre che nella sua carriera di postseason realizzò quattro di queste partenze fu Christy Mathewson.
- Fu anche il primo partente mancino a sconfiggere gli Yankees nel Bronx per aprire una World Series da quando Sandy Koufax lo fece nel 1963.
- Fu il primo partente a lanciare un complete game senza concedere un punto guadagnato contro gli Yankees in Gara 1 di una serie di postseason.
- Lee fu il primo lanciatore di sempre a mettere strikeout almeno dieci battitori, a non concedere basi su ball e nessun punto guadagnato in Gara 1 delle World Series.

Prima di Gara 2, Jay-Z e Alicia Keys cantarono "Empire State of Mind" per i tifosi allo Yankee Stadium. Questa partita fu la prima apparizione postseason di Pedro Martínez contro gli Yankees dalle American League Championship Series del 2004, quando era con i Boston Red Sox e fu un protagonista della lunga rivalità tra le due squadre. I Phillies segnarono per primi per la seconda partita di fila, con Raúl Ibáñez che colpì un doppio per regola e poi segnò su un singolo RBI di Matt Stairs, contro A.J. Burnett, nel secondo inning. Mark Teixeira pareggiò la partita con un home run solitario nel quarto inning e Hideki Matsui ruppe il pareggio al sesto con un altro homer da solista. Martínez uscì dalla partita dopo aver concesso due valide consecutive a Jerry Hairston Jr. e a Melky Cabrera all'inizio del settimo inning. Il rilievo Chan Ho Park concesse un RBI singolo a Jorge Posada. Con Cabrera in seconda base e Posada in prima, Johnny Damon colpì un line drive sul prima base dei Phillies Ryan Howard che afferrò la palla e tirò in seconda dove Posada venne eliminato per toccata, protestando mentre era in piedi sulla base. L'arbitro di prima base Brian Gorman aveva visto Howard prendere la palla al volo e quindi il risultato fu un doppio gioco che chiudeva l'inning. Questa fu la prima di due chiamate di Gorman in questa partita che i successivi replay dimostrarono sbagliate. Burnett lasciò dopo sette inning e fu sostituito da Mariano Rivera nell'ottavo inning. I Phillies misero due corridori in base grazie alla base su ball a Jimmy Rollins e al singolo di Shane Victorino con un out nell'ottavo inning. Ma, Chase Utley mise la palla a terra per un doppio gioco che terminò l'inning con una giocata stretta in prima base, il secondo errore dell'arbitro di prima base Brian Gorman. L'arbitro più tardi ammise di aver sbagliato questa chiamata, dicendo che "nel fermo immagine la palla era un po' fuori dal guanto quando il corridore ha toccato il sacchetto". Alla fine, Rivera effettuò 39 lanci e realizzò sei outs per la 38a salvezza in postseason, la sua decima nelle World Series. Sabato 31 ottobre si giocò Gara 3 al Citizens Bank Park di Philadelphia e l'inizio della partita fu rinviata di 80 minuti a causa della pioggia, spostando l'ora di inizio alle 21:17. Il cast della serie televisiva Glee cantò l'inno nazionale prima della partita come parte di una cerimonia con una grande bandiera americana e diversi membri delle forze armate. I Phillies segnarono prima con un home run del leadoff Jayson Werth, e poi con una base su ball a basi piene e una volata di sacrificio portando il vantaggio di 3-0 nella parte bassa del secondo inning. Dopo la base a Mark Teixeira nella parte superiore del quarto inning, Alex Rodriguez colpì una palla profonda lungo la linea di foul a destra. Venne originariamente stabilito un doppio e Teixeira andò in terza base. La battuta venne rivista con l'instant replay, evidenziando che la palla aveva colpito una telecamera presente sopra la parte superiore del muro, e la battuta fu trasformata in un home run da due punti, dando a Rodriguez la sua prima valida nelle World Series. Questo era il primo home run deciso da l'instant replay in una partita di postseason. In particolare, la palla aveva colpito la telecamera di proprietà della Fox che si sporgeva poco oltre il muro a destra. Per coincidenza, Alex Rodriguez fu il primo a beneficiare dell'instant replay su un suo fuoricampo nella prima stagione regolare in cui era stato introdotto questo controllo. Nick Swisher aprì la parte alta del quinto inning con un doppio e segnò su un singolo a centro campo di Andy Pettitte. Questo fu il primo RBI di Pettitte della sua carriera in postseason e il primo RBI di un lanciatore Yankees in una World Series da Jim Bouton nel 1964. Derek Jeter seguì Pettitte con un altro singolo, ed entrambi i corridori segnarono su un doppio di Johnny Damon. Cole Hamels poi diede la base a Teixeira e fu sostituito da J.A. Happ che chiuse il quinto senza concedere altri punti, ma Nick Swisher aggiunse per gli Yankees un altro punto con un home run solitario nel sesto. Werth colpì il suo secondo personale home run della partita nella parte bassa del sesto per ridurre lo svantaggio sugli Yankees, 6-4, diventando il secondo giocatore dei Phillies a colpire più fuoricampo in questa World Series. Chad Durbin rilevò Happ nella parte alta del settimo. Diede la base a Johnny Damon, che poi rubò la seconda base. Rodriguez fu colpito da un lancio, e Damon segnò su un singolo di Jorge Posada. Joba Chamberlain sostituì Pettitte nella parte bassa del settimo e chiuse l'inning senza problemi. Brett Myers eliminò i primi due battitori nella parte alta dell'ottavo, ma Hideki Matsui colpì un home run solitario, come pinch hitter per Chamberlain. Phil Hughes lanciò un terzo di inning nella parte bassa del nono concedendo un fuoricampo a Carlos Ruiz, prima di essere sostituito da Mariano Rivera che chiuse la partita, effettuando solo cinque lanci per eliminare i due ultimi battitori. Questa partita era la 17a vittoria nella carriera di postseason di Pettitte, che allungava il suo record nella MLB. Prima dell'inizio di Gara 4, Derek Jeter e Albert Pujols vennero premiati con lo Hank Aaron Award per le loro performance offensive nel 2009. Questa fu la prima partita in cui veniva testata la decisione del manager Joe Girardi di utilizzare una pitching rotation di tre lanciatori, quando C.C. Sabathia iniziò la partita con tre giorni di riposo, il periodo più breve di quello che normalmente avevano durante la stagione regolare. Jeter aprì il primo inning con un singolo e avanzò in terza base su un doppio di Johnny Damon. Jeter segnò sul groundout di Mark Teixeira e Alex Rodriguez fu colpito da un lancio. Rodriguez era stato colpito due volte la sera prima e gli arbitri avevano avvisato entrambe le panchine. Jorge Posada poi aggiunse un altro punto per gli Yankees con una volata di sacrificio. I Phillies risposero rapidamente, segnando un punto sui doppi consecutivi di Shane Victorino e Chase Utley, nella parte inferiore del primo. Sabathia intenzionalmente diede la base a Jayson Werth, ma riuscì a chiudere l'inning senza ulteriori punti. I padroni di casa pareggiarono nella parte bassa del quarto, quando Ryan Howard colpì un singolo, rubò la seconda e segnò su un singolo di Pedro Feliz. Anche se il punto contò, il replay mostrò che Howard non aveva toccato casa base. Nick Swisher, da leadoff, ricevette la base nel quinto inning e avanzò in seconda su un singolo di Melky Cabrera. Swisher riportò in vantaggio gli Yankees, segnando su un singolo di Jeter e così pure Cabrera segnò un punto sul singolo di Damon. Brett Gardner sostituì Cabrera al centro campo nella parte bassa del sesto inning dopo che questi si era infortunato al bicipite femorale. Chan Ho Park rilevò il partente dei Phillies Joe Blanton nel settimo e tenne gli Yankees a zero. Chase Utley colpì il suo terzo home run della serie nella parte inferiore del settimo, con due out, portando il risultato sul 4-3. Dámaso Marte rilevò Sabathia e ottenne il terzo out del settimo inning senza ulteriori danni. Ryan Madson rilevò Park nell'ottavo e concesse una base su ball e un singolo, ma riuscì a tenere gli Yankees a secco. Joba Chamberlain sostituì Marte nella parte inferiore dell'inning, mettendo strikeout i primi due battitori che affrontò, ma concesse un fuoricampo a Feliz prima di chiudere l'inning. Brad Lidge entrò in partita nel nono e con due out concesse un singolo a Damon, dopo nove lanci. Poi, con Teixeira in battuta, Damon rubò la seconda e, nello stessa giocata, avanzò in terza poiché la base era scoperta a causa dello spostamento difensivo contro Teixeira. Diverse agenzie di stampa si riferirono a questo come a una "mad dash" (folle corsa), che Mike Vaccaro del New York Post paragonò alla "Mad Dash" di Enos Slaughter nelle World Series del 1946. Alcuni credevano che la giocata di Damon impedisse a Lidge di effettare il suo migliore lancio - lo slider con con movimento verso il basso - per il resto dell'inning, in quanto avrebbe rischiato un lancio pazzo permettendo così a Damon di segnare dalla terza base. Teixeira venne colpito da un lancio e Rodriguez mise gli Yankees avanti con un doppio, facendo segnare Damon. Posada allungò il vantaggio con un singolo che portò a punto Teixeira e Rodriguez. Mariano Rivera entrò nella parte bassa del nono e salvò la partita con otto lanci per la sua seconda salvezza della serie. Gli Yankees sostituirono Melky Cabrera nel proprio roster di postseason con Ramiro Peña a causa del suo infortunio in Gara 4, mentre Brett Gardner sostituì Cabrera all'esterno centro. A.J. Burnett, che aveva lanciato in Gara 2 per gli Yankees, fu il partente di Gara 5 con tre giorni di riposo, uno in meno rispetto al partente dei Phillies, Cliff Lee. Gli Yankees segnarono subito nel primo inning, con Johnny Damon che raggiungeva la base su un singolo e poi andò a punto, con due out, sul doppio di Alex Rodriguez. I Phillies risposero nella parte inferiore dell'inning con un singolo di Jimmy Rollins e Shane Victorino andò in prima dopo essere stato colpito da un lancio. Subito dopo arrivò il quarto fuoricampo di Chase Utley e i Phillies andarono sul 3-1. I padroni di casa aumentarono il loro vantaggio nel terzo inning con Utley e Ryan Howard in base su ball seguiti dai singoli RBI di Jayson Werth e Raúl Ibáñez. Senza outs nell'inning, Burnett fu sostituito da David Robertson, che concesse un altro punto su un groundout di Carlos Ruiz. Robertson tenne a zero i Phillies nel quarto. Jorge Posada, entrato come pinch hitter nel quinto inning per José Molina, venne eliminato. Eric Hinske, pinch hitter per Robertson, prese la base e avanzò in terza su un singolo di Derek Jeter, segnando sul groundout di Damon. Alfredo Aceves salì sul monte per gli Yankees nella parte bassa del quinto. Il primo battitore che affrontò fu Jayson Werth che colpì una palla profonda al centro del campo ma venne presa al volo da Gardner che si schiantò contro il muro per effettuare la giocata. Aceves completò l'inning senza concedere punti, eliminando su due rimbalzanti Ibáñez e Ruiz. Phil Coke rilevò Aceves nel settimo inning e concesse a due giocatori dei Phillies di eguagliare i record delle World Series. Utley eguaglio il record di Reggie Jackson per il maggior numero di home runs in una World Series con un fuoricampo da solista, il quinto della serie. Coke poi mise strikeout Howard, il 12° K di Howard nella serie, che eguagliava il detentore del record, Willie Wilson, per il maggior numero di strikeout in una World Series. Infine, Coke fu sostituito, dopo aver concesso un altro home run da solista a Ibáñez, da Phil Hughes. Victorino fu sostituito in difesa nell'ottavo inning da Ben Francisco. Lee fu sostituito dopo aver concesso un singolo a Damon, seguito da un doppio di Mark Teixeira, e poi da un doppio di Rodriguez che portò a punto entrambi i corridori. Chan Ho Park prese il posto di Lee e fece battere un groundout a Nick Swisher, che permise a Rodriguez di arrivare in terza base. Rodriguez poi segnò su una volata di sacrificio di Robinson Cano. Ryan Madson entrò nel nono per chiudere la partita, concedendo un doppio a Posada e un singolo a Hideki Matsui senza registrare un out. Jeter battè la palla a terra, con uomini in prima e terza, in doppio gioco, permettendo a Posada di segnare ma svuotando le basi. Damon colpì un singolo per portare Teixeira a battere per il potenziale pareggio, ma Madson lo mise strikeout e registrò la sua prima salvezza nelle World Series. I giornalisti, come Gene Wojciechowski, erano critici sulla strategia di rotazione di tre pitcher dopo Gara 3, e sostenevano che le scarse prestazioni di Burnett erano causate da un riposo insufficiente tra le due partenze. Ma, Burnett aveva avuto avuto successo prima di questa partita in tali situazioni, andando 4-0 con una ERA di 2.33 in quattro partenze in carriera con un breve riposo (meno dei normali quattro giorni tra due start). Il 4 novembre si ritornò a New York per Gara 6 con gli Yankees avanti 3 a 2. Questa partita era la prima Gara 6 delle World Series dal 2003, sei anni prima, il periodo più lungo nella storia del Fall Classic. Prima della partita, Mary J. Blige, nativa del Bronx, cantò "The Star-Spangled Banner". Andy Pettitte fu il partente con tre giorni di riposo, la terza partita consecutiva in cui gli Yankees mettevano in campo un lanciatore con il riposo corto. Gli Yankees aprirono le danze con la base su ball a Alex Rodriguez nel secondo inning seguito da un fuoricampo del battitore designato Hideki Matsui. I Phillies risposero rapidamente con un triplo di Carlos Ruiz che andò a punto su una volata di sacrificio di Jimmy Rollins nella parte alta del terzo. Matsui allungò il vantaggio degli Yankees con un singolo con le basi piene nella parte bassa del terzo, facendo segnare Derek Jeter e Johnny Damon (che si infortunò mentre stava per segnare, e fu sostituito nel quarto da Jerry Hairston Jr.). Il partente dei Phillies, Pedro Martínez, venne rimosso dopo appena quattro inning, sostituito nel quinto da Chad Durbin. Il nuovo entrato concesse un doppio per regola a Jeter, che avanzò in terza su un bunt di sacrificio di Hairston e segnò su un singolo di Mark Teixeira. Durbin poi colpì Rodriguez con un lancio e venne sostituito da J.A. Happ dopo un solo out. Happ concesse un doppio a Matsui, per il suo quinto e sesto RBI della partita, eguagliando il record delle World Series per il maggior numero di RBI in una sola partita stabilito da Bobby Richardson nelle World Series del 1960. I Phillies accorciarono lo svantaggio nella parte alta del sesto inning, quando Chase Utley ottenne la base su ball e Ryan Howard lo seguì con un home run, portando il punteggio sul 7-3. Poi Raúl Ibáñez colpì un doppio a destra e Joba Chamberlain rilevò Andy Pettitte chiudendo il sesto senza ulteriori danni. Chan Ho Park sostituì Happ per chiudere la parte bassa del sesto senza concedere punti agli Yankees. Chamberlain fu sostituito da Dámaso Marte nella parte alta del settimo con due corridori in base e due out, ma Marte mise strikeout Utley per terminare l'inning. Park concesse un singolo a Rodriguez e Scott Eyre lo sostituì. Eyre permise a Rodriguez di rubare la seconda e intenzionalmente diede la base a Jorge Posada, ma chiuse l'inning senza concedere punti. Marte mise strikeout Howard, nella parte superiore dell'ottavo inning. Con questo K, Howard stabilì il nuovo record delle World Series per il maggior numero di strikeout di un battitore in una singola serie con un totale di 13. Dopo l'out, Marte fu sostituito dal closer Mariano Rivera in una situazione di non salvezza. Rivera concesse un doppio a Ibáñez, ma nessun punto nell'ottavo. Dopo l'eliminazione dei primi due battitori nell'ottavo, Eyre fu sostituito da Ryan Madson, che concesse un singolo a Jeter prima di chiudere l'ottavo inning. Il pinch hitter Matt Stairs colpì un line out. Ruiz prese la base su ball, ma gli out successivi di Rollins e Victorino chiusero la partita sul risultato di 7-3 e gli Yankees si aggiudicavano le World Series. Pettitte aumentò il suo record di vittorie nei playoff, portando il suo totale in carriera a 18. Molti giocatori di entrambe le squadre avevano vinto premi per le loro prestazioni durante la stagione 2009. Teixeira e Jeter ciascuno vinsero un Gold Glove e il Silver Slugger Award; Pure Jimmy Rollins e Shane Victorino vinsero il Gold Glove; Chase Utley vinse il Silver Slugger Award. Rivera fu nominato Delivery Man of the Year Award, nonché Sporting News Pro Athlete of the Year. Insieme con l'Hank Aaron Award annunciato prima di Gara 4, Jeter vinse il Roberto Clemente Award e fu nominato Sportsman of the Year da Sports Illustrated. Matsui vinse l'MVP delle World Series, diventando il primo giocatore giapponese e il primo battitore designato a tempo pieno a vincere il premio. Diversi oggetti relativi alla serie vennero mandati alla National Baseball Hall of Fame and Museum tra cui le mazze di Jeter e Matsui, i berretti di Rivera, Lee e Pettitte, e le scarpe di Johnny Damon. La vittoria delle World Series del 2009 era la 27a per la franchigia degli Yankees, più di ogni altra franchigia sportiva professionista del Nord America. Questo titolo arrivò nel primo anno che gli Yankees giocavano nel nuovo stadio. Avevano vinto anche le World Series del 1923, l'anno di inaugurazione del precedente vecchio Yankee Stadium. La vittoria fu indicata da alcuni giornalisti sportivi come un successo personale di Alex Rodriguez, che vinceva il suo primo titolo, giudicato precedentemente da parte dei media come un "pavido e un perdente". Prima di questa serie, Rodriguez era apparso in 2166 partite nella stagione regolare senza un'apparizione nelle World Series, secondo a Ken Griffey Jr. tra i giocatori in attività. Il 6 novembre, si svolse la parata per la vittoria degli Yankees nel "Canyon of Heroes" a Manhattan. Gli Yankees mandarono un gruppo di giocatori, il coach Tony Peña, e il Senior Vice President Felix Lopez con il Trofeo del Commissioner nella Repubblica Dominicana all'inizio di gennaio del 2010 per incontrarsi con il presidente Leonel Fernández. La maggior parte degli Yankees del 2009 ricevettero i loro anelli per la conquista del titolo il giorno di apertura della successiva stagione. Matsui che era con gli Angels nel 2010 ricevette l'anello quando giocarono la loro prima serie della stagione nel Bronx. Come di consuetudine, gli Yankees resero visita anche al presidente degli Stati Uniti Barack Obama alla Casa Bianca nel mese di aprile 2010, consegnandogli una casacca firmata. La vittoria degli Yankees era dovuta a diversi fattori. Fu merito di molti giocatori per le loro performance, tra cui l'MVP delle Series Hideki Matsui; i free agents che firmarono nell'offseason precedente, tra cui Mark Teixeira, C.C. Sabathia e A.J. Burnett; e la cosiddetta "Core Four" formata da Derek Jeter, Mariano Rivera, Andy Pettitte e Jorge Posada, che avevano svolto tutti un ruolo importante nel successo degli Yankees negli anni '90. Anche il manager Joe Girardi fu accreditato per la sua gestione della squadra, in particolare nella sua decisione di utilizzare solo tre partenti nella rotation della postseason. Gli Yankees furono la prima squadra ad utilizzare solo tre partenti in una World Series dai San Diego Padres del 1998. Diversi membri della franchigia degli Yankees dedicarono le World Series anche al proprietario George Steinbrenner, che recentemente aveva fatto un passo indietro dalla sua posizione di primo piano con la squadra. Steinbrenner morì il giorno dell'All-Star Game del 2010, all'età di 80 anni. Gli Yankees tornarono ai playoff nella stagione successiva e infine persero con i Texas Rangers nelle ALCS del 2010. Dopo Gara 4, quando gli Yankees presero il vantaggio nella serie per 3-1, The Philadelphia Inquirer accidentalmente stampò una pubblicità di Macy's, che prendeva tre quarti di pagina, in cui si congratulava con i Phillies per aver vinto le World Series, insieme ad una foto di una T-shirt dei Phillies campioni. Il giornale poi si scusò per l'errore. Lee Jenkins di Sports Illustrated attribuì la sconfitta di Philadelphia a una mancanza di tenuta del pitching staff, notando che tre diversi partenti degli Yankees erano riusciti a vincere le partite della serie, mentre solo Cliff Lee aveva vinto le partite per i Phillies. Jorge Arangure Jr. di ESPN attribuì parzialmente la sconfitta dei Phillies alla loro mancanza di produzione offensiva, citando la media battuta del team di .227 nelle World Series. Anche i Phillies ritornarono ai playoff nel 2010 e persero con futuri campioni dei San Francisco Giants nella NLCS. Tornarono di nuovo ai playoff nel 2011 perdendo con i futuri campioni dei St. Louis Cardinals nel primo turno della serie divisionale della NL.

Il programma delle World Series del 2009

La leggenda dei New York Yankees e Hall of Famer Yogi Berra si avvicina al monte di lancio accompagnato dalla First Lady Michelle Obama (a destra) e Jill Biden, moglie del vicepresidente Joe Biden, per il cerimoniale lancio prima di Gara 1

Yogi Berra, Michelle Obama e Jill Biden, guardano il veterano dell'Iraq Tony Odierno mentre effettua il cerimoniale lancio prima di Gara 1

Il partente dei Philadelphia Phillies, Cliff Lee, durante la sua dominante performance in Gara 1

Chase Utley (# 26) colpisce un home run solitario nella parte alta del terzo inning contro C.C. Sabathia in Gara 1. Il catcher Jorge Posada e l'arbitro di casa base Gerry Davis guardano la palla che esce

Chase Utley (# 26) colpisce il secondo home run solitario nella parte alta del sesto inning contro C.C. Sabathia in Gara 1

Il partente dei New York Yankees C.C. Sabathia arrabbiato sul monte di lancio dopo aver concesso il secondo home run a Chase Utley nel sesto inning di Gara 1

Il catcher dei New York Yankees, Jorge Posada, nell'atto di toccare il corridore Shane Victorino (# 8), nel nono inning di Gara 1, che era corso a casa dalla prima sul doppio di Ron Howard

Jay-Z (a destra) e Alicia Keys cantarono "Empire State of Mind" per i tifosi allo Yankee Stadium prima di Gara 2

L'ex esterno degli Yankees O'Neill esce dal dugout per effettuare il primo lancio cerimoniale prima dell'inizio di Gara 2

Il terza base degli Yankees Alex Rodriguez (in ginocchio) dopo aver tentato di prendere il grounder colpito dal DH dei Phillies Matt Stairs con Raul Ibanez (# 29) che gira la terza per andare a segnare il primo punto nel secondo inning di Gara 2

Mark Teixeira pareggia, 1-1, con un home run nel quarto inning di Gara 2 contro il partente dei Phillies Pedro Martinez. Il catcher è Carlos Ruiz

Hideki Matsui colpisce un homer nel sesto inning di Gara 2 per portare gli Yankees sul 2-1. Il catcher è Carlos Ruiz

Pedro Martinez punta il dito al cielo prima di lasciare la partita nel settimo inning di Gara 2 dopo aver concesso due valide con zero eliminati

Jorge Posada, entrato come pinch hitter per Jose Molina, colpisce il singolo RBI nella parte bassa del settimo inning di Gara 2 contro il relievo Chan Ho Park (# 67). Il catcher è Carlos Ruiz e l'arbitro di casa base è Jeff Nelson

L'arbitro di prima base Brian Gorman segnala l'out quando il prima base dei Phillies, Ryan Howard, gira il doppio gioco dopo aver preso il line drive colpito da Johnny Damon nel settimo inning di Gara 2. Dal replay si vedrà che la palla tocca terra prima di entrare nel guanto di Howard

Jorge Posada protesta per la chiamata di out con l'arbitro di seconda Mike Everitt sul doppio gioco di Ryan Howard che aveva preso il line drive battuto da Damon nel settimo inning di Gara 2

Il manager dei New York Yankees, Joe Girardi, protesta con l'umpire Brian Gorman dopo la chiamata di out su Jorge Posada nel doppio gioco nel settimo inning di Gara 2

Il catcher Jorge Posada (# 20), a sinistra, si congratula con il closer Mariano Rivera dopo la sua salvezza in Gara 2

Alcuni dei protagonisti di Glee che cantano l'inno statunitense prima dell'inizio di Gara 3

Alex Rodriguez (# 13) colpisce il fuoricampo da due punti nel quarto inning di Gara 2. Ci fu bisogno dell'istant replay per confermare il fuoricampo. Il catcher è Carlos Ruiz e l'arbitro di casa base è Brian Gorman

La palla battuta da Alex Rodriguez colpì la telecamera della FOX che sporgeva oltre la recinzione in prossimità del palo di foul di destra e in un primo momento si rivelò un doppio perchè la palla rimbalzò in campo e venne recuperata dall'esterno destro Jayson Werth

L'umpire di sinistra e capo equipaggio Gerry Davis (con il dito alzato) segnala che la battuta di Alex Rodriguez è un fuoricampo dopo aver visionato il replay nel quarto inning di Gara 3

Nick Swisher si scontra con il catcher dei Phillies Carlos Ruiz (# 51) nel segnare il punto del pareggio, 3-3, nel quinto inning di Gara 3 sul singolo di Andy Pettitte

Nick Swisher guarda uscire il suo fuoricampo solitario nel sesto inning di Gara 3 che porta il vantaggio degli Yankees sul 6-3. Il catcher è Carlos Ruiz (# 51)

Hideki Matsui, entrato come pinch hitter per Joba Chamberlain, guarda uscire il suo home run solitario nell'ottavo inning di Gara 3 che porta il parziale degli Yankees a 8-4

Il closer dei New York Yankees Mariano Rivera, a sinistra, sorride con il catcher Jorge Posada dopo la vittoria sui Philadelphia Phillies per 8-5 in Gara 3

Johnny Damon scivola salvo a casa base mentre il catcher Carlos Ruiz (# 51) è nell'atto di prendere la palla. Damon dalla terza base fece il pesta e corri sulla volata di sacrificio di Jorge Posada segnando il secondo punto degli Yankees nel primo inning di Gara 4

Il partente degli Yankees C.C. Sabathia in azione in Gara 4 dopo soli tre giorni di riposo

Pedro Feliz colpisce il singolo nel quarto inning di Gara 4 che spinge a punto Ryan Howard per il pareggio. Il catcher è Jorge Posada e l'arbitro di casa base è Mike Everitt

Ryan Howard scivola a casa base salvo nel quarto inning di Gara 4, dopo essere partito dalla seconda sul singolo di Pedro Feliz. Il catcher degli Yankees Jorge Posada perde la palla. Come si può vedere Howard salta casa base senza toccarla

Melky Cabrera scivola salvo a casa base per segnare il quarto punto degli Yankees sul singolo di Johnny Damon, nel quinto inning di Gara 4. Il catcher dei Phillies, Carlos Ruiz, sbaglia la presa sull'assistenza di Jayson Werth

Il fuoricampo solitario di Chase Utley, contro C.C. Sabathia, nel sesto inning di Gara 4 che riduce lo svantaggio dei Phillies a 4-3

Pedro Feliz colpisce il fuoricampo solitario, contro Joba Chamberlain, nell'ottavo inning di Gara 4 che pareggia la partita, 4-4. Il catcher è Jorge Posada e l'arbitro di casa base è Mike Everitt

Il line drive di Johnny Damon, contro Brad Lidge, nel nono inning di Gara 4. Il catcher è Carlos Ruiz e l'arbitro di casa base è Mike Everitt

Con Teixeira alla battuta, Damon ruba subito la seconda (foto sopra) e nella stessa giocata avanza in terza (foto sotto) poiché la base non era difesa a causa dello spostamento difensivo contro lo slugger mancino degli Yankees. Infatti il terza base dei Phillies, Pedro Feliz, che lo insegue era posizionato in difesa sul lato destro del campo. Diverse agenzie di stampa definirono questa rubata che andò a buon fine una "mad dash"

Alex Rodriguez (# 13) batte il doppio, contro Brad Lidge, che porta a punto Johhny Damon nel nono inning di Gara 4 per il 5 a 4 degli Yankees

Jorge Posada batte il singolo nel nono inning, contro Brad Lidge, di Gara 4 che porta a punto Teixeira e Rodriguez per il 7-4

La gioia degli Yankees dopo la vittoria in Gara 4. Riconoscibili, Mark Teixeira (# 25), Alex Rodriguez (# 13) che abbraccia Johnny Damon (al centro), Robinson Cano (# 24) e l'ultimo a destra, Derek Jeter

Dpo Gara 4, con gli Yankees in vantaggio 3 a 1 nella serie, il The Philadelphia Inquirer accidentalmente stampò una pubblicità di Macy's in cui si congratulava con i Phillies per aver vinto le World Series, insieme ad una foto di una T-shirt dei Phillies campioni. Il giornale poi si scusò per l'errore

Alanis Morissette insieme a Phillie Phanatic dopo aver cantato l'inno nazionale prima di Gara 5

Johnny Damon scivola salvo a casa base sul doppio di Alex Rodriguez nel primo inning di Gara 5. Di spalle il catcher Carlos Ruiz (# 51)

Johnny Damon festeggia con Robinson Cano (# 24) il punto segnato nel primo inning di Gara 5

Jimmy Rollins (#11) ruba la seconda base nel primo inning di Gara 5. Lo shortstop Derek Jeter guarda verso casa base

Chase Utley (# 26) colpisce il fuoricampo da tre punti, contro A. J. Burnett, nel primo inning di Gara 5. Il catcher è Jose Molina

Jimmy Rollins si congratula con Chase Utley dopo aver battuto l'home run da tre punti nel primo inning di Gara 5

Chase Utley elimina su gioco forzato in seconda Johnny Damon durante il terzo inning di Gara 5

Jayson Werth colpisce il singolo che spinge a casa Chase Utley, nel terzo inning di Gara 5

Utley scivola salvo a casa base sul singolo di Jayson Werth nel terzo inning di Gara 5

Eric Hinske (a destra) congratulato da Mark Teixeira (# 25) per aver segnato il secondo punto sul groundout RBI di Johnny Damon nel quinto inning di Gara 5

Due foto della straordinaria presa di Brett Gardner sulla lunga battuta di Jayson Werth nel quinto inning di Gara 5

Chase Utley colpisce il solitario home run, contro Phil Coke, nel settimo inning di Gara 5

Alex Rodriguez segna dalla terza base, nell'ottavo inning di Gara 5, sulla volata di sacrificio di Robinson Cano. Il catcher è Carlos Ruiz e l'arbitro di casa base è Dana DeMuth

Derek Jeter spara la palla in prima per chiudere il doppio sulla battuta del pinch hitter Matt Stairs nell'ottavo inning di Gara 5. Carlos Ruiz (# 51) è eliminato in seconda. A coprire la seconda base c'è Robinson Cano (# 24)

Il pinch hitter, Hideki Matsui, lascia passare un lancio interno nel nono inning di Gara 5. Il catcher è Carlos Ruiz (# 51) e l'arbitro di casa base è Dana DeMuth

L'esplosione di fuochi d'artificio sopra la Liberty Bell al Citizens Bank Park di Philadelphia, dopo che i Phillies hanno sconfitto New York 8-6 in Gara 5

Mary J. Blige, nativa del Bronx, canta "The Star-Spangled Banner" prima dell'inizio di Gara 6

Hideki Matsui batte il fuoricampo da due punti nel secondo inning di Gara 6 contro il partente dei Phillies Pedro Martinez. Il catcher è Carlos Ruiz (# 51) e l'arbitro di casa base è Joe West

Hideki Matsui colpisce il doppio nel quinto inning di Gara 6 che spinge a punto Teixeira e Rodriguez portando a 7 a 1 il vantaggio degli Yankees. Il catcher è Carlos Ruiz (# 51) e l'arbitro di casa base è Joe West

Andy Pettitte (# 46) esce dal campo al sesto inning tra la standing ovation dei fans di casa con gli Yankees in vantaggio 7 a 3

La festa degli Yankees subito dopo l'ultimo out nel nono inning di Gara 6 e la conquista del 27° titolo delle World Series

Il capitano degli Yankees Derek Jeter alza il trofeo delle World Series 2009

Mariano Rivera, pedina fondamentale degli Yankees, alza il trofeo con accanto il seconda base Robinson Cano

Hideki Matsui premiato come MVP delle World Series del 2009

CC Sabathia (a sinistra) e Mark Teixeira e Hideki Matsui (foto sotto) durante la parata nel "Canyon of Heroes" a Manhattan

Il Presidente Barack Obama alza la casacca # 27 donata dai New York Yankees, vincitori delle World Series 2009, durante la cerimonia in loro onore alla Casa Bianca

Le copertine di Sport Illustrated e Daily News per la vittoria degli Yankees nelle World Series del 2009

 

Le World Series del 2010 furono giocate tra i Texas Rangers, campioni dell'American League, e i San Francisco Giants, campioni della National League. Iniziarono mercoledì 27 ottobre e si conclusero lunedì 1 novembre con i Giants che vinsero le serie 4-1, per assicurarsi il loro primo titolo dal 1954 e il loro primo da quando si erano trasferiti a San Francisco da New York City nel 1958. Nella loro rispettive League Championship Series, i Rangers e i Giants avevano eliminato le squadre delle World Series del 2009, i New York Yankees e i Philadelphia Phillies, ciascuna in sei partite. La vittoria dei Rangers nelle ALCS fu la prima apparizione alle World Series nella loro storia di 50 anni, risalente all'insediamento come secondo club degli Washington Senators nel 1961. Nel frattempo, la vittoria nelle NLCS diede ai Giants la loro quarta apparizione alle World Series dal trasferimento a San Francisco prima della stagione 1958. La loro apparizione più recente era stata nelle World Series del 2002, quando persero con gli Anaheim Angels in sette partite. Casualmente, i Giants e i Rangers si affrontarono nella prima partita di inter-league di regular season il 12 giugno 1997, al Ballpark ad Arlington; l'attuale rilievo dei Rangers, Darren Oliver, fu il partente di quella partita. I Giants furono i primi campioni della NL ad avere il vantaggio di casa dal 2001, perché la NL aveva vinto l'All-Star Game il 13 luglio per 3-1. Per il secondo anno consecutivo, le partite della serie furono programmate con orari di inizio in anticipo, nella speranza di attirare più spettatori giovani. Il primo lancio fu fatto poco prima delle 20:00 per la maggior parte dei giochi, con Gara 3 che iniziò alle 07:00 come parte di una promozione "family night" e Gara 4 che iniziò alle 20:20 per la copertura della Fox della NFL. I punti di riferimento di San Francisco, come il Coit Tower, il Ferry Building e il Municipio di San Francisco, durante la postseason furono illuminati di notte con luci arancione. Una festa VIP esclusiva si tenne alla vigilia delle World Series presso la California Academy of Sciences (nel Golden Gate Park); la maggior parte dei media non furono ammessi all'evento. Il sindaco di San Francisco, Gavin Newsom, fece una scommessa amichevole con il sindaco di Arlington, Robert Cluck, concordando che "il sindaco della città che perdeva si sarebbe recato nella città vincitrice per unirsi al sindaco della città vincente in una giornata di sostegno alle iniziative giovanili e al servizio della comunità locale, con entrambi i sindaci che avrebbero indossato la casacca della squadra campione delle World Series". Le tre partite in programma ad Arlington, stabilivano la quinta volta che la città ospitava sia una partita delle World Series che l'imminente Super Bowl (Los Angeles 1966-1967, Minneapolis 1991-1992 , Atlanta 1999-2000 e Tampa 2008-09). I Rangers e i loro fans avevano avuto una lunga storia di inutilità e delusione. La franchigia che si insediò nel 1961 come seconda iterazione degli Washington Senators, ebbe una sola stagione con una percentuale di vittorie sopra .500 sulle 11 stagioni a Washington. La squadra si trasferì ad Arlington, in Texas, per la stagione 1972, ma non riuscì ad entrare nella postseason per oltre 20 anni. Pur essendo 10 partite sotto .500, i Rangers erano al comando della division dell'American League West il 12 agosto del 1994, quando iniziò lo sciopero della Major League Baseball e il resto della stagione fu annullato. Continuarono a vincere tre titoli di division nel 1996, 1998 e 1999, ma furono eliminati dai New York Yankees nelle ALDS ogni volta, dopo aver vinto solo una partita in tutte e tre le serie combinate. L'ultima apparizione postseason dei Rangers prima del 2010, fu nel 1999. Nel 2010, i Rangers furono afflitti da problemi fuori dal campo. Durante lo spring training, il manager Ron Washington aveva ammesso il consumo di cocaina durante la stagione 2009. Inoltre, il proprietario della squadra, Tom Hicks, ebbe dei problemi finanziari risalenti al 2008, che culminarono nella dichiarazione di fallimento della squadra che fu poi venduta nel mese di agosto ad una società guidata da Chuck Greenberg e dal presidente del team Nolan Ryan. Nell'offseason, Iván Rodríguez, Marlon Byrd, Omar Vizquel e Andruw Jones se ne andarono tutti dopo essere diventati free agency. Kevin Millwood fu ceduto ai Baltimore Orioles per Chris Ray, che a sua volta fu scambiato ai Giants a metà stagione. Gli acquisti nell'offseason per i Rangers includevano il lanciatore partente Rich Harden, dei Chicago Cubs, il partente Colby Lewis, degli Hiroshima Toyo Carp della Nippon Professional Baseball, e il DH Vladimir Guerrero, dei Los Angeles Angels of Anaheim. Altri movimenti nel roster a mezza stagione vedevano il già citato Chris Ray a San Francisco, in cambio del ricevitore Bengie Molina, e la trade di Justin Smoak e tre giocatori di minor league ai Seattle Mariners per il partente Cliff Lee e il rilievo Mark Lowe. I Rangers scambiarono anche due giocatori di minor league ai Florida Marlins in cambio di Jorge Cantu, e Joaquín Arias ai New York Mets in cambio di Jeff Francoeur. I Rangers trascorsero la maggior parte della stagione al primo posto nell'American League West a cominciare dall'8 giugno, dopo un breve periodo durato un giorno dietro agli Angels, e finirono la stagione con un record di 90-72, nove partite davanti agli Oakland Athletics, al secondo posto. La loro percentuale di vittorie di .556 fu la più bassa tra tutte le otto squadre della postseason del 2010. Nella postseason, i Rangers si trovarono di fronte nelle ALDS i Tampa Bay Rays, la prima testa di serie. I Rangers vinsero le prime due partite al Tropicana Field con un ampio margine, portando i Rays sull'orlo dell'eliminazione, ma, Tampa vinse le successive due partite al Rangers Ballpark ad Arlington per forzare alla decisiva Gara 5 al Tropicana Field. Gara 5 fu un'altra vittoria decisiva dei Rangers, quando l'asso Cliff Lee tenne sotto controllo i Rays e l'attacco di Texas colpì ancora una volta l'asso di casa, David Price. Questa fu la prima vittoria nella serie di postseason nella storia della franchigia e, in più, i Rangers erano anche l'ultima squadra che non aveva mai vinto una serie di postseason. Nelle ALCS, i Rangers si trovarono di fronte la vincente della wild-card dei New York Yankees, con cui avevano perso tutte e tre le loro apparizioni nelle postseason precedenti. Gli Yankees avevano spazzato la seconda testa di serie dei Minnesota Twins nella loro ALDS. I Rangers mantennero un vantaggio di 5-0 in Gara 1, solo per vedere gli Yankees ritornare e batterli 6-5. Ma, le successive tre partite furono tutte a loro favore, e i Rangers presero un vantaggio di 3-1 nella serie. Gli Yankees vinsero Gara 5 con un ampio margine, ma furono ancora una volta battuti in Gara 6, 6-1, trascinati dalle valide di Vladimir Guerrero. Le prestazioni dell'MVP Josh Hamilton comprendevano quattro fuoricampo, che eguagliavano il record delle ALCS, aiutando i Rangers a raggiungere la loro prima World Series. Fu anche la prima volta dal 1991 che i campione dell'AL West vincevano il pennant. Gli Angels, vincitori del 2002 avevano vinto la wild card. Come i Rangers, i Giants e i loro fans avevano avuto una lunga storia di delusioni dallo spostamento della franchigia da New York a San Francisco prima dell'inizio della stagione 1958. I Giants avevano vinto le ultime World Series contro i Cleveland Indians nel 1954. Dopo lo spostamento, apparvero nelle Series tre volte, ma persero ogni volta. Tra queste, una sconfitta in sette partite con i New York Yankees nel 1962, una sweep in quattro partite dai loro rivali cross-bay degli Oakland Athletics nel 1989, che fu rovinata dal terremoto di Loma Prieta, e un'altra sconfitta in sette partite dagli Anaheim Angels nel 2002 dopo essere stati a otto outs dal titolo in Gara 6. La loro ultima apparizione nella postseason fu nel 2003, quando persero nelle NLDS con i campioni delle World Series dei Florida Marlins. I Giants iniziarono il 2010 con un forte pitching staff guidato dal due volte vincitore del Cy Young Award, Tim Lincecum, e un solido bullpen guidato dal closer Brian Wilson. Tra le acquisizioni nell'offseason figuravano i free agents Mark DeRosa, in precedenza ai St. Louis Cardinals, e Aubrey Huff, in precedenza ai Detroit Tigers. Nel corso della stagione, il front office dei Giants fece una serie di trade per rafforzare il loro attacco. Il free agent Pat Burrell fu preso a fine maggio dopo essere stato liberato dai Tampa Bay Rays, mentre Buster Posey, che aveva iniziato la stagione in triplo A a Fresno, fu chiamato a fine maggio e diventò il catcher titolare dopo che i Giants avevano scambiato Bengie Molina con i Texas Rangers. Nel mese di agosto, José Guillén fu preso in uno scambio con i Kansas City Royals, e Cody Ross fu preso dai waivers dei Florida Marlins. I Giants trascorsero gran parte della prima parte della stagione al secondo o al terzo posto in classifica della NL West, dietro ai San Diego Padres e in qualche occasione ai Los Angeles Dodgers e Colorado Rockies. Entrarono nel break dell'All-Star al quarto posto, dietro Padres, Colorado Rockies e Dodgers. Ma, chiusero luglio al secondo posto dietro ai Padres, con un record nel mese di vittorie-sconfitte di 20-8. Il 26 agosto, i Padres subirono dieci sconfitte consecutive che permisero ai Giants di guadagnare terreno. I Giants affiancarono i Padres al primo posto il 10 settembre e le due squadre si scambiarono il primo posto nei successi 15 giorni. Poi, i Giants presero il comando il 26 settembre, quando realizzarono quattro vittorie consecutive accoppiate alle tre sconfitte consecutive dei Padres. I Giants erano tre partite davanti ai Padres prima dell'ultimo week end della regular season, con una serie di tre partite tra le due squadre in cui i Padres dovevano realizzare una sweep per forzare il tie-breaker. I Padres vinsero le prime due partite, ma i Giants prevalsero nella partita finale, 3-0, per aggiudicarsi il settimo titolo della franchigia nella NL West. Nelle Division Series, i Giants si trovarono di fronte gli Atlanta Braves, vincitori della Wild Card, nell'ultimo giorno della stagione regolare. Tutte le partite furono vinte per un punto, con i Giants che conquistarono la serie con tre partite a una. I Giants vinsero grazie ai 14 strikeout di Lincecum in Gara 1 e ai recuperi in Gara 3 e 4. Nelle NLCS, erano dati perdenti contro i due volte campione uscenti della National League, i Philadelphia Phillies. Il fuoricampo da due di Ross in Gara 1 contro l'asso dei Phillies Roy Halladay aiutò i Giants a vincere l'opener per 4-3. Persero Gara 2, ma tornarono a vincere Gara 3 grazie alla forte performance di Matt Cain e alle incisive valide di Ross. Gara 4 vide i Giants vincenti con un walk-off sac fly di Juan Uribe. Con i Phillies che vinsero gara 5, 4-2, le serie rimasero a Philadelphia. I Phillies andarono in vantaggio 2-0 nel primo inning di Gara 6, ma i Giants pareggiarono nel terzo e il loro bullpen tenne l'attacco dei Phillies sotto controllo per il resto degli innings. Questo sforzo del bullpen dei Giants incluse le apparizioni come rilievi di Tim Lincecum e Madison Bumgarner, che erano entrambi parte della rotation nei playoff dei Giants. Nell'ottavo, Uribe colpì un home run a destra che a malapena uscì oltre il muro e diede ai Giants il vantaggio di 3-2. Wilson entrò nell'ottavo per realizzare cinque out e la salvezza, aggiudicandosi la serie. Questa fu la prima volta che i campione della NL West entravano nelle World Series da quando gli Arizona Diamondbacks lo fecero nel 2001 (entrambe le apparizioni dei Giants nel 2002 e dei Colorado Rockies nel 2007 furono come vincitori della wild card). Gara 1 venne giocata mercoledì 27 ottobre allo AT&T Park di San Francisco davanti a 43936 tifosi. L'anticipato duello di lanciatori, tra gli ex vincitori del Cy Young Award Cliff Lee e Tim Lincecum, non si materializzò mai, con Lincecum che concesse i primi due punti e Lee che ne concesse sette - sei dei quali guadagnati in 4 innings e 2/3. Nel primo inning, Lincecum concesse una valida e una base su ball, rispettivamente, ai primi due battitori che affrontò: Elvis Andrus e Michael Young. Andrus segnò su un singolo di Vladimir Guerrero che colpì la gamba di Lincecum e rimbalzò in campo a destra. Nel secondo, Bengie Molina colpì valido, avanzò in terza su un doppio di Lee, e segnò sulla volata di sacrificio di Andrus. Nella parte bassa del terzo inning, Edgar Rentería raggiunse salvo la prima su errore e avanzò in seconda quando Lee colpì Andrés Torres. Rentería segnò su un doppio RBI di Freddy Sanchez, e Torres segnò su un singolo RBI di Buster Posey, pareggiando la partita. Nella parte bassa del quinto inning, Torres colpì un doppio e segnò su un altro doppio di Sanchez. Lee poi mandò in base Pat Burrell e concesse due singoli back-to-back a Cody Ross e Aubrey Huff, che fecero segnare Sanchez e Burrell. Lee fu poi sostituito da Darren O'Day, che concesse un home run da tre punti a Juan Uribe, aumentando il vantaggio dei Giants a sei punti. Nella parte alta del sesto inning, Lincecum mise strikeout i primi due battitori che affrontò, ma concesse la base a Ian Kinsler, che poi segnò su un doppio di Molina. Molina avanzò in terza su un singolo di Mitch Moreland e segnò su un singolo di David Murphy. Lincecum venne sostituito, dopo aver lanciato 5 innings e 2/3. I Giants aumentarono il loro vantaggio nella parte bassa dell'ottavo. Il rilievo dei Rangers, Mark Lowe, concesse un singolo a Rentería, che avanzò in terza su un errore di Vladimir Guerrero. Rentería poi segnò sul doppio del pinch hitter Travis Ishikawa. Sanchez mise a segno un singolo facendo segnare Ishikawa, e avanzò in seconda su un altro errore di Guerrero. Lowe effettuò un altro out prima di essere sostituito da Michael Kirkman, che concesse un singolo a Nate Schierholtz mandando Sanchez a punto. Nella parte alta del nono, il rilievo dei Giants Ramón Ramírez concesse un singolo al pinch hitter, Julio Borbon, e mandò in base Andrus, prima di essere sostituito da Jeremy Affeldt. Il nuovo rilievo effettuò un lancio pazzo e diede la base a Josh Hamilton caricando le basi, e fu prontamente sostituito dal closer Brian Wilson. Guerrero colpì una volata di sacrificio facendo segnare Borbon, e il doppio di Nelson Cruz fece segnare Andrus e Hamilton, ma Kinsler andò al volo per terminare la partita. Gara 2 iniziò come un duello tra il pitcher dei San Francisco Matt Cain e C.J. Wilson dei Texas. Ian Kinsler leadoff nella parte alta del quinto colpì una palla al volo profonda che non uscì per un pollice oltre la recinzione. La palla rimbalzò alta sulla parte superiore del muro del centro campo e cadde nel campo di gioco, costringendo Kinsler ad accontentarsi di un doppio. Nella parte bassa dell'inning, Edgar Rentería colpì un home run a sinistra per dare a San Francisco il vantaggio di 1-0. I Texas si resero minacciosi nella parte alta del sesto con i singolo back-to-back di Michael Young e Josh Hamilton, che avanzarono in posizione punto sul lancio pazzo di Cain contro Nelson Cruz. Cain successivamente eliminò Cruz e Kinsler su pop, ponendo fine alla minaccia. I Giants aggiunsero un punto nella parte bassa del settimo quando Cody Ross andò in base su ball, avanzò in seconda su un groundout di Aubrey Huff, e poi segnò su un singolo di Juan Uribe. Wilson fu rimosso dal gioco per una vescica nel settimo inning e venne sostituito da Darren Oliver. Cain lanciò 7 innings e 2/3, concedendo solo quattro valide. La performance di Cain fu la sua terza e ultima della postseason, una serie di playoff in cui aveva lanciato 21 innings e 1/3 senza concedere punti guadagnati. Nell'ottavo inning, il rilievo dei Texas Darren O'Day mise strikeout Andrés Torres e Freddy Sanchez per registrare i primi due eliminati. Buster Posey colpì un singolo nel mezzo, e O'Day fu sostituito da Derek Holland. Il rilievo diede la base a Nate Schierholtz e a Cody Ross per caricare le basi, poi ancora una base a Huff per il punto che aumentò il vantaggio dei Giants a 3-0. Mark Lowe poi sostituì Holland, e concesse a Uribe la base per forzare un altro punto. Rentería poi colpì un singolo a sinistra, che fece segnare Ross e Huff e aumentare il vantaggio dei Giants a 6-0. Lowe fu poi sostituito da Michael Kirkman, che concesse un triplo al pinch hitter Aaron Rowand, facendo segnare Uribe e Renteria. Rowand poi segnò su un doppio di Andrés Torres. Il rilievo dei San Francisco Guillermo Mota chiuse definitivamente fuori i Rangers nel nono per dare ai Giants il vantaggio nella serie di 2-0. Nate Schierholtz effettuò una presa in tuffo per terminare la partita. Dopo il canonico giorno di riposo per il trasferimento ad Arlington, Gara 3 andò in scena sabato 30 ottobre al Rangers Ballpark davanti a oltre 51000 tifosi. Tutti i punti segnati in Gara 3 furono prodotti da fuoricampo. Nella parte inferiore del secondo inning il partente dei Giants, Jonathan Sánchez, concesse un doppio a Nelson Cruz e la base su ball a Bengie Molina prima di incassare l'home run da tre punti di Mitch Moreland. Nella parte bassa del quinto inning, Sánchez concesse un home run solitario a Josh Hamilton, che sarebbe stato l'ultimo battitore che avrebbe dovuto affrontare. Cody Ross e Andrés Torres accorciarono lo svantaggio a metà con due fuoricampo solitari, rispettivamente al settimo e ottavo inning, contro il partente dei Rangers Colby Lewis. Il closer di Texas, Neftali Feliz, lanciò un nono inning perfetto per proteggere la prima e unica vittoria nella serie dei Rangers. Questa fu la prima partita delle World Series vinta da una squadra del Texas, dato che gli Houston Astros avevano incassato una sweep nel 2005. In Gara 4, i Giants iniziarono con il 21enne rookie Madison Bumgarner opposto a Tommy Hunter dei Rangers. Bumgarner fu eccezionale, lanciò otto innings shutout, concedendo solo tre valide e permise solo ad un Rangers di raggiungere la seconda base. Un fuoricampo da due di Aubrey Huff nel terzo inning contro Hunter fu sufficiente per la vittoria dei Giants. Gli altri due punti furono segnati grazie ad un doppio di Andrés Torres nel settimo e da un home run solitario di Buster Posey nell'ottavo inning. Bumgarner diventò anche il quinto lanciatore più giovane ad iniziare una partita delle World Series, e il quarto più giovane a vincerne una. Bumgarner e Posey erano la prima batteria rookie ad iniziare una partita delle World Series da Spec Shea e Yogi Berra nel 1947. Con il vantaggio di 3 a 1 nelle serie, ai Giants era sufficiente la vittoria in casa dei Rangers per aggiudicarsi il tanto agognato titolo. Gara 5 fu la rivincita dei lanciatori di Gara 1, gli Cy Young Awards Cliff Lee e Tim Lincecum. Sotto 3-1 nella serie, i Rangers avevano bisogno di una vittoria nel loro campo per allungare la serie e tornare a San Francisco. Il risultato fu il mancato duello tra i due pitcher in Gara 1. Sia Lee che Lincecum lanciarono sei innings shutout, con Lincecum che concesse solo due valide contro le tre di Lee. Nella parte alta del settimo inning, Cody Ross e Juan Uribe colpirono singoli back-to-back per mettere due corridori in base con nessun out. Il battitore successivo dei Giants, Aubrey Huff, che non aveva mai eseguito un bunt nella sua carriera in Major League, effettuò con successo un bunt di sacrificio, in cui solo una rapida giocata di Lee impedì a Huff di raggiungere salvo la prima. I corridori erano in seconda e terza base quando si presentò al piatto Pat Burrell. Lee mise strikeout Burrell (10a volta che Burrell andava strikeout nella serie), ma poi concesse un homer da tre punti con uno slider sul conteggio di 2-0 ad Edgar Rentería, mettendo i Giants avanti 3-0. Con un out nella parte bassa del settimo, Nelson Cruz colpì un fuoricampo solitario che ridusse il deficit a 3-1, rompendo la striscia di 18 inning senza punti dei Rangers - la più lunga di tutta la stagione. Lincecum diede la base al battitore successivo, Ian Kinsler, per portare il punto del pareggio al piatto nella parte bassa del settimo ma mise strikeout i successivi due battitori di Texas ponendo fine alla minaccia. Il closer dei Rangers, Neftali Feliz, lanciò due inning a zero, e Lincecum lanciò l'ottavo eliminando il 9°, 1° e 2° del lineup, mantenendo il punteggio sul 3-1. Brian Wilson, vincitore della classifica della MLB del 2010 con 48 salvezze, rilevò Lincecum nella parte bassa del nono. Di fronte al cuore dell'ordine di battuta dei Texas, Wilson fece un rapido lavoro con i primi due battitori, mettendo strikeout Josh Hamilton con quattro lanci e fece battere un grounder a Vladimir Guerrero su Rentería. Questo portò Nelson Cruz al piatto come ultima speranza per i Texas. Cruz lavorò il conteggio portandosi sul 3-2, ma Wilson lo mise strikeout facendolo sventolare a vuoto per sigillare il titolo delle World Series. San Francisco superò ai punti Texas 29-12, e mise shutout i Rangers due volte. I Giants diventarono la seconda squadra nella postseason 2010 a registrare due shutouts in una serie da quando i Philadelphia Phillies lo fecero con i Cincinnati Reds due volte nelle NLDS. I Rangers furono la prima squadra ad incassare due shutouts nelle World Series da quando i Baltimore Orioles avevano inflitto tre shutouts contro i Los Angeles Dodgers nella sweep delle World Series del 1966. Il fuoricampo da tre di Edgar Rentería era la seconda valida decisiva nelle World Series della sua carriera, la prima era stata con i Florida Marlins nel 1997. Edgar fu nominato MVP della serie battendo .412 (7 su 17) con sei RBI nella serie. Il titolo dei Giants stabilì dei primati, non solo per la squadra, ma anche per la città di San Francisco e la San Francisco Bay Area.

- I Giants: Avevano vinto le World Series nel 1954, quando erano a New York. Vincevano il loro primo titolo da quando si erano trasferiti a San Francisco.

- La città di San Francisco: Vinceva la 1a World Series; Il maggiore titolo nello sport professionistico era stato conquistato con i 49ers che avevano vinto il Super Bowl XXIX nel 1995.

- La Bay Area: Vinceva la 1a World Series da quando gli Oakland Athletics avevano spazzato i Giants nel 1989; Il maggiore titolo nello sport professionistico era stato conquistato con i 49ers che avevano vinto il Super Bowl XXIX nel 1995.

Nel riassumere i primati, il presidente dei Giants Larry Baer, residente a San Francisco da quattro generazioni, disse che la squadra dedicava il titolo ai "53 anni di giocatori, coaches e managers dei San Francisco Giants ...e ai milioni di fans".

I Giants tennero una parata per la vittoria il 3 novembre, seguendo lo stesso percorso della parata che il team aveva percorso quando si trasferirono in città. Si stimarono un milione di fans lungo il percorso, il corteo e il comizio alla City Hall fu il più grande avvenimento di sempre nella città di San Francisco. La Bay Area Rapid Transit stabilì un record nel singolo giorno nella sua storia di utenza, rompendo il record precedente di quasi il 20 %.

Nella stagione successiva, i Rangers avrebbero vinto il titolo dell'AL West per la seconda stagione consecutiva, dopo aver condotto quella division per gran parte della season, tornando di nuovo alle World Series contro i St. Louis Cardinals. Avrebbero perso in sette partite, dopo essere stati ad uno strike dal titolo per due volte in Gara 6. I Giants, invece, avrebbero perso i playoff, nonostante fossero stati precoci leader della NL West e successivamente, verso la fine della stagione, persero il comando a favore degli Arizona Diamondbacks. I Giants del 2011 sarebbero diventati i primi campioni in carica delle World Series a perdere i playoff, dai St. Louis Cardinals del 2007. I Giants sarebbero tornati al top nel 2012, per vincere le World Series 2012.

Con il primo titolo delle World Series dei Giants a San Francisco, i San Jose Sharks della National Hockey League rimangono l'unica franchigia della Bay Area senza un campionato del mondo, non avendo vinto una Stanley Cup da quando entrarono nella NHL nel 1991.

Il programma delle World Series del 2010

Da sinistra a destra, i grandi giocatori della storia dei Giants Willie McCovey, Orlando Cepeda, Monte Irvin, Gaylord Perry, Juan Marichal durante le cerimonie prima di Gara 1

Tony Bennett canta "God Bless America" ​​durante il settimo inning di Gara 1

Freddy Sanchez dei Giants scivola in seconda base dopo aver battuto il primo dei suoi tre doppi della partita. L'interbase Elvis Andrus (# 1) riceve il tiro dell'esterno destro nel primo inning di Gara 1

Juan Uribe colpisce l'home run da tre punti contro Darren O'Day (# 56) dei Rangers nel quinto innning di Gara 1. Il ricevitore è Bengie Molina e l'arbitro di casa base è John Hirschbeck

Juan Uribe (# 5) viene accolto a casa base da Cody Ross (al centro) e Aubrey Huff dopo aver colpito l'home run da tre punti nel quinto inning di Gara 1

Freddy Sanchez (# 21) scivola a casa base per segnare l'11 punto dei Giants mentre il catcher dei Rangers, Bengie Molina, riceve l'assistenza dell'esterno centro nell'ottavo inning di Gara 1

Il closer dei San Francisco Giants Brian Wilson alza il cinque con Juan Uribe (# 5) dopo aver sconfitto per 11 a 7 i Texas Rangers in Gara 1

Andres Torres (# 56) guarda la battuta di Ian Kinsler dei Texas che rimbalza contro la parte superiore del muro per il doppio nel quinto inning di Gara 2

Edgar Renteria batte l'home run solitario nel quinto inning di Gara 2. Il catcher è Matt Treanor e l'arbitro di casa base è Sam Holbrook

Edgar Renteria (# 16) è salutato dalla panchina dopo il suo home run solitario nel quinto inning di Gara 2

Il manager dei Rangers, Ron Washington, chiama il rilievo mancino Darren Oliver dal bullpen dopo che il partente C.J. Wilson lascia a causa di una vescica nel settimo inning di Gara 2 con i Giants in vantaggio 1 a 0

Il ricevitore dei Rangers, Nate Treanor, ritorna la palla al pitcher Mark Lowe dopo il quarto ball a Juan Uribe (sulla destra) con le basi piene, mentre Nate Schierholtz va a segnare il quarto punto nell'ottavo inning di Gara 2. Alla fine dell'inning i Giants segneranno sette punti per chiudere Gara 2 con il punteggio di 9 a 0

Il closer dei Giants Guillermo Mota e il catcher Buster Posey si congratulano a vicenda dopo aver sconfitto i Texas Rangers per 9-0 in Gara 2

La bandiera americana riempie il campo esterno durante la cerimonia prima di Gara 3 al Rangers Ballpark di Arlington

Il proprietario dei Texas Rangers e hall of famer Nolan Ryan effettua il primo lancio cerimoniale di Gara 3

Mitch Moreland dei Texas Rangers colpisce il fuoricampo da tre punti nel secondo inning di Gara 3

Andres Torres dei San Francisco Giants colpisce l'home run da solista nell'ottavo inning di Gara 3 per ridurre lo svantaggio a 2-4. Il ricevitore dei Rangers è Bengie Molina

Il closer dei Texas Rangers, Neftali Feliz, ringrazia il cielo dopo aver realizzato l'ultimo strikeout, su Juan Uribe, che chiude il nono inning di Gara 3 e dona alla squadra di casa la vittoria per 4-2

Gli ex presidenti George H.W. Bush e George W. Bush, insieme con il proprietario dei Rangers Nolan Ryan, salutano il pubblico di casa prima dell'inizio di Gara 4

Freddy Sanchez tenta invano di girare un doppio gioco dopo aver eliminato Elvis Andrus (# 1) nel corso del primo inning di Gara 4

Il seconda base dei Giants Freddy Sanchez in capriola dopo aver preso un line drive di Jeff Francoeur nel secondo inning di gara 4

Michael Young dei Texas Rangers batte l'assistenza al prima base dei Giants, Travis Ishikawa, nel quarto inning di Gara 4

Freddy Sanchez dei San Francisco Giants elimina Josh Hamilton mentre tenta di rubare la seconda nel quarto inning di Gara 4

Il pitcher Alexi Ogando è aiutato dal catcher Bengie Molina dopo aver accusato un dolore alla gamba nel sesto inning di Gara 4

Il pitching coach dei Texas Rangers, Mike Maddux, chiama un nuovo lanciatore nel momento in cui Alexi Ogando deve lasciare il gioco dopo aver accusato un dolore alla gamba nel sesto inning di Gara 4

Il ricevitore dei Giants Buster Posey si avvicina al closer Brian Wilson (# 38) con il lanciatore partente Madison Bumgermer per festeggiare la vittoria dei Giants in Gara 4 con il risultato di 4-0

L'espressione di Elvis Andrus dopo essere andato strikeout nel terzo inning di Gara 5

Il prima base dei Texas, Mitch Moreland, perde la palla e Aubrey Huff (# 17) raggiunge salvo la prima nel quinto inning di Gara 5

L'esterno destro dei Texas Rangers, Nelson Cruz, manca un pop-up nel sesto inning di Gara 5

Edgar Rentería colpisce il fuoricampo da tre punti nel settimo inning di Gara 5. Il pitcher è Cliff Lee, il catcher Bengie Molina e l'arbitro di casa base è Jeff Kellogg

Il closer dei San Francisco Giants, Brian Wilson, urla di gioia dopo l'ultimo out del nono inning di Gara 5

I San Francisco Giants festeggiano la loro vittoria per 3-1 contro i Texas Rangers in Gara 5 delle World Series al Rangers Ballpark in Arlington. Il closer Brian Wilson (a sinistra) e il catcher Buster Posey si abbracciano mentre accorrono anche gli altri giocatori. Di spalle Pat Burrell (# 9)

I giocatori dei San Francisco Giants festeggiano la loro vittoria per 3-1 contro i Texas Rangers in gara 5 delle World Series e la conquista delle World Series 2010

Il closer Brian Wilson (a sinistra) e il partente Tim Lincecum celebrano la vittoria in Gara 5 e la conquista delle World Series 2010

L'interbase dei Texas Rangers, Elvis Andrus, siede solitario in panchina dopo la sconfitta in Gara 5

I fans dei San Francisco Giants festeggiano la vittoria per 3-1 in Gara 5 e la conquista delle World Series 2010 al Rangers Ballpark ad Arlington

Andres Torres dei San Francisco Giants festeggia la vittoria dei Giants per 3-1 contro i Texas Rangers in Gara 5 alzando il trofeo delle World Series

Pablo Sandoval alza il Commissioners' Trophy per celebrare la vittoria dei Giants in Gara 5, per 3-1, e la conquista delle World Series 2010

Il manager dei San Francisco Giants, Bruce Bochy, mostra il trofeo delle World Series 2010 dopo che i Giants hanno sconfitto i Texas Rangers per 3-1 in Gara 5 e vinto la serie al Rangers Ballpark di Arlington

Edgar Rentería alza il trofeo di MVP. Rentería è diventato il quinto interbase nella storia della Major League ad essere nominato Most Valuable Player delle World Series. Rentería aveva battuto il punto vincente, un fuoricampo da tre, per vincere Gara 5

I tifosi di San Francisco affollano Market Street durante la parata per la vittoria delle World Series 2010

Il manager dei Giants, Bruce Bochy sfila con il trofeo delle World Series 2010 lungo Market Street

Aubrey Huff (al centro) alza un perizoma rosso in aria durante la cerimonia di fronte alla City Hall dopo la sfilata per la vittoria delle World Series celebrata a San Francisco il 3 novembre 2010. A sinistra il sindaco di San Francisco, Gavin Newsom, in camicia bianca, incita la folla

Da sinistra: Il manager dei Giants Bruce Bochy, l'Hall of Famer Willie Mays, il presidente Barack Obama e il general manager Brian Sabean. Mays e Obama alzano la casacca # 44 dei Giants, appartenuta a Mays, con tutte le firme dei giocatori che è stata donata al presidente durante la cerimonia in loro onore alla Casa Bianca

Le copertine di Sport Illustrated per la vittoria dei Giants nelle World Series del 2010

 

Le World Series del 2011 furono la 107a edizione delle championship series della Major League Baseball. La serie al meglio delle sette partite fu giocata tra i Texas Rangers, vincitori del pennant dell'American League, e i St. Louis Cardinals, campioni della National League. I Cardinals sconfissero i Rangers in sette partite per vincere il loro 11° titolo delle World Series. La serie iniziò il 19 ottobre, in anticipo rispetto alla stagione precedente in modo che nessuna partita venisse giocata a novembre. I Cards godettero del vantaggio del campo di casa perché la NL aveva vinto per 5-1 il Midsummer Classic giocato il 12 luglio a Phoenix. Le World Series del 2011 furono le prime in cui vennero giocate tutte e sette le partite dal 2002. Questa serie fu solo la seconda volta che i Rangers e i Cardinals si scontravano; avevano giocato nell'interleague della regular season nel 2004, e i Cardinals avevano vinto due partite di una serie di tre in Texas. Fu il primo incarico nelle World Series per gli arbitri Greg Gibson e Ron Kulpa. Ciascuno degli altri arbitri aveva già lavorato in una World Series. I Rangers apparivano nella loro seconda consecutiva World Series; dopo aver perso le Series del 2010 con i San Francisco Giants in cinque partite. Furono la prima squadra dell'American League a giocare in consecutive World Series dai New York Yankees del 1998-2001. Nel 2010, i Texas Rangers dopo 50 stagioni (contando anche quelle come Washington Senators), era l'unico team della Major League Baseball a non aver ancora vinto una serie di postseason, ed era una delle tre squadre (insieme con i Seattle Mariners e gli Washington Nationals) a non comparire mai nelle World Series. Tuttavia, in quella stagione, i Rangers vinsero la loro prima serie di postseason e fecero la loro prima apparizione alle World Series. Durante l'offseason, Chuck Greenberg, che insieme a Nolan Ryan aveva acquistato i Rangers di Tom Hicks durante la stagione 2010, si ritirò, facendo di Ryan il principale proprietario dei Rangers. Le partenze di giocatori degni di nota durante l'offseason includevano il lanciatore Cliff Lee e l'outfielder/DH Vladimir Guerrero, entrambi come free agents, e il catcher Bengie Molina, che si era ritirato. Ci furono notevoli acquisti di free agents durante l'offseason che includevano i lanciatori Yoshinori Tateyama e Brandon Webb, il ricevitore Yorvit Torrealba e il terza base Adrián Beltre. Nel mese di gennaio, come parte di uno scambio a tre vie con i Toronto Blue Jays e i Los Angeles Angels of Anaheim, i Rangers presero il catcher Mike Napoli in cambio del pitcher Frank Francisco. Durante la stagione, presero il lanciatore Koji Uehara dai Baltimore Orioles in cambio dell'infielder Chris Davis e Mike Adams dai San Diego Padres in cambio di due lanciatori di minor league. Il pitcher Arthur Rhodes fu rilasciato e firmò con i St. Louis Cardinals alcuni giorni dopo; di conseguenza, Rhodes avrebbe avuto il diritto di ricevere l'anello delle World Series a prescindere da quale squadra avesse vinto. Con l'eccezione di un giorno di fine aprile e un breve tratto all'inizio di maggio, i Rangers rimasero in testa alla classifica dell'American League West per gran parte della stagione. Finirono la stagione con un record della franchigia di 96-66 (percentuale di vittorie di .593) e vinsero il loro secondo titolo consecutivo di division e il quinto globale, con 10 partite davanti al secondo posto dei Los Angeles Angels of Anaheim. Stabilirono anche un record della franchigia per l'affluenza di pubblico con 2.946.949 presenze. Texas stabilì il record per il maggior numero di shutouts nell'American League. Tutti e cinque i membri della starting rotation rimasero nella rotazione per l'intero anno. C.J. Wilson fu primo della League, a pari merito, con 34 partenze, mentre Derek Holland con quattro shutouts fu il primo nell'American League, e ogni altro lanciatore realizzò almeno 13 vittorie. L'attacco ebbe anche un altro buon anno con tre giocatori che ottennero 30 o più fuoricampo per la prima volta nella storia della franchigia, e Ian Kinsler completò la sua seconda stagione 30-30. I Rangers poi sconfissero i Tampa Bay Rays, tre giochi a uno, nelle Division Series prima di battere i Detroit Tigers, quattro giochi a due, nelle Championship Series. I Cardinals apparivano nella loro 18° World Series, e la terza in otto anni. Avevano perso con i Boston Red Sox nel 2004, ma avevano vinto nel 2006 contro i Detroit Tigers. I Cards facevano la loro prima apparizione nelle World Series dal 2006, quando inanellarono il loro 10° titolo delle World Series. Queste erano le seste World Series del manager Tony La Russa e le terze con i Cards. L'ultima apparizione postseason di St. Louis era stata nel 2009, dove vennero spazzati dai Los Angeles Dodgers nelle Division Series. Avevano finito la stagione 2010 con un record di 86-76 (.531), classificandosi al secondo posto nella Central, cinque giochi dietro ai Cincinnati Reds. Durante l'offseason 2010, il team aveva firmato nuovi contratti con il manager Tony La Russa e raccolto l'opzione dell'all-star slugger Albert Pujols. Tra le partenze offseason figuravano l'interbase Brendan Ryan (ceduto ai Seattle Mariners) e il lanciatore di rilievo Blake Hawksworth (ceduto ai Los Angeles Dodgers). Inoltre, durante l'offseason la squadra aveva annunciato che l'asso Adam Wainwright avrebbe perso l'intera stagione a causa dell'intervento chirurgico Tommy John. Tra gli acquisti degni di nota nell'offseason figuravano l'interbase Ryan Theriot, l'outfielder Lance Berkman, il catcher Gerald Laird e l'infielder Nick Punto. Dopo un certo numero di salvezze perse, a fine aprile i Cardinals rimossero il lanciatore Ryan Franklin dal ruolo di closer e lo rilasciarono il 29 giugno. Il 27 luglio, i Cards scambiarono l'outfielder Colby Rasmus e i lanciatori Trever Miller, Brian Tallet e P.J. Walters ai Toronto Blue Jays per i lanciatori Edwin Jackson, Marc Rzepczynski, Octavio Dotel, e l'outfielder Corey Patterson. Presero Rafael Furcal dai Dodgers in cambio di Alex Castellanos, un outfielder di minor league. L'11 agosto, firmarono il lanciatore free agent Arthur Rhodes, che era stato rilasciato alcuni giorni prima dai Texas Rangers. St. Louis trascorse gran parte della prima parte della stagione 2011 al primo posto nella NL Central, ma scese al secondo posto il 27 luglio. Il 25 agosto, la squadra inseguiva gli Atlanta Braves in classifica per la NL Wild Card con 10 partite e 1/2. Poi accumularono un record di 21-9, dal 26 agosto al 27 settembre, mentre i Braves andarono 10-19 nello stesso periodo. Nel frattempo, il 23 settembre, i Milwaukee Brewers conquistarono il titolo della Central division. Il 28 settembre, con i Cards e i Braves appaiati in cima alla classifica della Wild Card nell'ultimo giorno della regular season, St. Louis sconfisse gli Astros 8-0 a Houston, mentre i Braves persero in casa contro il Philadelphia Phillies 4-3 in 13 innings, assicurando la seconda wild card nella storia della franchigia. St. Louis finì con un record di 90-72, sei partite dietro i Brewers nella NL Central, ma una partita dai Braves nel Wild Card. Sconfissero i Phillies tre partite a due nelle National League Division Series, e poi sconfissero i Brewers nelle Championship Series, quattro partite a due. I Cards furono sostenuti dai fans che brandivano la loro nuova mascotte portafortuna Rally Squirrel (era il nome dato allo scoiattolo grigio americano - Sciurus Carolinensis -, che apparve il 5 ottobre 2011 al Busch Stadium e corse attraverso il piatto di casa base durante Gara 4 delle NLDS tra i Philadelphia e St. Louis, con i Cards sotto 2 partite a 1. Lo scoiattolo catturò l'attenzione dei media americani, e venne adottato come mascotte non ufficiale dai Cards e dalla popolazione di St. Louis). Gara 1 si giocò mercoledì 19 ottobre al Busch Stadium di St. Louis, davanti a 46406 tifosi. Gli aces di entrambe le squadre erano sul monte di lancio per la gara d'apertura: C.J. Wilson affrontava Chris Carpenter. Entrambi i partenti tennero la partita sullo 0-0 per i primi tre inning. Nel quarto, Albert Pujols da leadoff fu colpito, seguito dal doppio da Matt Holliday, e dal singolo di Lance Berkman che portò entrambi i corridori a punto. Il vantaggio non sarebbe durato a lungo. Mike Napoli colpì un home run da due punti per pareggiare nel successivo inning. David Freese colpì un doppio nel sesto con uno fuori, e andò in terza su un lancio pazzo. Subito dopo Yadier Molina andò strikeout e Nick Punto ottenne la base su ball. Allen Craig entrò come pinch hitter per Carpenter. Alexi Ogando rilevò Wilson, cercando di chiudere l'inning. Craig colpì un lancio, sul conteggio di 1-2, lungo la linea di foul a destra che rimase fuori dal tentativo di presa in tuffo di Nelson Cruz. Freese segnò per dare a St. Louis il vantaggio. Nel settimo, i Cards corsero dei guai quando Cruz colpì un singolo e Napoli andò in base su ball e Texas poteva contare su due corridori con un out. Il pitcher Marc Rzepczynski entrò per affrontare il pinch hitter Craig Gentry e lo mise strikeout. Il pinch hitter Esteban Germán era il battitore successivo e Rzepczynski mise K pure lui. Nel nono, il closer Jason Motte lanciò un facile 1-2-3 per chiudere l'inning e dare a St. Louis la vittoria per 3-2. La polemica colpì l'inning, quando Adrián Beltre fu vittima di una cattiva chiamata. Beltre colpì un grounder sulla terza, e Descalso tirò la palla in prima per eliminarlo, ma il replay dimostrò che la palla sarebbe stato un foul ball perchè lo aveva colpito al piede. Gara 2 andò in scena il giorno dopo e vide il duello dei pitchers Jaime García e Colby Lewis. Entrambi i partenti non concessero punti attraverso i primi sei inning. Un paio di ottime giocate difensive di Elvis Andrus fermarono i tentativi di allungare dei Cardinals. Nel settimo, David Freese nuovamente diede inizio alla riscossa dei St. Louis, proprio come in Gara 1. Mise a segno un singolo con uno fuori, e andò in terza su valida di Nick Punto con due out. Allen Craig, pinch hitter per García, affrontò Alexi Ogando, creando la stessa situazione della notte precedente. Ancora una volta, Craig battè Ogando con un singolo al destro per spingere Freese a punto. Jason Motte salì sul monte nel nono per la salvezza. Ian Kinsler da leadoff colpì un singolo bloop, e rubò la seconda con Andrus in battuta. Andrus centrò un singolo al centro e andò in seconda sul tiro a casa, grazie all'errore di Albert Pujols. Con corridori in seconda e terza e zero out, Tony La Russa cambiò Motte con Arthur Rhodes. Le volate di sacrificio consecutive di Josh Hamilton e di Michael Young diedero ai Texas il vantaggio. Neftali Feliz entrò nel nono, concedendo al leadoff Yadier Molina la base su ball, ma eliminò i successivi tre battitori, chiudendo la partita e pareggiando la serie con una sola gara a testa. Le serie si spostarono al Rangers Ballpark ad Arlington per Gara 3 che si giocò il 22 ottobre. Dopo un totale di soli otto punti segnati nelle prime due partite a St. Louis, gli attacchi delle due formazioni misero a segno 23 punti combinati nella notte storica ad Arlington in cui Albert Pujols realizzò quello che è stato descritto come "the greatest individual hitting performance in World Series history" (la più grande performance individuale di battuta nella storia delle World Series). Allen Craig colpì un home run nel primo inning per mettere i Cardinals avanti 1-0. I Cards segnarono ancora quattro punti nel quarto dopo una chiamata discutibile in prima base dell'umpire Ron Kulpa e un punto su un errore di Mike Napoli, ma i Rangers reagirono nella parte inferiore dell'inning: Michael Young e Nelson Cruz colpirono due fuoricampo per portarsi sul 5-3. Ma nel successivo inning i Cards aggiunsero altri tre punti, tra cui quello che divenne la giocata vincente con il doppio di Yadier Molina da due RBI che portò il punteggio sull'8-3. I Rangers risposero con tre punti nella metà inferiore dell'inning per riportare la partita di nuovo a due punti di differenza. Albert Pujols, che era andato hitless attraverso le prime due partite, colpì un fuoricampo da 423 ft (129 m) contro Alexi Ogando nel sesto inning che aggiunse altri tre punti. Nella notte, mise a segno altri due fuoricampo e sei RBI in totale. I Cardinals vinsero la partita con il punteggio di 16-7, conducendo la serie per 2-1. Albert Pujols si era affiancato a Babe Ruth (1926, 1928) e Reggie Jackson (1977) come gli unici giocatori nella storia del baseball a colpire tre home run in una partita delle World Series. Pujols andò 5 su 6 con due singoli, tre fuoricampo, quattro punti segnati e sei RBI. Yadier Molina colpì due doppi e quattro RBI. David Freese continuò la postseason con la sua striscia di 13 partite dove aveva battuto valido realizzandone due (un doppio) e due RBI. Pujols diventò il primo giocatore nella storia delle World Series a realizzare valide in quattro inning consecutivi: il quarto (singolo), quinto (singolo), sesto (HR e tre RBI), e il settimo (HR e due RBI). Eguagliò il record per il maggior numero di fuoricampo (3), il maggior numero di valide (5) e il maggior numero di RBI (6) in una partita delle World Series e stabilì un nuovo record con 14 basi totali. I 16 punti segnati dai Cardinals erano il maggior numero di punti segnati in una partita delle World Series dal 2002, quando i San Francisco Giants ne realizzarono 16 contro gli Anaheim Angels. Il record attuale è di 18 dei New York Yankees contro i New York Giants nel 1936. Dopo l'altissimo punteggio della sera prima, in Gara 4 Derek Holland addormentò le mazze dei Cards, lanciando 8 innings e 1/3 e concedendo due sole valide. Lance Berkman realizzò entrambe le valide degli ospiti. Nel primo inning Josh Hamilton con il suo doppio mandò a segno Andrus per mettere avanti i Rangers per la seconda volta nella serie. Un fuoricampo da tre run di Mike Napoli diede a Holland un comodo vantaggio di 4-0. Gli ospiti gestirono un piccolo tentativo di recupero nel nono, ma non riuscirono a segnare contro il closer Neftali Feliz. I partenti di Gara 1, C.J. Wilson e Chris Carpenter, si affrontarono di nuovo in Gara 5. Wilson concesse la base a due battitori, Matt Holliday e Lance Berkman, nel secondo inning che segnarono, aiutati in parte da un errore di David Murphy. Nonostante i Rangers avessero concesso nove basi su ball nella partita (tra cui tre volte intenzionalmente a Albert Pujols), i Cardinals non segnarono più, lasciando dodici corridori in base. Mitch Moreland colpì un home run solitario nel terzo, e Adrián Beltre ne colpì uno nel sesto per andare sul 2-2. La metà inferiore dell'ottavo inning fu caratterizzato da una serie di pasticci nel bullpen dei Cardinals, abbandonando Tony La Russa con il closer Jason Motte in una situazione cruciale. Dopo che Michael Young aveva esordito da leadoff con un doppio, La Russa mandò sia Motte (mano destra) che il rilievo mancino Marc Rzepczynski ad iniziare il warmup. Però, il coach del bullpen dei Cardinals, Derek Lilliquist, più tardi confessò di aver sentito chiamare solo il nome di Rzepczynski. Quando La Russa si accorse che Motte non era in fase di riscaldamento, fece una seconda chiamata al bullpen, ma questa volta a Lilliquist parve di sentire La Russa che chiedeva del rilievo Lance Lynn, che era presumibilmente disponibile per la partita avendo lanciato solo 47 lanci in Gara 3. Dotel diede la base intenzionale a Nelson Cruz, al che La Russa chiamò Rzepczynski per affrontare il battitore mancino Murphy. Di solito, i Rangers avrebbero contrastato con un pinch hitter destro, come Craig Gentry o Yorvit Torrealba. Tuttavia, Murphy rimase in partita, colpendo un grounder contro Rzepczynski, e caricò le basi. Con Motte non ancora disponibile (La Russa pensava si fosse scaldato, ma non era ancora pronto), La Russa fu costretto a tenere Rzepczynski contro il battitore destro Mike Napoli, che colpì un doppio portando a punto Young e Cruz. Dopo lo strikeout di Moreland, La Russa chiamò Motte dal bullpen, solo per vedere con grande sorpresa uscire Lynn (fu allora che venne a sapere del grande pasticcio). A Lynn fu chiesto di passare in base Ian Kinsler, facendolo diventare il terzo lanciatore nella storia delle World Series a fare un'apparizione come rilievo unicamente per concedere una base intenzionale. Il closer Neftali Feliz entrò nel nono e salvò il vantaggio di 4 a 2, la sua seconda salvezza della serie, portando avanti i Texas sul conteggio delle partite prima del ritorno a St. Louis per Gara 6. Il 27 ottobre si giocò a St. Louis Gara 6 che fu la rivincita degli starter di Gara 2: Il mancino dei Cardinals Jaime García e il destro Colby Lewis dei Rangers. Texas andò in vantaggio subito, con Josh Hamilton che portò a punto Ian Kinsler nella parte alta del primo. I Cards risposero rapidamente con il fuoricampo di Lance Berkman da due punti nella parte bassa. Kinsler pareggiò nella parte alta del secondo con un doppio per regola, che fece segnare Craig Gentry. García venne tolto dopo soli tre inning (e 59 lanci) e sostituito con Fernando Salas. Nella parte superiore del quarto, Matt Holliday commise un errore sul pop fly del leadoff Nelson Cruz, permettendogli di arrivare in seconda. Mike Napoli lo mandò a punto con un singolo per dare ancora una volta il vantaggio ai Texas. I Cards recuperarono nella parte bassa dello stesso inning, approfittando di un errore di Michael Young e segnando su un groundout di Yadier Molina per portare il punteggio sul 3-3. David Freese iniziò la parte alta del quinto facendo cadere un pop fly di routine (il terzo consecutivo mezzo inning che iniziava con un errore), che subito si trasformò in un punto per i Texas sul doppio di Young. Il partente Colby Lewis venne sostituito nella parte bassa del sesto. Dopo aver messo strikeout Albert Pujols, Berkman colpì valido sulla terza base. Matt Holliday colpì un grounder per un possibile doppio gioco e Michael Young commise un errore nel tirare in prima (il suo secondo errore del gioco), mettendo corridori in prima e seconda. Lewis diede la base intenzionale per riempire le basi e fu sostituito con Alexi Ogando, che prontamente concesse la base su ball a Yadier Molina forzando il punto. Con i Cardinals in una posizione privilegiata per passare in vantaggio, Matt Holliday fu colto fuori dalla terza base dal catcher Mike Napoli. Holliday si ferì al dito scivolando sul ritorno in base e fu costretto a lasciare il gioco. I Rangers furono in grado di chiudere l'inning con il punteggio ancora in parità. Lance Lynn entrò a lanciare per i Cardinals nella parte alta del settimo e fu prontamente accolto con fuoricampo back-to-back di Adrián Beltre e Nelson Cruz per mettere Texas avanti di due. Ian Kinsler aggiunse il suo secondo RBI più tardi nell'inning realizzando il vantaggio di 7-4 per i Rangers. In fondo all'ottavo, Allen Craig (che era entrato come sostituto di Holliday) colpì un home run solitario per portare i Cardinals a due punti di distanza. Il closer dei Rangers Neftali Feliz entrò nella parte bassa del nono per dare ai Rangers il loro primo titolo delle World Series. Dopo aver messo strikeout Ryan Theriot, Feliz affrontò Albert Pujols. Di fronte forse al suo ultimo at-bat come Cardinals, Pujols colpì il primo lancio di Feliz a sinistra per un doppio. Feliz diede la base su ball a Lance Berkman, mettendo il punto del pareggio in prima, ma mise strikeout Craig. I Rangers erano ad un out dal titolo quando David Freese si presentò nel box. Sotto nel conteggio, 1-2, Freese colpì il lancio di Feliz che superò il tentativo di presa di Nelson Cruz e andò a colpire il muro per il triplo che pareggiò in modo drammatico la partita, 7 a 7. Si andò agli innings supplementari, e il candidato MVP dei Rangers, Josh Hamilton, mise i Texas di nuovo avanti con un imponente home run da due punti. Sotto 9-7, i Cardinals ancora una volta erano a soli tre outs per l'eliminazione. St. Louis costruì un punto per portarsi 9-8, e in seguito alla base intenzionale a Albert Pujols, Lance Berkman si presentò al piatto. Berkman lavorò sul conteggio di 2-2, e ancora una volta i Rangers erano ad uno strike di distanza dal loro primo titolo. Berkman colpì il lancio successivo di Scott Feldman per depositarlo al centro campo per un singolo, facendo segnare Jon Jay e pareggiare ancora una volta. Era la prima volta nella storia delle World Series che un team recuperava due diversi deficit di due punti nel nono inning o dopo nella stessa partita. I Rangers non riuscirono a segnare nella parte alta dell'11°, mettendo il leadoff David Freese in battuta nella parte bassa dell'inning. Freese colpì sul conteggio di 3-2 il lancio di Mark Lowe per il game-winning home run, portando le World Series a Gara 7 per la prima volta dal 2002. Degli ultimi 13 casi in cui una squadra di Major League aveva vinto Gara 6 in casa per forzare a Gara 7 nella postseason, tutti tranne uno avevano vinto Gara 7. L'eccezione furono i New York Mets nelle NLCS del 2006, contro per inciso, i Cards. Lo walk-off home run di Freese era solo il quarto in una Gara 6 nella storia delle World Series. I Cardinals impostarono due pietre miliari nella loro vittoria in Gara 6 - la prima squadra a recuperare sia nel 9° che nel 10° inning, e la prima squadra a segnare nell'8°, 9°, 10° e 11° inning. Nel Mike and Mike in the Morning il giorno successivo, l'analista senior di baseball della ESPN, Buster Olney, la definì la più grande partita della storia del baseball. Gara 6 era originariamente prevista per mercoledì 26 ottobre, ma fu rinviata a causa della previsione di forti piogge. Anche se la pioggia cadde abbastanza leggermente a St. Louis quando fu presa questa decisione, i funzionari della MLB non volevano la ripetizione di Gara 5 delle World Series del 2008, che era stata sospesa nel sesto inning e ripresa due giorni dopo. David Freese e Lance Berkman diventarono il terzo e il quarto giocatore nella storia delle World Series ad ottenere il pareggio con la loro squadra ad un out dall'eliminazione. Freese, che era un fan dei Cardinals nella periferia di St. Louis, disse che mentre stava girando le basi dopo il suo fuoricampo, pensava allo walk-off homer di Jim Edmonds per i Cardinals in Gara 6 delle National League Championship Series del 2004. Dopo che Freese aveva ricordato quel fuoricampo, Lance Berkman, che aveva giocato per gli Houston Astros sconfitti in quella serie, dichiarò: "Anch'io". Prima di Gara 7, i Cardinals sostituirono nel loro roster Matt Holliday, che si era slogato il polso in Gara 6, con Adron Chambers. Josh Hamilton e Michael Young colpirono due doppi RBI nel primo inning contro Chris Carpenter, che divenne il primo lanciatore partente in un decennio a giocare tre gare in una sola serie. David Freese con un doppio mandò a punto Pujols e Berkman nella parte bassa del primo, rompendo il record di RBI post-season, e Allen Craig colpì un homer nel terzo. Craig rubò anche un home run a Nelson Cruz nel sesto. St. Louis aggiunse altri due punti contro il pitcher di Texas, Scott Feldman, nel quinto inning senza colpire una valida. Yadier Molina prese la base su ball con le basi piene, e C.J. Wilson che rilevò Feldman, prontamente, colpì Rafael Furcal con il suo primo lancio, forzando un altro punto per il parziale di 5-2. Nel settimo inning, Lance Berkman segnò sul singolo di Molina per portare il vantaggio a 6-2. Chris Carpenter fu sostituito dopo aver lanciato sei inning e fu accreditato della vittoria. I Cardinals usarono quattro rilievi per tenere a freno le mazze dei Texas nel corso degli ultimi tre inning. Jason Motte ottenne l'out finale mandando al volo David Murphy sul guanto dell'esterno sinistro Allen Craig e il Busch Stadium andò in delirio. David Freese diventò il sesto giocatore nella storia a guadagnare sia l'MVP nelle Championship League Series che nelle World Series nella stessa postseason. I Rangers stabilirono un record delle Series per aver concesso 41 basi su ball, rompendo il precedente record di 40 detenuto dai Florida Marlins quando vinsero le World Series del 1997. Le World Series del 2011 erano solo le seconde World Series di sempre in cui un team, ad uno strike dall'eliminazione, era tornato a vincere. I Cardinals realizzarono questa impresa due volte in Gara 6. La prima fu durante le World Series del 1986 in cui i New York Mets recuperarono un deficit di 5-3 nella parte bassa del 10° inning di Gara 6 per vincere la partita e, più tardi, la decisiva Gara 7. Questo fu il terzo e ultimo titolo delle World Series del manager dei Cardinals Tony La Russa, che annunciò il suo ritiro il 31 ottobre 2011, dopo 33 stagioni come manager delle major leagues. La Russa aveva già guidato i Cardinals (2006) e gli Oakland Athletics (1989) alla vittoria nelle World Series. L'ex catcher dei Cardinals Mike Matheny, che aveva giocato per i Cards nel 2004, in cui persero le World Series, fu assunto per rimpiazzarlo. I Rangers erano diventati la prima squadra a perdere le World Series in anni consecutivi a partire dagli Atlanta Braves del 1991 e del 1992 e la prima squadra dell'American League a farlo dai New York Yankees del 1963 e 1964. Albert Pujols e C.J. Wilson avrebbero poi finito per firmare con i Los Angeles Angels of Anaheim nell'offseason, in una delle più grandi acquisizioni di free agents nella storia recente della MLB, mentre i Rangers ottennero i diritti per firmare il lanciatore giapponese Yu Darvish in sostituzione di Wilson. Nella sua prima conferenza stampa come Rangers, a Darvish fu chiesto di Gara 6 delle World Series dove David Freese aveva colpito lo walk-off home run nella parte bassa dell'11°, e disse: "Se l'anno scorso [2011], avessi concesso un home run e perso la partita, quest'anno [2012] non voglio lasciare che questo accada". Entrambe le squadre sarebbero avanzate nella postseason l'anno successivo, entrambe come wild card. I Rangers persero con i Baltimore Orioles nella partita inaugurale dell'American League Wild Card. I Cardinals vinsero la partita inaugurale della National League Wild Card contro Atlanta prima di realizzare una magica rimonta per sconfiggere gli Washington Nationals nel NLDS in cinque partite. Avanti nella NLCS 3-1 contro i San Francisco Giants, i Cardinals persero ciascuna delle ultime tre partite per chiudere la stagione e non approdare alle World Series. St. Louis sarebbe tornata alle World Series nel 2013, vincendo sui Giants per il pennant della NL. Tuttavia, i Cards avrebbero perso con i Boston Red Sox in sei partite, nonostante conducessero la serie 2-1.

Il programma delle World Series del 2011

Una fan dei St. Louis Cardinals regge il cartello "Rally Squirrel" all'esterno del Busch Stadium prima di Gara 1

Una panoramica del Busch Stadium durante l'esecuzione dell'inno prima dell'inizio di Gara 1

Da sinistra: Dr. Jill Biden (Second Lady of the United States), il veterano dell'esercito James Sperry con la figlia Hannah, e la first lady Michelle Obama ascoltano l'inno prima dell'inizio di Gara 1

I managers Tony La Russa (# 10) dei St. Louis Cardinals e Ron Washington dei Texas Rangers si stringono la mano prima dell'inizio di Gara 1

Gli ex lanciatori dei St. Louis Cardinals Bob Gibson (a sinistra) e Bruce Sutter (a destra) con Adam Wainwright (al centro) effettuano il lancio cerimoniale prima di Gara 1

Due foto del pitcher Chris Carpenter (# 29) che si tuffa sulla prima base per eliminare Elvis Andrus (# 1) nel primo inning di Gara 1. Carpenter aveva ricevuto l'assistenza non precisa del prima base Albert Pujols che aveva raccolto la battuta alla sua destra e istintivamente si era tuffato sulla base compiendo una grandissima giocata

Lance Berkman (# 12) dei St. Louis Cardinals colpisce il singolo da due RBI nella parte bassa del quarto inning contro C.J. Wilson. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Jerry Layne

Mike Napoli colpisce il fuoricampo da due punti nel quinto inning di Gara 1. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Jerry Layne

L'esterno destro Nelson Cruz non può nulla sulla valida, lungo il foul di destra, di Allen Craig nel sesto inning di Gara 1 che porta a casa il punto del vantaggio, 3-2

Il catcher Yadier Molina tocca Esteban German dopo dopo che questi ha girato il terzo strike nel settimo inning di Gara 1

Il giocatore Adrian Beltre e il manager Ron Washington protestano con l'arbitro di casa base Jerry Layne per non aver chiamato il foul ball nel nono inning di Gara 1. La battuta aveva realmente toccato il piede di Beltre ma non essendoci stata la chiamata venne eliminato in prima

Matt Holliday (# 7) e Jon Jay (# 19) festeggiano dopo l'ultimo out del nono inning di Gara 1 vinta dai Cardinals per 3-2

Da sinistra, i due Hall of Famers ed ex Cards, Red Schoendienst e Lou Brock, effettuano il lancio cerimoniale prima di Gara 2

Ian Kinsler commette un errore su una palla battuta da Lance Berkman nel quarto inning di Gara 2

Tre foto dell'interbase Elvis Andrus che con un'acrobazia ferma la battuta di Rafael Furcal e passa la palla a Ian Kinsler (# 5) per eliminare Jaime Garcia (# 54) forzato in seconda base e terminare il quinto inning di Gara 2

Ian Kinsler colpisce un singolo nel sesto inning di Gara 2. Il catcher è Yadier Molina

Nick Punto (# 8) gira il doppio gioco mentre Ian Kinsler scivola in seconda base nel sesto inning di Gara 2

David Freese (# 23) colpisce il singolo al centro contro Colby Lewis (# 48) nel settimo inning di Gara 2. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Greg Gibson

Allen Craig (# 21) colpisce un singolo RBI contro Alexi Ogando (# 41) nel settimo inning di Gara 2 per portare i Cards avanti 1-0. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Greg Gibson

Elvis Andrus colpisce il singolo al centro nel nono inning di Gara 2 che porta in terza Ian Kinsler. La successiva volata di sacrificio di Josh Hamilton farà segnare il punto del pareggio

Elvis Andrus sul sacchetto di seconda festeggia con uno scaramantico gesto il singolo e l'avanzamento, sull'errore del prima base Albert Pujols, nel nono inning di Gara 2. L'arbitro di seconda è Ron Kulpa e vicino alla seconda c'è l'interbase Rafael Furcal (# 15). In profondità l'esterno centro Jon Jay (# 19)

Michael Young colpisce la volata di sacrificio RBI nel nono inning di Gara 2 per portare in vantaggio Texas 2 a 1. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Greg Gibson

Neftali Feliz (# 30) e Mike Napoli si abbracciano dopo l'ultimo out del nono inning di Gara 2

Da ainistra: Neftali Feliz, Adrian Beltre e Mike Napoli festeggiano la vittoria in Gara 2 per 2-1

Josh Hamilton (# 32), Ian Kinsler (# 5) e Elvis Andrus (# 1) festeggiano dopo aver sconfitto il St. Louis Cardinals 2-1 in Gara 2

Il campione del mondo NBA Dirk Nowitzki effettua il lancio cerimoniale a Michael Young (# 10) dei Rangers del Texas prima di Gara 3

Allen Craig (# 21) colpisce l'homerun contro Matt Harrison (# 54) nel primo inning di Gara 3. Il catcher è Yorvit Torrealba e l'arbitro di casa base è Alfonso Marquez

Ian Kinsler rientra in prima base salvo sul pickoff di Kyle Lohse nonostante la toccata di Albert Pujols nel terzo inning di Gara 3

Le sequenze della corsa di Matt Holliday in prima dopo aver colpito in un apparente doppio gioco, 6-4-3, nel quarto inning di Gara 3. Ma il tiro di Elvis Andrus dalla seconda a Mike Napoli (# 25) era spostato dal sacchetto. I replay dimostrarono chiaramente che Napoli toccò Holliday sulla spalla prima che arrivasse in prima, ma la chiamata dell'arbitro di prima Ron Kulpa fu di salvo. I Cardinals avrebbero continuato a segnare quattro punti nell'inning

Le proteste di Mike Napoli (# 25) con l'arbitro di prima Ron Kulpa per la chiamata di salvo su Matt Holliday (# 7) nel quarto inning di Gara 3

Michael Young colpisce l'home run contro Kyle Lohse (# 26) nel quarto inning di Gara 3. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Alfonso Marquez

Nelson Cruz colpisce l'home run da due punti contro Kyle Lohse (# 26) nel nel quarto inning di Gara 3. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Alfonso Marquez

Albert Pujols (# 5) corre a casa base per segnare mentre il pitcher Scott Feldman tenta di raccogliere la battuta di David Freese verso la terza base nel quinto inning di Gara 3

Yadier Molina (# 4) colpisce il doppio da due punti nel quinto inning di Gara 3

Albert Pujols (# 5) colpisce l'home run da tre punti contro Alexi Ogando (# 41) nel sesto inning di Gara 3. Il catcher è Yorvit Torrealba e l'arbitro di casa base è Alfonso Marquez

Ryan Theriot (# 3), Rafael Furcal (# 15) festeggiano a casa base Albert Pujols (# 5) dopo il suo fuoricampo da tre punti nel sesto inning di Gara 3. Il catcher Yorvit Torrealba li guarda sconsolato

Albert Pujols (# 5) colpisce l'home run da due punti contro il rilievo di Texas, Mike Gonzalez, nel settimo inning di Gara 3. Il catcher è Yorvit Torrealba

Albert Pujols (# 5) colpisce l'home run solitario contro Darren Oliver (# 28) nel nono inning di Gara 3. Il catcher è Yorvit Torrealba e l'arbitro di casa base è Alfonso Marquez

Albert Pujols (# 5) festeggia con il compagno di squadra Matt Holliday (# 7) dopo aver colpito l'home run solitario nel nono inning di Gara 3 per il suo terzo fuoricampo della partita

Albert Pujols, l'eroe della serata, festeggia con i compagni di squadra dopo aver sconfitto i Texas Rangers 16-7 in Gara 3

L'ex presidente George W. Bush sale sul monte per lanciare la prima palla cerimoniale mentre il CEO e presidente dei Texas Rangers, Nolan Ryan, si appresta a ricevere il lancio prima dell'inizio di Gara 4

Il partente di Texas Derek Holland nel secondo inning di Gara 4

Mike Napoli colpisce l'home run da tre punti contro Mitchell Boggs nel sesto inning di Gara 4. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Ron Kulpa

Derek Holland (# 45) dopo essere stato sostituito nel nono inning di Gara 4 viene accolto da una standing ovation per la sua prestigiosa performance. Holland aveva concesso solamente due valide in 8 innings e 1/3 e nessun punto

Mike Napoli e Neftali Feliz (# 30) festeggiano dopo aver sconfitto il St. Louis Cardinals 4-0 in Gara 4

Il quarterback Hall of Fame dei Dallas Cowboys, Roger Staubach, effettua il primo lancio cerimoniale di Gara 5

Roger Staubach (a destra) con l' Hall of Famer dei Texas Rangers, Kenny Rogers, che ha ricevuto il lancio

David Murphy (# 7) effettua una presa in tuffo sulla palla colpita da Nick Punto per terminare il secondo inning di Gara 5

Mitch Moreland (# 18) colpisce il fuoricampo solitario nel terzo inning di Gara 5. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Ted Barrett

Adrian Beltre colpisce l'home run solitario contro Chris Carpenter (# 29) nel sesto inning di Gara 5. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Ted Barrett

Rafael Furcal (# 15) viene eliminato in prima dall'assistenza dell'interbase Elvis Andrus al prima base Mitch Moreland in spaccata nell'ottavo inning di Gara 5 per chiudere la ripresa

Mike Napoli (# 25) colpisce il doppio da due RBI nell'ottavo inning di Gara 5 per portare in vantaggio i Texas 4-2. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Ted Barrett

Mike Napoli (# 25) e il closer Neftali Feliz si abbracciano dopo aver sconfitto i St. Louis Cardinals 4-2 in Gara 5. Alla sinistra David Murphy (# 7) e Michael Young (# 10), a destra

L'ex MVP delle World Series 2006 dei St. Louis Cardinals David Eckstein effettua il lancio cerimoniale prima di Gara 6

Josh Hamilton colpisce il singolo RBI che fa segnare Ian Kinsler nel primo inning di Gara 6. Il catcher è Yadier Molina

Lance Berkman (# 12) colpisce l'home run da due punti contro Colby Lewis nel primo inning di Gara 6 per pareggiare la partita. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Gary Cederstrom

Ian Kinsler colpisce un doppio contro Jaime Garcia (# 54) che manda a punto Craig Gentry nel secondo inning di Gara 6. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Gary Cederstrom

Matt Holliday (# 7) e Rafael Furcal (# 15) si scontrano dopo che Holliday commette un errore su una palla battuta da Nelson Cruz nel quarto inning di Gara 6

Mike Napoli colpisce il singolo RBI che fa segnare Nelson Cruz nel quarto inning di Gara 6. Il catcher è Yadier Molina

Lance Berkman (# 12) arriva salvo in prima dopo l'errore di Michael Young (# 10) nell'effettuare il tiro al pitcher Colby Lewis (# 48) nel quarto inning di Gara 6

Yadier Molina (# 4) colpisce il ground out che fa segnare Lance Berkman nel quarto inning di Gara 6 per pareggiare, 3-3. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Gary Cederstrom

David Freese (# 23) sbaglia la presa sul pop fly di Josh Hamilton nel quinto inning di Gara 6

Il pitcher dei Texas, Alexi Ogando (# 41), concede la prima base a Yadier Molina, con le basi piene, per far segnare Lance Berkman nel sesto inning di Gara 6

Adrian Beltre colpisce l'home run solitario nel settimo inning di Gara 6. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Gary Cederstrom

Nelson Cruz guarda la palla dopo aver colpito l'home run solitario back-to-back nel settimo inning di Gara 6 che porta il vantaggio dei Texas a 6-4. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Gary Cederstrom

Ian Kinsler colpisce il singolo RBI per far segnare Derek Holland nel settimo inning di Gara 6 allungando il vantaggio di Texas a 7-4

David Freese # 23 di St. Louis Cardinals colpisce il triplo da due punti nel nono inning di Gara 6 per pareggiare la partita e rinviarla agli extra innings. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Gary Cederstrom

L'esterno destro dei Texas, Nelson Cruz, non può nulla sul triplo battuto da David Freese che colpisce la parete nel nono inning di Gara 6 per pareggiare la partita

Josh Hamilton colpisce l'home run da due punti contro Jason Motte (# 30) nel 10° inning di Gara 6 per portare avanti nuovamente Texas, 9-7. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Gary Cederstrom

Lance Berkman (# 12) colpisce il singolo RBI singolo per far segnare Jon Jay nel 10° inning di Gara 6 il punto del pareggio, 9-9. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Gary Cederstrom

David Freese # 23 di St. Louis Cardinals colpisce lo walk off home run solitario nell'11° inning per vincere Gara 6 con il punteggio di 10-9. Il catcher è Mike Napoli

La gioia di David Freese mentre gira la prima base dopo aver colpito il fuoricampo che regala la vittoria ai Cardinals nell'11° inning di Gara 6. Sullo sfondo la panchina dei Cards impazzita che corre a casa base per festeggiare l'eroe della serata

David Freese (# 23) viene festeggiato a casa base dai compagni dopo aver battuto lo walk off home run nell'11° inning per vincere Gara 6

Il lanciatore dei St. Louis Cardinals vincitore delle World Series del 1982, Bob Forsch, effettua il lancio cerimoniale prima di Gara 7

Michael Young colpisce un doppio per far segnare Josh Hamilton nel primo inning di Gara 7. Il catcher è Yadier Molina e l'arbitro di casa base è Jerry Layne

Josh Hamilton (# 32) viene festeggiato da Elvis Andrus, a sinistra, Yorvit Torrealba e dal manager Ron Washington dopo aver segnato sul doppio di Michael Young primo inning di Gara 7

David Freese (# 23) colpisce il doppio da due punti contro Matt Harrison (# 54) nel primo inning di Gara 7. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Jerry Layne

Allen Craig (# 21) colpisce l'home run solitario nel terzo inning di Gara 7 per pareggiare la partita, 2-2. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Jerry Layne

Yadier Molina (# 4) esulta accanto al coach di prima base Dave McKay dopo aver ricevuto la base su ball, con le basi piene, e fatto segnare Allen Craig nel quinto inning di Gara 7

Rafael Furcal (# 15) viene colpito da un lancio di C.J. Wilson con le basi piene per far segnare Albert Pujols nel quinto inning di Gara 7 e allungare il vantaggio dei Cardinals 5-2

L'esterno sinistro Allen Craig (# 21) ruba un home run a Nelson Cruz nel sesto inning di Gara 7

Yadier Molina (# 4) colpisce il singolo RBI per far segnare Lance Berkman nel settimo inning di Gara 7 e portare i Cards avanti 6 a 2. Il catcher è Mike Napoli e l'arbitro di casa base è Jerry Layne

Il closer Jason Motte (# 30) esulta dopo l'ultimo out del nono inning di Gara 7 per la vittoria con il risultato di 6-2, e la conquista delle World Series 2011

L'abbraccio della squadra a Jason Motte (# 30), Yadier Molina, David Freese, mentre accorrono Tyler Greene (# 27), Nick Punto (# 10) e Daniel Descalso (# 33) per la vittoria di Gara 7 e la conquista delle World Series del 2011

Albert Pujols e Lance Berkman alzano il trofeo delle World Series dopo aver sconfitto i Texas Rangers 6-2 in Gara 7

Allen Craig alza il trofeo delle World Series dopo aver sconfitto i Texas Rangers 6-2 in Gara 7

Il manager Tony La Russa a fianco di Albert Pujols mentre parla ai fans del Busch Stadium dopo la vittoria delle World Series 2011

David Freese alza il meritato trofeo di MVP delle World Series 2011. David Freese diventa il sesto giocatore nella storia a guadagnare l'MVP nelle Championship League Series e nelle World Series nella stessa postseason

Il manager dei St. Louis Cardinals, Tony La Russa, cavalca i Clydesdales Budweiser tra due ali di folla durante la parata per la celebrazione della vittoria delle 11eme World Series della squadra il 30 Ottobre 2011 a St. Louis

Il manager dei St. Louis Cardinals, Tony LaRussa, ringrazia la folla durante il suo discorso all'interno del Busch Stadium dopo la parata per le strade di St. Louis avvenuta il 30 ottobre 2011

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, mostra la casacca regalatagli dai St. Louis Cardinals vincitori delle World Series 2011 mentre posa per le fotografie con la squadra e la first lady Michelle Obama alla Casa Bianca il 17 gennaio 2012

Le copertine di Sport Illustrated per la vittoria dei St. Louis Cardinals nelle World Series del 2011

 

Le World Series del 2012 videro i San Francisco Giants, vincitori del pennant della National League, infliggere la sweep ai Detroit Tigers, vincitori delle American League Championship. Il titolo delle World Series del 2012 era per i Giants il settimo nella storia della franchigia, il secondo a San Francisco (a New York i Giants ne vinsero cinque), e il secondo in un periodo di tre anni (2010-2012). La sweep nelle World Series dei Giants fu la prima di un team della National League da quando i Cincinnati Reds spazzarono gli Oakland Athletics nel Fall Classic del 1990. Pablo Sandoval dei Giants, che in Gara 1 eguagliò il record battendo tre home run in una partita delle World Series, due contro l'asso dei Tigers Justin Verlander, fu nominato World Series Most Valuable Player (MVP). I San Francisco Giants avevano il vantaggio campo per la vittoria della National League nel Midsummer Classic giocato il 10 luglio a Kansas City: San Francisco ospitò Gara 1 e 2, e avrebbe ospitato Gara 6 e 7 se queste fossero state necessarie per decidere la serie. Le World Series del 2012 iniziarono mercoledì 24 ottobre allo AT & T Park di San Francisco. La serie si concluse domenica 28 ottobre al Comerica Park di Detroit con la fine della quarta partita. I Tigers entrarono in Gara 1, a San Francisco, sei giorni dopo aver sconfitto i New York Yankees nelle American League Championship Series. Due giorni prima di Gara 1, i Giants avevano vinto le National League Championship Series contro i St. Louis Cardinals, i campioni del 2011, in casa a San Francisco, dopo Gara 7. I Giants finirono la stagione regolare in cima alla National League Ovest con 94 vittorie e 68 sconfitte. Sconfissero i Cincinnati Reds nella National League Division Series, una serie al meglio delle cinque, alla quinta partita. Poi sconfissero i vincitori delle World Series del 2011, i St. Louis Cardinals, alla settima partita. Il modo in cui i Giants sconfissero i Reds e poi i Cardinals crearono alcuni storici primati. A causa dell'aggiunta di una partita di wildcard, le National League Division Series tra i Giants e i Reds iniziarono con due partite a San Francisco. Cincinnati, che aveva realizzato un migliore record di vittorie/sconfitte dei Giants, ospitò le ultime tre partite. I Giants persero le prime due partite in casa, ma vinsero le ultime tre in trasferta. Diventarono la prima squadra di major league a vincere tre partite consecutive in trasferta in una serie di playoff al meglio delle cinque dopo aver perso le prime due partite in casa. Nel secondo turno dei playoff, le National League Championship Series, recuperarono da un deficit di tre sconfitte e una vittoria per sconfiggere i St. Louis Cardinals. Attraverso questi playoff, i Giants del 2012 diventarono la prima squadra della National League e la seconda squadra nella storia della Major League (dopo i Kansas City Royals del 1985) a vincere sei partite di playoff consecutive in cui avevano rasentato l'eliminazione. Questo era il ventiduesimo pennant della NL dei Giants in totale, e il quinto come San Francisco Giants. Il loro approdo alle World Series era il secondo in tre anni (dal 2010, quando sconfissero i Texas Rangers in cinque partite). Gli importanti acquisti di preseason dei San Francisco furono gli outfielders Melky Cabrera e Ángel Pagan. Cabrera realizzò il record della franchigia dei Giants per il numero di valide nel mese di maggio, con 51, e Pagán stabilì il record della franchigia per i tripli in una stagione con 15. Il 15 agosto, la Major League Baseball inflisse una sospensione di cinquanta partite a Cabrera per il suo uso di una sostanza vietata. A quel tempo, con le sue 159 valide era leader di entrambe le league, la sua media battuta di .346 era la seconda nella NL, e aveva vinto l'All-Star Game MVP del 2012. La sospensione terminò dopo le NLDS, ma i Giants scelsero di non inserirlo nel roster della squadra per le NLCS e World Series. L'All-Star Buster Posey finì la stagione regolare con una media di .336 per vincere il titolo di battuta della NL. Nelle World Series, ricevette ogni inning, compresi i complete game shutouts di Gara 2 e 3. Colpì un homer in Gara 4. Non concesse nelle World Series avanzamenti dei baserunners per palla mancata, base rubata o lancio pazzo. Cominciò un doppio gioco in Gara 1 e realizzò un importante gioco per toccata in Gara 2. Il 13 giugno, all'inizio della stagione regolare, il lanciatore partente Matt Cain aveva realizzato il primo perfect game nella storia dei Giants, e il ventiduesimo nella storia della MLB. Fu lo starter di Gara 4 delle World Series, che i Giants vinsero per chiudere la sweep. Il lanciatore di rilievo Sergio Romo contribuì al successo del team convertendo 14 su 15 le opportunità di salvezza dopo che i Giants dovettero rinunciare al closer Brian Wilson infortunatosi pochi giorni dopo l'inizio della stagione. Romo convertì tre salvezze in queste World Series, tra cui Gara 4, mettendo strikeout in finale il vincitore dell'MVP dell'American League del 2012. Marco Scutaro fu scambiato dopo metà stagione e concluse la regular con una media battuta di .306 e una striscia di 20 partite con almeno una valida. Nel mese di ottobre, Scutaro eguagliò il record delle League Championship Series con 14 valide (e una media di .500 ) contro i Cardinals, e venne eletto MVP delle NLCS. Nelle World Series, la sua valida al decimo inning in Gara 4 spinse a casa il punto che diede ai Giants il vantaggio decisivo. Bruce Bochy fece la sua terza apparizione alle World Series come manager, la seconda con i Giants. Portò San Francisco al titolo nel 2010 e prima di allora, aveva condotto nel 1998 i San Diego Padres alle World Series, dove furono spazzati dai New York Yankees. Bochy avrebbe vinto il suo secondo titolo delle World Series. La rotazione dei partenti di Bochy nelle World Series del 2012 prevedeva: Barry Zito in Gara 1, Madison Bumgarner in Gara 2, Ryan Vogelsong in Gara 3 e Matt Cain in Gara 4. I Tigers finirono la stagione regolare in cima all'American League Central, con 88 vittorie e 74 sconfitte. Tornavano a vincere questa division, avendola vinta anche nel 2011. Questo era il loro primo titolo consecutivo nell'era delle division (cioè dal 1969). L'ultima volta, prima del 2011-2012, che la franchigia aveva fatto apparizioni in consecutivi playoff fu nel 1934-1935. I Tigers sconfissero gli Oakland Athletics nell'American League Division Series tre partite a due. Poi catturarono il loro undicesimo pennant dell'American League, spazzando i New York Yankees con una sweep in quattro giochi nelle American League Championship Series. Questo ritorno alle World Series era il loro primo dal 2006, quando i St. Louis Cardinals li sconfissero in quattro partite a una. I Tigers del 2012 diventarono la quarta squadra a realizzare una sweep nelle ALCS. Le altre tre squadre che riuscirono nell'impresa (Oakland A's 1988 e 1990 e Detroit Tigers nel 2006) non vinsero le World Series, e i Tigers del 2012 avrebbero continuare questo trend. Il pitcher Justin Verlander (17-8) guidò l'AL in strikeouts con 239. Max Scherzer (16-7), finì secondo con 231 strikeouts. Durante la regular season del 2012, il lanciatore Doug Fister stabilì un record dell'AL mettendo strikeout nove battitori consecutivi. Miguel Cabrera diventò il primo giocatore dopo 45 anni (da Carl Yastrzemski nel 1967) a vincere la Triple Crown. Ottenne una media battuta di .330, 44 home run e 139 RBI, leader in tutte le classifiche dell'American League. Nelle ALCS, Cabrera estese la sua striscia di valide a 17, un record delle LCS (Aveva realizzato dieci valide in sette partite con i Florida Marlins nelle NLCS del 2003, otto valide in sei partite con i Tigers nelle ALCS del 2011, e cinque valide nella sweep delle ALCS del 2012). A partire dal 2012, Miguel Cabrera giocò esattamente 17 partite di LCS. Nelle World Series, Miguel Cabrera realizzò una media battuta di .231 e fu l'ultimo out del 2012. Nel gennaio del 2012, prima dell'inizio della stagione, i Tigers avevano firmato il prima base Prince Fielder per nove anni, con un contratto di 214 milioni di dollari. Nelle World Series del 2012, Prince Fielder battè una sola valida in 14 at-bats. Il manager Jim Leyland era alle sue terze World Series, e la seconda con i Tigers (nel 2006). Riuscì a vincerle nel 1997 con i Florida Marlins in sette partite. La rotazione dei partenti di Leyland nelle World Series del 2012 prevedeva: Verlander in Gara 1, Doug Fister in Gara 2, Aníbal Sánchez in Gara 3 e Scherzer in Gara 4. In Gara 1 delle World Series, Verlander non se la sarebbe cavata molto meglio dell'All- Star Game contro le mazze dei Giants; concesse cinque punti guadagnati in quattro inning. L'arbitro veterano Gerry Davis, venne designato come crew chief dei sei umpires. Con questa serie, Davis stabilì un nuovo record per le partite arbitrate nella postseason nella storia dell'American League, con 115. I crew chief della regular season Brian Gorman e Joe West fecero parte dell'equipaggio, insieme a Fieldin Culbreth, Dan Iassogna e Brian O'Nora. Gara 1 andò in scena il 24 ottobre allo AT&T Park di San Francisco davanti a 42855 tifosi. I Giants presero subito il largo portandosi sul 6-0, e segnando in quattro dei primi cinque inning, in rotta verso la vittoria per 8-3. Pablo Sandoval andò quattro su quattro. Realizzò quattro punti con tre fuoricampo. Entrò nella stretta cerchia di giocatori che avevano stabilito questo record composta da Babe Ruth (nel 1926 e 1928), Reggie Jackson (nel 1977) e Albert Pujols (nel 2011), gli unici di sempre ad aver battuto tre home run in una partita delle World Series. Sandoval diventò il primo giocatore a colpire tre homers in Gara 1 delle World Series, e il primo a colpire fuoricampo nelle prime tre apparizioni al piatto. L'asso dei lanciatore dei Tigers Justin Verlander durò solo quattro inning, concedendo cinque punti ai Giants. I primi due homer di Sandoval furono realizzati contro Verlander. Lo starter di San Francisco Barry Zito concesse solo un punto in 5 innings e 2/3, e realizzò un punto con una valida nel quarto inning. I Giants segnarono gli ultimi due punti nel settimo inning contro il rilievo dei Tigers José Valverde, che non era riuscito a convertire le salvezze nelle precedenti fasi della postseason. Nella parte superiore del nono, Jhonny Peralta colpì un fuoricampo da due per ridurre il divario a 8-3, ma Jeremy Affeldt entrò ed ottenne l'out finale della partita per sigillare Gara 1 e condurre la serie per 1-0. Dopo che Zito aveva concesso un punto su tre valide nel sesto inning, Tim Lincecum lo sostituì, lanciando 2 innings e 1/3 perfetti, e realizzando cinque strikeout. Tre vincitori del Cy Young Award (Lincecum, Verlander e Zito) giocarono in Gara 1, la prima volta che succedeva da Gara 3 delle World Series del 1983, quando Jim Palmer rilevò Mike Flanagan, contro Steve Carlton. Il giorno successivo venne giocata Gara 2. La vittoria dei Giants per shutout permise ai californiani di allungare il vantaggio nella serie a due partite. Nella parte alta del secondo, con Prince Fielder in prima, Delmon Young colpì un doppio nell'angolo a sinistra del campo. Il coach di terza dei Tigers, Gene Lamont, fece cenno a Fielder di correre a casa, ma, con un preciso tiro dell'esterno sinistro Gregor Blanco al taglio del seconda base Marco Scutaro e questi al catcher Buster Posey fu possibile eliminare per toccata Fielder in una giocata stretta al piatto. Gara 2 rimase scoreless fino alla parte bassa del settimo. Hunter Pence, da leadoff, colpì un singolo e Brandon Belt strappò una base su ball. Poi, Blanco eseguì un bunt perfetto lungo la linea del foul di terza; la palla si fermò a metà strada tra la terza e casa base, permettendo a Blanco di raggiungere salvo la prima mentre entrambi i corridori avanzarono. Con le basi piene e nessun out, Brandon Crawford colpì una rimbalzante in doppio gioco, che però fece segnare Hunter Pence. Nell'ottavo, con le basi piene e uno fuori, Pence colpì una volata di sacrificio, facendo segnare ad Ángel Pagán il secondo e ultimo punto dei Giants nella partita. Madison Bumgarner lanciò sette inning shutout, concedendo solo due valide e mettendo strikeout otto Tigers. Dopo la giornata di riposo, le World Series si spostarono a Detroit per Gara 3. Il 27 ottobre al Comerica Park c'erano 42262 tifosi che speravano che i beniamini di casa compiessero il miracolo di ridurre il pesante svantaggio di 2-0 nella serie. Ma la vittoria dei Giants per 2-0 in Gara 3 fu la seconda shutout consecutiva della squadra. I Giants già nelle World Series del 2010 avevano registrato due shutouts, e San Francisco diventò la prima squadra dai Baltimore Orioles del 1966 a registrare shutouts back-to-back nel Fall Classic (Gli Orioles del 1966, avevano realizzato tre shutouts consecutive in Gara 2, 3 e 4, sconfiggendo i Los Angeles Dodgers con una sweep). I Giants del 2012 diventarono la prima squadra della NL a farlo dai Cincinnati Reds del 1919, che registrarono shutouts back-to-back contro i Chicago White Sox. Questi furono le prime shutouts postseason back-to-back per la franchigia dal 1917, quando i New York Giants alla fine persero con i Chicago White Sox. Gli unici punti della partita arrivarono per i Giants nella metà del secondo inning. Un triplo di Gregor Blanco, con un out, portò a punto Hunter Pence dalla seconda. Il singolo, con due out, di Brandon Crawford fece segnare Blanco. Il partente dei San Francisco, Ryan Vogelsong, lanciò 5 innings e 2/3 shutout. Detroit caricò le basi con un solo out nel quinto inning. Vogelsong mise strikeout Quintin Berry. Poi, Vogelsong lanciò una palla vicino alle mani del battitore successivo, Miguel Cabrera, che colpì una pop fly per terminare l'inning. Come in Gara 1, Tim Lincecum rilevò il partente dei Giants, realizzando 2 innings e 1/3 scoreless. Come in Gara 2, Sergio Romo ottenne la salvezza, la seconda di tre nella serie. Il 28 ottobre si giocò Gara 4 che andò agli inning supplementari. Il singolo RBI di Marco Scutaro nella parte alta decimo, permise a Ryan Theriot di segnare, portando il risultato sul 4-3 e consegnare la vittoria ai Giants. Con la vittoria di Gara 4, i Giants vinsero le World Series 2012, completando la sweep. San Francisco segnò il primo punto della partita nella parte alta del secondo inning. Con un out, Brandon Belt colpì un triplo a destra, facendo segnare Hunter Pence. La difesa dei Tigers poi eliminò Belt in terza. Nel terzo inning, Detroit realizzò il suo primo vantaggio di tutte le partite della serie. Miguel Cabrera colpì una volata alta contro il partente dei Giants, Matt Cain, verso il lato destro del campo, che, grazie al forte vento, oltrepassò la recinzione per un home run da due punti, rompendo la striscia di 20 inning scoreless. I Giants riconquistarono il comando nel sesto inning, con un home run da due punti di Buster Posey. Il fuoricampo di Posey rimase appena all'interno del palo di foul di sinistra. Nella parte inferiore dello stesso inning, Delmon Young dei Tigers pareggiò contro Matt Cain con un home run solitario che andò oltre il recinto nel centro destra. I forti rilievi di entrambe le squadre portarono la partita agli innings supplementari. Dopo una base su ball al leadoff nella parte bassa dell'ottavo, il lanciatore dei Giants, Jeremy Affeldt, mise strikeout il cuore dell'ordine di battuta dei Tigers. Nella parte superiore del nono, il lanciatore dei Tigers, Phil Coke, mandò K tre battitori consecutivi dei Giants. Coke stabilì un record delle World Series mettendo strikeout sette battitori consecutivi, risalenti alle sue apparizioni in Gara 2 e 3. Affeldt e Santiago Casilla insieme tennero il nono inning scoreless. Nella parte superiore del 10°, Ryan Theriot concluse la striscia strikeout di Coke, colpendo un singolo a destra. Il bunt di sacrificio di Brandon Crawford portò Theriot in seconda. Ángel Pagán andò strikeout. Poi Scutaro mise a segno il singolo di fronte all'esterno centro Austin Jackson, che determinò la fuga decisiva. Il rilievo Sergio Romo con tre strikeout congelò l'attacco dei Tigers nella parte bassa del 10°. La serie si concluse con l'arbitro Brian O'Nora che chiamò il terzo strike a Miguel Cabrera. Dopo aver lanciato a Cabrera diversi sliders consecutivi, Romo lanciò una palla veloce entro la zona di Cabrera, che rimase sorpreso del lancio. Poichè avevano vinto le Series in trasferta, i Giants ricevettero il trofeo delle World Series e il premio MVP nel loro spogliatoio (Per inciso, la franchigia aveva conquistato le ultime quattro vittorie delle World Series lontane da casa). I Tigers diventarono solo la terza squadra a subire una sweep nelle World Series dopo aver ottenuto una sweep nelle League Championship Series, unendosi così agli Oakland Athletics del 1990 e ai Colorado Rockies del 2007 in questa distinzione. Per la quarta volta dal 1985, quando la MLB ampliò la postseason delle LCS al meglio delle 7 partite, le World Series vedevano una squadra che aveva spazzato le sue LCS affrontare una squadra che aveva vinto le LCS in Gara 7. Nelle tre volte precedenti, 1988, 2006 e 2007, prevalse il vincitore del pennant in Gara 7. Questa tendenza proseguì nel 2012. Le World Series del 2012 furono le prime dal 1954 ad essere caratterizzate dalla presenza dei campioni di battuta di ciascuna League, Buster Posey dei Giants e Miguel Cabrera dei Tigers (Le Series del 1954 vedevano la presenza di Willie Mays dei New York Giants e Bobby Ávila dei Cleveland Indians). Cabrera e Posey erano stati votati MVP nei rispettivi campionati (annunciati e premiati, come al solito, dopo le World Series), diventando le prime World Series dal 1988 a vedere la presenza di entrambi gli MVP delle Leagues (Il 1988 vide affrontarsi Jose Canseco degli Oakland Athletics e Kirk Gibson dei Los Angeles Dodgers). I Giants diventarono la prima squadra dai Baltimore Orioles del 1966 e la prima squadra della NL a conseguire shutouts consecutive nelle World Series dai Cincinnati Reds del 1919. I lanciatori dei Giants tennero i Tigers sulla media battuta di .159 nella serie, la più bassa per una squadra da quando i Los Angeles Dodgers colpirono .142 contro gli Orioles nelle World Series del 1966. I Giants che vinsero Gara 4 agli innings supplementari per vincere le Series, diventarono l'ottava squadra a strappare la vittoria del titolo agli innings supplementari. I primi a farlo dai Florida Marlins (ora Miami) del 1997 che conquistarono le serie in gara 7 in 11 innings. La prima squadra dei Giants a farlo da Gara 5 nelle World Series del 1933 contro gli Washington Senators (ora Minnesota Twins) a Washington, quando i Giants erano a New York. Mentre spazzava questa serie 4-0, Bruce Bochy diventò il quarto manager nelle World Series ad essere sia vincente che perdente con una sweep, avendo perso in quattro partite contro i New York Yankees nel 1998. Gli altri tre erano stati Miller Huggins, Walt Alston e Tony la Russa. I Giants non riuscirono a difendere il loro titolo nelle World Series del 2013. San Francisco guidò la National League West all'inizio della stagione, ma gli infortuni critici (tra cui la perdita di Pagan per tre mesi) e il gioco scadente sia in attacco che in difesa condannarono i Giants. Furono eliminati nella gara di spareggio l'11 settembre 2013, diventando i secondi campioni in carica delle World Series in tre anni a non fare la postseason, dopo il 2011. I Tigers avrebbero vinto l'American League Central division championship per la terza stagione consecutiva nel 2013, stabilendo la prima stagione dal 1909 che i Tigers vincevano tre consecutivi pennants. I Tigers raggiunsero le ALCS per il terzo anno consecutivo, ma persero con i campione finali dei Boston Red Sox in sei partite.

Il programma delle World Series del 2012

Phillip Phillips canta l'inno nazionale prima dell'inizio della Gara 1 delle World Series 2012

Il manager di San Francisco Giants Bruce Bochy, a sinistra, stringe la mano al manager dei Detroit Tigers Jim Leyland prima di Gara 1

Da sinistra l'equipaggio di umpires di Gara 1: Brian O'Nora (3B), Fieldin Culbreth (2B), Gerry Davis (HP), Brian Gorman (LF), Dan Iassogna (1B) e Joe West (RF)

Pablo Sandoval colpisce l'home run solitario al centro campo contro Justin Verlander nel primo inning di Gara 1. Il catcher è Alex Avila e l'arbitro di casa base è Gerry Davis

Pablo Sandoval colpisce l'home run da due punti contro Justin Verlander nel terzo inning di Gara 1. Il catcher è Alex Avila e l'arbitro di casa base è Gerry Davis

Pablo Sandoval riceve le congratulazioni dalla panchina dopo aver colpito l'home run da due punti - il suo secondo HR della partita - nel terzo inning di Gara 1. Marco Scutaro (# 19) era in prima al momento del fuoricampo di Sandoval

L'esterno sinistro dei San Francisco Giants, Gregor Blanco, si tuffa per afferrare una palla colpita da Miguel Cabrera nel terzo inning di Gara 1. Blanco effettuò anche una presa in tuffo su una palla colpita da Prince Fielder nel sesto inning

Il partente dei Detroit Tigers Justin Verlander esce sconsolato dopo il quarto inning di Gara 1. Verlander aveva lanciato quattro innings, concedendo cinque punti, sei valide e una base su ball

Pablo Sandoval colpisce l'home run solitario al centro campo contro Al Alburquerque nel quinto inning di Gara 1. Il catcher è Alex Avila e l'arbitro di casa base è Gerry Davis

Miguel Cabrera (# 24) colpisce il singolo RBI contro Barry Zito nel sesto inning di Gara 1. Il ricevitore è Buster Posey

Due foto del partente dei San Francisco Giants, Barry Zito (# 75), che ringrazia i tifosi dopo essere stato rimosso dal gioco durante il sesto inning di Gara 1. Zito aveva lanciato 5 e 2/3 inning, concedendo sei valide, un punto e una base su ball, e realizzando tre trikeout

Tim Lincecum, che rileva Barry Zito, tiene sotto controllo l'attacco dei Tigers non concedendo valide per 2 inning e 1/3 di Gara 1 con 5 strikeout

Brandon Crawford (# 35) dei San Francisco Giants festeggia con Brandon Belt la vittoria sui Detroit Tigers in Gara 1

Jeremy Affeldt (a destra) e Buster Posey si stringono la mano dopo l'ultimo out nel nono inning di Gara 1 che dà la vittoria ai Giants per 8 a 3

Matthew Morrison, attore di Glee, canta l'inno nazionale prima di Gara 2 delle World Series del 2012

Accompagnato da Barry Zito e Willie Mays, e Sergio Romno il caporale dei Marine Nicholas Kimmel, con triple amputazioni, è pronto per lanciare la prima palla cerimoniale in Gara 2

Il partente dei Tigers, Doug Fister, viene colpito alla testa dalla battuta di Gregor Blanco nel secondo inning di Gara 2. Il catcher è Gerald Laird e l'arbitro di casa base è Dan Iassogna

Il trainer dei Detroit Tigers osserva il lanciatore Doug Fister dopo che è stato colpito dalla battuta di Gregor Blanco nel secondo inning di Gara 2

Tre foto, da varie angolazioni, del catcher Buster Posey che elimina per toccata Prince Fielder (# 28) davanti a casa base nel secondo inning di Gara 2. Grazie al preciso tiro dell'esterno sinistro Gregor Blanco (che aveva raccolto il doppio di Delmon Joung) sul taglio del seconda base Marco Scutaro e da questi a Buster Posey fu possibile l'eliminazione stretta di Fielder a casa base

La reazione di Prince Fielder dei Detroit Tigers, a sinistra, contro l'umpire di casa base, Dan Iassogna, che lo ha chiamato out per toccata sulla giocata a casa base nel secondo inning di Gara 2. Il catcher è Buster Posey

Il manager dei Detroit Tigers, Jim Leyland, contesta la chiamata dell'arbitro di casa base, Dan Iassogna, nel secondo inning di Gara 2

L'esterno destro dei San Francisco Giants, Gregor Blanco (# 7), prende al volo la battuta di Prince nel quarto inning di Gara 2

Omar Infante viene sorpreso a rubare la seconda mentre Brandon Crawford (# 35) è pronto ad eliminarlo nel quarto inning di Gara 2. A sinistra l'arbitro di seconda base Brian O'Nora

Gregor Blanco effettua il bunt valido che carica le basi nel settimo inning di Gara 2

Il catcher Gerald Laird e Miguel Cabrera possono solo guardare il bunt di Gregor Blanco che muore a pochi centimetri dalla linea di foul nel settimo inning di Gara 2

Il terza base, Miguel Cabrera, e il pitcher Drew Smyly (# 33) guardano l'arbitro di casa base, Dan Iassogna, che chiama buono il bunt di Gregor Blanco nel settimo inning di Gara 2

Il partente dei San Francisco Giants, Madison Bumgarner, reagisce così dopo che la difesa ha realizzato un doppio gioco nel settimo inning di Gara 2

Hunter Pence colpisce la volata di sacrificio nell'ottavo inning di Gara 2

Hunter Pence (# 8) riceve le congratulazioni dalla panchina dei San Francisco Giants dopo aver colpito la volata di sacrificio che ha fatto segnare Angel Pagan nell'ottavo inning di Gara 2

Il rilievo dei Giants Sergio Romo esulta dopo l'ultimo out del nono inning di Gara 2

Angel Pagan, a sinistra, Brandon Crawford, al centro, e Hunter Pence dei Giants festeggiano la vittoria di Gara 2

Il grande Hank Aaron consegna il trofeo della MLB, a lui intitolato, ai vincitore della media battuta 2012 della NL, Miguel Cabrera, e AL, Buster Posey, prima di Gara 3

La star di "New Girl", Zooey Deschanel, canta l'inno nazionale prima di Gara 3 delle World Series 2012

Miguel Cabrera colpisce un singolo nel primo inning di Gara 3. Il catcher è Buster Posey e l'arbitro di casa base è Fieldin Culbreth

L'interbase dei Giants, Brandon Crawford, salta per evitare la scivolata di Miguel Cabrera (# 24) e gira il doppio gioco sulla battuta di Prince Fielder nel primo inning di Gara 3

Gregor Blanco esulta in terza base dopo aver colpito il triplo che ha fatto segnare il primo punto a Hunter Pence nel secondo inning di Gara 3. L'arbitro di terza è Joe West

Brandon Crawford colpisce il singolo nel secondo inning di Gara 3 che fa segnare a Gregor Blanco il secondo e ultimo punto della partita

Due foto dell'esterno centro dei Tigers, Austin Jackson (# 14) che non raccoglie la palla colpita Brandon Crawford nel secondo inning di Gara 3

Uno stupefatto Prince Fielder (# 28) subito dopo il terzo strike guardato chiamato dall'arbitro di casa base Fieldin Culbreth, nel quarto inning di Gara 3. Il catcher è Buster Posey

Buster Posey mentre parla con il partente Ryan Vogelsong (# 32) durante Gara 3. Vogelsong, lanciò 5 innings e 2/3 shutout

Hunter Pence arriva salvo in prima sulla valida battuta in terza base nel sesto inning di Gara 3. A destra, il prima base Prince Fielder nell'atto di ricevere l'assistenza del terza base Miguel Cabrera

L'esterno sinistro di San Francisco Giants, Gregor Blanco, effettua la presa al volo vicino al muro della palla colpita da Jhonny Peralta nel nono inning di Gara 3

Il catchee Buster Posey e il rilievo Sergio Romo festeggiano la vittoria in Gara 3

Brandon Crawford (# 35) e Angel Pagan si danno il cinque in salto, con Gregor Blanco, a sinistra, e Hunter Pence che esultano per la vittoria in Gara 3

I fans dei Tigers alzano un significativo cartello nella speranza che le Series continuino, prima dell'inizio di Gara 4

Brandon Belt colpisce il triplo RBI nel secondo inning di Gara 4. Il catcher dei Tigers è Gerald Laird

Hunter Pence riceve un caloroso benvenuto dai suoi compagni di squadra dopo aver segnato il primo punto della partita sul triplo di Brandon Belt

Miguel Cabrera # 24 dei Detroit Tigers colpisce l'home run da due punti contro Matt Cain nel terzo inning di Gara 4. Il catcher è Buster Posey e l'arbitro di casa base è Brian O'Nora

Miguel Cabrera (# 24) entra nel dugout dopo aver colpito l'home run da due punti contro Matt Cain nel terzo inning di Gara 4 per portare in vantaggio i Tigers 2 a 1

Buster Posey colpisce l'home run da due punti nel sesto inning di Gara 4 che porta avanti i Giants 3 a 2

La corsa sulle basi dopo l'home run di Buster Posey nel sesto inning di Gara 4. In primo piano, il partente dei Tigers, Max Scherzer (# 37) e a sinistra il terza base Miguel Cabrera

I festeggiamenti nel dugout dei Giants per il fuoricampo di Buster Posey nel nel sesto inning di Gara 4

Delmon Young colpisce l'home run solitario nel sesto inning di Gara 4 che pareggia la partita

Ancora l'eccezionale Jeremy Affeldt mette strikeout Miguel Cabrera, Prince Fielder e Delmon Young nell'ottavo inning di Gara 4

Marco Scutaro batte il singolo RBI nel 10° inning di Gara 4 che porta a punto Ryan Theriot per il definitivo vantaggio dei Giants

Ryan Theriot esulta dopo aver attraversato il piatto sul singolo di Marco Scutaro nel 10° inning di Gara 4

Ryan Theriot (# 5) viene accolto da Angel Pagan (16) dopo aver segnato il punto vincente nel 10° inning di Gara 4

L'ultimo lancio di Sergio Romo a Miguel Cabrera che entra nella zona strike per l'out finale nel 10° inning di Gara 4. Il catcher è Buster Posey e l'arbitro di casa base è Brian O'Nora

L'espressione sconsolata di Miguel Cabrera dopo lo strikeout guardato nel 10° inning di Gara 4. Sullo sfondo il pitcher Sergio Romo mentre gioisce

Sergio Romo (# 54) festeggia con Buster Posey dopo aver messo strikeout Miguel Cabrera (# 24) nel decimo inning di Gara 4 e vincere le World Series

Buster Posey e il pitcher Sergio Romo si abbracciano dopo lo strikeout di Miguel Cabrera che pone fine a Gara 4 e consegna ai Giants le World Series del 2012

Due foto dei San Francisco Giants che accorrono attorno a Sergio Romo e a Buster Posey per celebrare la vittoria sui Detroit Tigers in Gara 4 e la conquista delle World Series 2012

Marco Scutaro e Brandon Belt celebrano le loro prime World Series. Belt alla sua seconda stagione in Major League, mentre il veterano Scutaro ne ha accumulate 11

Pablo Sandoval alza il trofeo di MVP delle World Series del 2012

Bruce Bochy nella clubhouse dei Giants alza il trofeo delle World Series 2012 sotto la pioggia di champagne. Bochy ha portato i Giants a due titoli in tre anni

Sergio Romo bacia Marco Scutaro sotto una doccia di champagne nella clubhouse dei Giants dopo la vittoria in Gara 4 e la conquista delle World Series 2012

L'interbase Brandon Crawford e sua moglie Jalynne Dantzscher salutano la folla durante la parata per la vittoria delle World Series

Buster Posey e sua moglie Kristen salutano i fans durante la parata lungo Market Street, nel centro di San Francisco, per la vittoria delle World Series

Il general manager dei Giants, Brian Sabean, saluta i tifosi con il segno di vittoria durante la sfilata lungo Market Street mercoledì 31 ottobre 2012. I San Francisco Giants celebrano il loro secondo titolo in tre anni

Il cantante Tony Bennett canta "I Left My Heart in San Francisco" (Ho lasciato il mio cuore a San Francisco) con il rilievo Sergio Romo all'esterno del municipio di San Francisco dopo la parata per le vie della città

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama posa per la foto ricordo con i membri dei San Francisco Giants vincitori delle World Series 2012 e l'Hall of Famer Willie Mays (seduto a destra) alla Casa Bianca il 29 luglio 2013

Le copertine di Sport Illustrated per la vittoria dei San Francisco Giants nelle World Series del 2012